Esiste un evidente divario di competenze digitali che la maggior parte dei programmi di formazione sulla produzione industriale occidentale e le iniziative di investimento del governo non riescono a colmare. Lo studio Accelerate Industrial rilasciato da Intel evidenzia la necessità di creare una forza lavoro pronta per il futuro di domani. Ciò richiede la collaborazione di università, governo e industria, comprese le iniziative incentrate sulla formazione dei lavoratori per il settore manifatturiero in trasformazione.
Mentre c’è un grande appetito per la trasformazione digitale, l’83% delle aziende prevede di investire in tecnologie di fabbrica intelligenti, ma le competenze e le caratteristiche più importanti citate per quella trasformazione non sono quelle enfatizzate dalla maggior parte dei programmi di formazione professionale del settore o responsabili politici pertinenti.
La ricerca è stata condotta dal Dr. Faith McCreary, ingegnere principale, architetto esperto e ricercatore presso Intel, in collaborazione con la Dott.ssa Irene Petrick, senior director di Industrial Innovation per la divisione Industrial Solutions di Intel. Lo studio comprende etnografie mobili e interviste con oltre 400 produttori e i tecnologi dell’ecosistema che li supportano.
La versione completa del report è disponibile qui.
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Ostacoli all’implementazione dell’IIoT
Con la crescente proliferazione di dati, connettività e potenza di elaborazione al limite, l’internet industriale delle cose sta diventando più accessibile. Tuttavia, l’adozione di successo rimane fuori portata: due delle tre aziende che pilotano soluzioni di produzione digitale non riescono a passare all’implementazione su larga scala.
Cinque sono le principali sfide citate dagli intervistati che potrebbero far deragliare gli investimenti in soluzioni intelligenti del futuro. Al primo posto figurano lacune nelle competenze tecniche che impediscono di beneficiare dell’investimento secondo il 36%. Il 27% cita la sensibilità dei dati da crescenti preoccupazioni per la privacy, la proprietà e la gestione dei dati e dell’IP. Il 23% afferma di non avere interoperabilità tra protocolli, componenti, prodotti e sistemi. Il 22% cita minacce alla sicurezza, sia in termini di vulnerabilità attuali che emergenti in fabbrica. Un 18% de lo aggiudica la gestione della crescita dei dati in termini di quantità e velocità, nonché sensibilizzazione.
Le competenze digitali richieste
Le competenze future citate dagli intervistati indicano la necessità di andare oltre le basi della programmazione per abbracciare una profonda comprensione degli strumenti digitali, dalla raccolta dei dati all’analisi e al feedback in tempo reale direttamente all’ambiente operativo.
Le cinque principali competenze future richieste per supportare la trasformazione digitale nella produzione sono: comprensione profonda delle moderne tecniche di programmazione o di ingegneria del software; destrezza digitale, ovvero la capacità di sfruttare le tecnologie esistenti ed emergenti per risultati di business pratici; scienza dei dati; connettività e cybersecurity.