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Pechino punta sui robot come motore di crescita economica

Durante il Terzo Plenum del XX Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese i leader hanno comunicato la decisione di puntare sui robot industriali per stimolare la crescita economica del gigante asiatico. La Cina è già il più grande mercato di robot al mondo: nel 2022 ha assorbito il 52% delle installazioni globali di robot al mondo. La produzione cinese, invece, è quasi completamente assorbita dal mercato interno, ragion per cui la presenza dei robot cinesi sui mercati esteri è ancora limitata.

Pubblicato il 29 Ago 2024

Innovazione automazione

Pechino punterà sui robot come motore di crescita economica del Paese: è questa la linea emersa dal Terzo Plenum del XX Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese, la piattaforma del partito in cui sono state annunciate le riforme economiche chiave e le direttive politiche relative al progresso sociale ed economico a lungo termine della Cina.

Nel corso della plenaria, svoltasi in occasione del 20° Congresso Nazionale del Partito a metà luglio, i leader cinesi hanno confermato l’intenzione di puntare sui robot industriali per adattarsi al nuovo ciclo di trasformazione che sta interessando l’industria, stimolando così la crescita del Paese.

Cresce la domanda di robot in Cina

Cna che – ricordiamo – è il più grande mercato di robot al mondo, come confermano gli ultimi dati ufficiali dell’International Federation of Robotics (IFR). I nuovi dati, relativi allo stato del mercato e delle installazioni nel 2023, saranno resi noti il prossimo 24 settembre.

“Lo sviluppo rapido della Cina nell’automazione dei robot industriali è straordinario”, afferma Marina Bill, Presidente della Federazione Internazionale di Robotica. “Il numero di robot operativi ha superato la soglia di 1,5 milioni di unità due anni fa, rendendo la Cina il primo e unico paese con un così grande numero di robot industriali.”

L’installazione di 290.258 unità nel solo 2022 rappresenta il 52% del mercato globale.

Per soddisfare questa domanda, i fornitori di robot nazionali e internazionali hanno stabilito impianti di produzione in Cina e aumentato continuamente la capacità.

Gli investimenti massicci nell’industria automobilistica hanno incrementato la domanda dal 2010. La Cina è diventata sia il più grande mercato automobilistico del mondo sia la più grande base di produzione di automobili, comprese le auto elettriche, con un forte potenziale di crescita.

La Cina è anche un importante produttore di dispositivi elettronici, batterie, semiconduttori e microchip. Dal 2016, l’industria elettrica ed elettronica ha sostituito l’industria automobilistica come principale cliente e motore di crescita dei robot industriali nel Paese. Vari altri settori hanno anche iniziato ad aumentare la loro capacità utilizzando tecnologie di automazione avanzata.

Il mercato interno cinese e il confronto con l’estero

Oggi, il mercato interno cinese è ancora il più grande mercato singolo per i produttori di robot cinesi: “Finora il numero di robot esportati dalla Cina è molto limitato”, afferma Xiaogang Song, Direttore Esecutivo e Segretario Generale della China Robot Industry Alliance (CRIA).

“La vendita di robot cinesi all’estero è iniziata solo pochi anni fa. Secondo le nostre statistiche, il numero totale di robot esportati è inferiore al 5%”, aggiunge.

Song ha spiegato che, come qualsiasi attività alla ricerca di un nuovo mercato, le aziende di robot cinesi si dirigono dove c’è domanda per i loro prodotti e che, solitamente, aprono filiali collaborando con partner locali e assumendo personale locale.

“Ci vorrà tempo per costruire la credibilità del marchio migliorando i livelli tecnologici e fornendo servizi migliori per soddisfare le esigenze dei mercati esteri. In alcune aree, come i sistemi di visione o le applicazioni di intelligenza artificiale, le aziende cinesi hanno vantaggi basati sulla soddisfazione delle esigenze di automazione accelerata nei settori manifatturieri della Cina. Il basso costo di produzione o il basso costo è anche uno dei principali vantaggi dei robot cinesi”, conclude.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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