Innovazione

La Volpe, IBM: dai dati come asset ai dati come valore con Hybrid Cloud & AI

Apertura, posizionamento forte su Cloud ibrido e Intelligenza artificiale, insieme a trust, sicurezza e profonda convinzione sul ruolo degli ecosistemi: l’innovazione e le prospettive di sviluppo secondo Alessandro La Volpe, Vice President IBM Technology, Italia

Pubblicato il 11 Mar 2021

Mauro Bellini

Direttore Responsabile ESG360.it e Agrifood.Tech

Alessandro La Volpe, Vice President IBM Technology, Italia


Mai come in questo periodo si percepisce il valore e l’importanza dell’innovazione, tanto in ambito sociale quanto per le imprese. Le condizioni che si sono create a causa della pandemia hanno avuto l’effetto di accelerare i processi di digital transformation e di alzare in modo considerevole il livello delle aspettative. Per comprendere le opportunità che si stanno aprendo in termini di generazione di nuovo valore, è importante capire le prospettive della trasformazione digitale grazie alla visione e alle scelte strategiche di un attore come IBM. E l’occasione per fare il punto della situazione è offerta dal confronto con Alessandro La Volpe, Vice President IBM Technology Italia sul ruolo del digitale per la competitività delle imprese e sulle scelte strategiche della società in relazione all’Hybrid Cloud e all’Intelligenza artificiale, scelte che fanno parte di un percorso con una serie di tappe strategiche, legate a scelte “interne” e ad importanti acquisizioni, come nel caso di Red Hat OpenShift.

Ma la vera premessa a questa scelta di posizionamento forte e chiaro sul Cloud Ibrido e sull’Intelligenza Artificiale è legata sia alla convinzione – che La Volpe sottolinea più volte – del dato come risorsa per le imprese e del dato come punto di partenza per costruire un nuovo vantaggio competitivo, che vede il Cloud come un percorso verso nuove forme di competitività. Un percorso non privo di complessità che trovano nella strategia Hybrid Cloud la sintesi più efficace alle tante declinazioni della trasformazione digitale.

Le scelte legate alla focalizzazione su Hybrid Cloud e AI

Ed è sempre nel segno della chiarezza, che La Volpe invita a leggere la scelta strategica di IBM di indirizzare verso uno sviluppo autonomo ae due “anime” delle piattaforme tecnologiche e dei servizi di digital transformation. Il posizionamento e la crescita su Hybrid Cloud e AI prevede anche lo spin off dei Managed Infrastructure Services dalla Global Technology Services (GTS) in una “NewCo”. Il tema e l’obiettivo sono quelli della focalizzazione, per arrivare ad avere due realtà di riferimento per i settori nei quali operano che possano muoversi con una migliore capacità di azione nel rispetto delle “regole” e delle condizioni di mercato specifiche per i due mondi. La Volpe sottolinea l’importanza di questa decisione con la necessità di creare le condizioni migliori per entrambe le imprese considerando che i due business sono diversi e che richiedono un approccio distinto.

Dall’infrastruttura, alle applicazioni, al ruolo dell’ecosistema

La logica Hybrid Cloud e AI solution  a sua volta si struttura su quattro grandi livelli. Alla base si colloca la componente infrastrutturale con il Cloud di IBM, con la parte “Public” ovvero con la gestione dell’apertura verso il Cloud di altri attori, con il mondo IBM System e l’infrastruttura Enterprise e, a completamento del quadro, con l’estensione verso il mondo Edge oggi sempre più importante per tanti settori (come ad esempio il mondo Telco e manufacturing). La Hybrid Cloud Platform è poi rappresentata dalla componente che ha fatto il suo ingresso nel mondo IBM e che è costituita dalla Red Hat Hybrid Cloud Platform con RedHat OpenShift e RedHat Enterprise Linux. Il software ha come capisaldi le piattaforme di Data & AI, di integrazione, di gestione di networking e security con la gestione delle soluzioni di partner in modalità SaaS. Il quadro si completa con la parte della business transformation, dove ci stanno i servizi e lo sviluppo legato alla modernizzazione applicativa con le attività dei partner a livello di system integration,

In questa proposizione gli strumenti dell’Intelligenza artificiale sono fondamentali per sfruttare il potenziale dei dati e come fattore di trasformazione delle imprese (Da leggere, a questo proposito il servizio in cui Arvind Krishna, Ceo di IBM indica come tutte le aziende sono destinate a diventare AI company). Anche qui – e questo è un altro aspetto fondamentale che La Volpe mette costantemente in evidenza -, c’è il tema dei partner e dell’ecosistema. La trasformazione delle imprese e delle organizzazioni è un fenomeno sempre più complesso sul quale insistono competenze e risorse molto diverse che possono essere coperte al meglio creando e gestendo delle collaborazioni strategiche in forma di ecosistema, ovvero con la capacità unire contributi di un’ampia rete di attori con un forte livello di competenza.

Un ecosistema di innovazione che conta anche sulla creatività del modello Garage

L’ecosistema, torna a sottolineare la Volpe, è una componente fondamentale di questa strategia. Ma nella prospettiva di sviluppo del Cloud, per affermare un posizionamento chiaro e completo come piattaforma digitale, è anche necessario “essere aperti“. Il concetto di apertura applicato agli ecosistemi e alle collaborazioni permette di gestire le accelerazioni di questa trasformazione e di questo business e permette di dare le risposte più appropriate – e in modo sostenibile – alla domanda di soluzioni, proprio grazie al valore che arriva dai partner.

Un approccio questo che si concretizza anche nelle modalità di go to market, dove la collaborazione con i partner è ancora una volta fondamentale, ma è determinante anche il metodo. E qui entra in gioco il ruolo di una best practice italiana come l’IBM Garage che ha conquistato tra l’altro una importanza di respiro internazionale proprio per l’originalità e la capacità di ingaggio che ha saputo sviluppare. La Volpe ricorda che l’IBM Garage mette a disposizione dei clienti una metodologia basata su co-create, co-operate e co-execute con modalità di design thinking, technology discovery, prototyping sui progetti, per consentire di aumentare la capacità creativa e progettuale delle aziende e sviluppare forme nuove di sperimentazione. Ecosistema dunque, anche come condivisione di una metodologia che permette di aumentare il valore per i clienti. E questo rappresenta anche un altro modo per affrontare quella complessità, che se da una parte è un tratto distintivo di questa trasformazione, dall’altra può trovare risposte nuove per governarla e per controllarla anche grazie alla creatività.

Un approccio Hybrid Cloud & AI sempre più in chiave end to end

Ma l’altro valore della strategia basata su ecosistemi aperti è nella capacità di rispondere alla complessità della digital transformation in un’ottica sempre più end to end. Uno dei presupposti della strategia Hybrid Cloud & AI sta anche nella capacità di coprire tutte le fasi che compongono il percorso della digital transformation con presidio puntale della fase di modernizzazione, include le componenti di integrazione e una gestione agile dell’IT per passare a tutta la parte predittiva con data collection, organizzazione e analisi dei dati, per poi aggiungere il valore dell’automazione, ma con la capacità di garantire sicurezza e trust ancora una volta in modalità end to end avendo anche una lettura completa dei fenomeni anche a livello di conoscenza e monitoraggio dei fenomeni legati alla sicurezza. E a questo proposito c’è anche un tema “culturale” di conoscenza sempre più approfondita dei fenomeni sui quali IBM è attiva con iniziative, come ad esempio l’IBM Security Report, che consente alle imprese di aggiungere un tassello fondamentale alle strategie complessive di Risk management nelle quali un peso sempre più rilevante è costituito dai temi della cybersecurity.

La centralità del trust e il ruolo del Confidential computing

Per la gestione della complessità più strettamente legata alla necessità di garantire il massimo livello di trust, IBM ha scelto di lavorare nel solco del Confidential computing, con l’adesione a quell’insieme di pratiche che concorrono ad alzare il livello di sicurezza e privacy dei dati dando vita a una forma di governance che permetta di garantire fiducia ad ogni livello. La logica è quella che permette di “isolare” gli elementi tecnologici su cui operano i dati. Il Confidential computing apre le porte ad un “atteggiamento anche culturale” di grande rispetto dei dati e si concretizza in una tecnologia Cloud che consente di “proteggere” i dati sensibili in una sorta di “enclave” della componente tecnologica per “schermarli” durante le fasi di elaborazione. Il valore di conoscenza dei dati, vale a dire il valore fondamentale dei clienti, è gestito con modalità di accesso e di autorizzazione controllate esclusivamente dai clienti stessi e che sono invisibili e inaccessibili a tutti gli altri attori, a partire dallo stesso Cloud provider.

E per la complessità legata invece ai temi della eterogeneità di piattaforme, La Volpe richiama il ruolo della soluzione IBM Cloud Satellite, una prospettiva che consente di implementare ed eseguire le applicazioni negli ambienti di Cloud pubblico, a livello di Edge e di on-premise appoggiandosi a qualsiasi fornitore Cloud. Apertura, dunque, per permettere la gestione di scelte che arrivano dai percorsi e dalla storia delle aziende, che chiedono flessibilità, sicurezza, e capacità di fornire un controllo completo di tutti gli ambienti da una unica interfaccia.

Hybrid Cloud e AI ed ecosistemi come approccio alle industry 

Allargando lo sguardo ai mercati, La Volpe invita a guardare a questa prospettiva con la chiave di lettura che mette in relazione i temi delle opportunità con quelli della complessità. In questo senso il manager suggerisce di tenere nella massima considerazione la distinzione tra settori con una forte regolamentazione e settori con una minore pressione in termini di “regole e compliance“. Non è un caso, ricorda, che l’adozione di Public Cloud sia avvenuta più velocemente nei mercati “meno regolamentati”, mentre i vincoli della compliance richiedono un approccio e un metodo che devono essere in grado di garantire per l’appunto la gestione di questa complessità. La lettura per industry anche per questa ragione è fondamentale. Nello specifico, in un mondo come quello bancario l’innovazione deve misurarsi con ambiti presidiati da una regolamentazione molto articolata che genera attività di compliance in continua evoluzione. Tutti gli attori devono rispondere alle stesse regole e tutti devono essere nella condizione di gestire l’evoluzione del business con questo approccio. Che la spinta arrivi dalle logiche dell’Open banking, ad esempio, o che sia una innovazione che generata dalle Fintech, la compliance resta un fattore determinante per tutti e la sua gestione, anche in chiave evolutiva, incide direttamente sullo sviluppo del business.

La gestione della complessità e della compliance del mondo banking e finance

Ecco che le piattaforme devono necessariamente confrontarsi con questa dimensione che rappresenta un valore aggiunto per la digital transformation. Nel caso del banking, La Volpe ricorda il ruolo dell’offerta IBM Cloud for Financial Services che ha uno dei suoi punti di forza nel concetto di ecosistema e nella capacità di dare vita ad una piattaforma capace di gestire l’intera filiera del dato e della compliance, con un approccio che conta sul valore di presidio dei temi e delle competenze di importanti aziende specializzate in questo mercato. La Volpe ricorda che si è partiti con alcune decine di partner che sono aumentati durante lo scorso anno a conferma dell’interesse sia per le logiche di ecosistema, sia per le prospettive di sviluppo che questa piattaforma consente di aprire. Con questo approccio si mette a disposizione delle imprese clienti la possibilità di gestire tutti i livelli di sicurezza, compliance, governance e resilienza indispensabili per affrontare la competitività di questo business.

Un approccio analogo, anche se con contenuti evidentemente diversi, è poi quello che caratterizza il mondo delle Telco dove, come spiega il manager, è stata annunciata una architettura Hybrid Cloud appositamente pensata per gli operatori di settore, con una logica che va a rispondere a requisiti specifici. Anche qui un ruolo chiave è svolto dall’ecosistema che ha visto l’adesione già nella fase di avvio del progetto di un gruppo composto da qualcosa come 35 partner motivati ad abbracciare l’architettura in una logica di partnership di soluzione.

Manifatturiero: un ruolo nuovo per il Cloud grazie alla logica ibrida

Nel mondo Industriale si avverte in modo forse ancora più capillare, anche per la numerosità delle imprese manifatturiere sul nostro territorio, la necessità di portare soluzioni innovative ad attori che stanno cambiando rapidamente e profondamente grazie alla grande disponibilità di dati. La Volpe sottolinea il valore di dare risposte nuove anche a quei fenomeni in cui la quantità e la qualità dei dati portano a un cambiamento dello scenario competitivo e dove si avverte la necessità di governare e gestire queste logiche all’interno di piattaforme che uniscano metodiche, soluzioni e partner adeguati. Nel manifatturiero questa esigenza è poi amplificata anche dalla rapida ed estesa diffusione dell’IoT  e dell’Industrial IoT. Anche qui la scelta di IBM è quella portare la “forza” di un ecosystem come base di un Hybrid Cloud che sostiene l’evoluzione del manifatturiero. La sintesi in questo caso si chiama Hybrid Cloud Initiative e, come mette in evidenza La Volpe, vede l’impegno di attori di riferimento del settore industriale che portano un valore specifico di competenza applicativa e di competenza di dominio (in questo caso tra l’altro con nomi come Siemens).

Il Cloud al servizio di piattaforme per l’agroalimentare

Un altro mondo che sta procedendo verso una trasformazione caratterizzata sempre più dalla gestione e dall’integrazione tra fonti di dati è rappresentato dalla filiera agroalimentare a partire dal “campo” ovvero dalle logiche dell’Agricoltura 4.0. In questo ambito, La Volpe richiama l’importanza delle best practices come nel caso di SDF, un produttore internazionale di trattori e di sistemi per la lavorazione e la produzione nel mondo agricolo, che conta adesso sulle possibilità offerte dalla SDF Data Platform, una soluzione sviluppata da Cefriel, basata su AI e IoT e sulla IBM Watson IoT Platform che porta efficienza e nuovo valore alle imprese del settore. Il Cloud di IBM abilita di fatto un nuovo approccio che si realizza grazie alla integrazione e alla elaborazione di diverse fonti di dati: dal campo, dalle macchine, dall’ambiente circostante e dalle fonti dati meteo. Il tutto in una piattaforma Cloud che gestisce data collection, analisi e processi decisionali, che aumenta la precisione e l’affidabilità nelle decisioni quotidiane e la trasformazione digitale del business.

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