Sono cinque le aree in cui le aziende e la pubblica amministrazione dovrebbero investire per cogliere a pieno i benefici dell’integrazione tra il mondo fisico e quello digitale: la gestione delle infrastrutture e degli asset, la produzione e la logistica, lo sviluppo delle città e dei territori, la sostenibilità e la customer experience. A suggerirlo è Luigi Borrelli, responsabile Phygital di Minsait in Italia. “La rivoluzione Phygital – spiega – sta impattando tutti i settori dell’economia italiana, dall’energia ai trasporti, dall’industria al Retail e alla Pubblica Amministrazione. In tutti questi settori, siamo di fronte a una nuova disruption tecnologica e culturale trainata dalla convergenza di tre fattori: l’abbattimento delle barriere tra Information Technology (IT) e Operational Technology (OT); la crescita esponenziale della connettività e dell’analisi dei dati attraverso l’intelligenza artificiale; e la trasformazione delle catene del valore con un peso crescente della sostenibilità”.
Ma quali sono i principali benefici che aziende e istituzioni possono trarre dall’integrazione tra il mondo fisico e quello digitale? Secondo Borrelli si va “da una maggiore penetrazione delle energie rinnovabili al miglioramento dell’efficienza e della redditività dei beni industriali, dall’ottimizzazione del riciclaggio dei rifiuti al miglioramento dei servizi pubblici”.
Passando in rassegna le possibilità aperte dal Phygital Borrelli sottolinea la possibilità di implementare sistemi avanzati di controllo e monitoraggio in tempo reale finalizzati al funzionamento efficiente delle infrastrutture critiche, oltre che alla gestione degli asset per ridurre gli incidenti e aumentare la loro vita utile.
“Inoltre -prosegue Borrelli – le tecnologie Phygital contribuiscono alla localizzazione e tracciabilità per migliorare l’efficienza della produzione e delle catene di approvvigionamento, così come la sicurezza delle persone. A questo si aggiungono soluzioni di gestione energetica e di miglioramento del ciclo dell’acqua per ridurre l’impatto delle operation sull’ambiente”.
Ma non è tutto qui, dal momento che le applicazioni del phygital arrivano fino alla gestione delle città e dei territori, “consentendo – spiega Borrelli – una visione integrata e intelligente con un triplice approccio: la sostenibilità ambientale (attraverso progetti per migliorare la biodiversità, l’economia circolare, la qualità dell’aria, la gestione dell’energia e dell’acqua, tra gli altri); lo sviluppo economico (attraverso lo smart tourism e lo smart agriculture, tra gli altri settori); e lo sviluppo sociale (con contributi ai sistemi sanitari, all’istruzione, all’assistenza, all’occupazione, ecc.)”.
A tutto questo c’è da aggiungere la customer experience, dove il connubio delle tecnologie di sensoristica, di raccolta e analisi dei dati e di Crm possono aiutare le organizzazioni ad integrare ambienti fisici, mobili e web per offrire ai clienti un’esperienza unica e coerente. “La rivoluzione phygital della customer experience risponde a un cambiamento radicale nelle abitudini di consumo degli italiani – sottoinea Borrelli – che si è accelerato durante la pandemia. Secondo i dati di Bva Doxa, tre italiani su quattro hanno effettuato acquisti in modalità phygital nell’ultimo anno, puntando sopra tutto sull’abbigliamento, i dispositivi elettronici e i prodotti beauty. Come in altri settori, anche qui la risposta è offrire un’esperienza integrata, combinando la facilità e l’agilità del canale digitale con l’assistenza personalizzata e vicina del contatto umano”.