Nonostante la crescita del PIL le risorse disponibili per lo sviluppo nella prossima legge di stabilità non sono enormi e “il sentiero è stretto”, come ha più volte ribadito il Ministro delle finanze Pier Carlo Padoan; ma la direzione da seguire è ormai chiara: gli incentivi per l’Industria 4.0 che funzionano saranno rafforzati e affiancati da nuove misure a sostegno della formazione e dello sviluppo delle competenze necessarie.
Su entrambi i temi è intervenuto oggi al Meeting di Rimini il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda. Innanzitutto “a settembre monitoreremo quali incentivi stanno funzionando e quali non”, ha spiegato il ministro. Dopo questa verifica sarà disposto un “rafforzamento” di quelli che funzionano. Incentivi rafforzati, ma di quanto? “Discuteremo con il ministro Padoan” l’entità delle risorse disponibili per gli incentivi per Industria 4.0, ha detto il Ministro rispondendo alle domande dei giornalisti. Potrebbe trattarsi di circa 1,5 miliardi di euro in più.
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Formazione 4.0
L’altra certezza è che una parte delle risorse sarà utilizzata per il “pilastro” della Formazione 4.0. “Il tema dell’occupazione ha due gambe”, ha detto Calenda. “La prima è quella delle competenze e la seconda quella del costo del lavoro“. Su entrambi questi temi si interverrà nella prossima manovra di bilancio.
Industria 4.0 – ha spiegato il ministro – “favorirà il rientro di alcune produzioni manifatturiere, ma inevitabilmente spiazzerà un pezzo di lavoratori” e questo tema va affrontato in maniera “preventiva”. Per questo sarà introdotto “un potente credito di imposta sulla formazione“, ha spiegato Calenda a Rimini. La formula sarà quella del credito di imposta per le spese incrementali in formazione. Si parla del 50%, esattamente come quest’anno è stato già previsto per le spese in Ricerca e Sviluppo.
Il taglio del cuneo
L’altra gamba necessaria a sostenere l’occupazione è la riduzione del costo del lavoro. Su questo tema il governo troverà la sponda favorevole del presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, che proprio a Rimini avanzerà la proposta di “adottare una misura shock a favore dei giovani assunti stabilmente nelle imprese, cioè l’azzeramento del cuneo fiscale per i primi tre anni”, come ha anticipato lo stesso Boccia in un’intervista al ilSussidiario.net.
Da capire quale sarà la portata reale di questo provvedimento, che dovrebbe prevedere una forte riduzione del cuneo contributivo sulle nuove assunzioni stabili dei giovani che renda “permanente”, come ha spiegato il ministro Padoan in una recente intervista al Sole 24 Ore, la riduzione del costo del lavoro.
Priorità quindi ai giovani e al rafforzamento di quella formazione che è un fattore indispensabile per rendere gli sviluppi di industria 4.0 sostenibili sia sul piano delle competenze che dell’occupazione.
Il video dell’intervento di Carlo Calenda al Meeting di Rimini