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Sew-Eurodrive aprirà a Bologna un hub tecnologico e di ricerca ispirato ai principi dell’Industria 5.0



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Concepito come una Smart Factory conforme al paradigma dell’industria 5.0 il nuovo “Drive technology center” di Sew-Eurodrive che aprirà a Bologna punta a contribuire all’evoluzione digitale e sostenibile delle piccole e medie imprese che operano sul territorio.   

Pubblicato il 17 ott 2024



Industria 5.0

Con l’obiettivo di generare valore per il territorio con più servizi, assistenza e supporto a imprese e di creare un hub tecnologico di Ricerca e Sviluppo di alto profilo, fortemente vocato all’innovazione, Sew-Eurodrive ha avviato un investimento da oltre 30 milioni di euro per una nuova struttura a Bologna. L’azienda tedesca, da oltre 90 anni specializzata nella progettazione e realizzazione di sistemi per l’automazione industriale, logistica e di processo, ha avviato il cantiere del nuovo “Drive Technology Center” a Borgo Panigale, nel cuore produttivo della Pianura Padana e della Motor Valley, in una posizione strategica scelta per rafforzare la vicinanza a clienti, fornitori e partner dei settori produttivi dell’area, dall’alimentare al tabacco, dalla logistica fino all’automotive, che rappresentano delle eccellenze a livello globale.

Dislocata su una superficie di 8.000 mq, la nuova struttura, la cui apertura è prevista per il 2027, ospiterà attività di manutenzione, assemblaggio e logistica e reparti di ingegnerizzazione specializzata, fungendo da punto di riferimento non solo per aziende, ma anche per start up, scuole e università e da sede di rappresentanza per la formazione e l’innovazione.

Oltre all’area dedicata al service per la riparazione, il ricondizionamento e il recupero dei prodotti e dei materiali, in linea con i principi di sostenibilità e di economia circolare perseguiti da Sew-Eurodrive, il Drive Technology Center ospiterà un centro di Ricerca e Sviluppo, una Drive Academy per la formazione tecnica di alto profilo e un’area di co-engineering con circa 70 postazioni dedicate ai partner.

foto_cliente_SEW Eurodrive

Un ecosistema industriale collaborativo

L’idea che è alla base del progetto della multinazionale tedesca – da oltre 90 anni sinonimo di automazione industriale, motoriduttori, inverter e controlli – è dare forma ad un ecosistema industriale collaborativo in grado di costruire un futuro sostenibile grazie allo studio e alla produzione di soluzioni per muovere prodotti e processi industriali in modo green e digitale, a servizio di tutti i settori strategici del territorio, attraverso progetti sperimentali di innovazione tecnologica, trasformazione digitale ed economia circolare capaci di supportare le necessità del mercato locale per quello che riguarda soprattutto i settori dell’automotive e del packaging, in un contesto di manifattura digitale e Industria 5.0 che richiede competenze e l’evoluzione dei modelli di leadership.   

Un progetto che intende dare valore al territorio con nuove opportunità a livello occupazionale e contribuire all’evoluzione delle piccole e medie imprese che operano sul territorio in organizzazioni agili, innovative e sostenibili, investendo in formazione, ricerca, co-working e cultura, prestando particolare attenzione alla necessità di completare la transizione digitale, con anche l’obiettivo di ridurre divari di genere e territoriali.

“La condivisione di competenze è alla base del nostro DNA di impresa e questo spazio è stato pensato per creare connessioni e unire le eccellenze di una delle aree industriali più importanti a livello nazionale, proponendosi quale acceleratore di innovazione grazie a un’area dedicata di Ricerca e Sviluppo, che vedrà coinvolto direttamente il nostro headquarters tedesco”, ha spiegato Giorgio Ferrandino, Managing Director Sew-Eurodrive Italia.

È la prima volta, infatti, che la casa madre decentralizza in un paese diverso dalla Germania la sezione di Ricerca e Sviluppo dell’azienda. L’area sarà principalmente dedicata allo sviluppo software per supportare lo sviluppo digitale della Data Valley emiliana, un progetto che vede impegnate le istituzioni, il mondo della formazione e della ricerca, le imprese del territorio in una serie di attività che hanno reso l’Emilia-Romagna la regione dei dati e del supercalcolo, un grande incubatore europeo capace di attrarre investimenti, risorse e competenze per affrontare le sfide del nuovo secolo.

“Posiamo la prima pietra di un progetto importante voluto da una grande impresa che ha scelto Bologna per realizzare un hub tecnologico che punta sull’innovazione e su servizi e prodotti ad alto valore aggiunto e sostenibilità ambientale – ha affermato il Sindaco della Città Metropolitana di Bologna Matteo Lepore, presente all’inaugurazione.

Una scelta che è un’ulteriore testimonianza della grande attrattività del capoluogo emiliano, certificata recentemente anche da FDI intelligence, società del gruppo Financial Times, secondo cui Bologna è la prima città in Italia e terza in Europa occidentale per capacità di attrarre capitali stranieri per investimenti industriali.

Questo grazie anche alla capacità di fare sistema tra Istituzioni e realtà imprenditoriali a partire da tre obiettivi: occupazione di qualità, prodotti ad alto valore aggiunto e sostenibilità ambientale.

Un progetto concepito secondo i principi dell’Industria 5.0

Alla base del nuovo builiding, progettato da Archilinea secondo un modello di architettura industriale sostenibile, ci sono i pilastri dell’Industria 5.0, ovvero automazione avanzata, collaborazione uomo-macchina e sostenibilità. Un approccio che si basa sull’integrazione di tecnologie avanzate finalizzate a migliorare le condizioni di lavoro, promuovere un modello di business sostenibile e ottimizzare l’efficienza e la qualità dei processi produttivi.

La struttura è concepita per rispondere a tutte le diversificate esigenze dell’hub tecnologico, dall’area dedicata alle attività di manutenzione, assemblaggio e logistica, organizzate su un unico livello per garantire efficienza operativa, ai reparti di ingegnerizzazione specializzata, progettati per supportare la clientela attraverso soluzioni tecniche avanzate e percorsi di formazione innovativa.

Grazie ad un design caratterizzato dalla massima apertura e permeabilità, l’architettura pensata per questo edificio persegue la visione di trasformare la concezione tradizionale degli spazi produttivi, favorendo un approccio di dialogo e continuità tra interno ed esterno secondo i principi della biofilia, per integrare ambiente lavorativo e natura, stimolare la creatività e migliorare la concentrazione e il benessere generale della comunità lavorativa.

Numerose le soluzioni e le strategie adottate nel progetto per la riduzione delle emissioni di carbonio, a partire dalla copertura concepita per assicurare una diffusione omogenea della luce naturale all’interno degli spazi, creando ambienti luminosi e accoglienti, e per ospitare un impianto fotovoltaico che coprirà 1.440 mq, con 726 pannelli da 425 W.

Alla protezione dall’irraggiamento solare contribuirà anche la facciata, consentendo a tutti gli spazi di essere sufficientemente illuminati in modo diffuso e diventando quindi il più importante dispositivo passivo ambientale dell’edificio. Gli elementi apribili della facciata, inoltre, permetteranno all’intero edificio di godere di ventilazione naturale per due terzi dell’anno circa. Infine, una vasca di raccolta acque da 120 m3 immagazzina l’acqua piovana per riutilizzarla nell’irrigazione dell’impianto a verde.

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