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Stellantis cede la maggioranza di Comau a One Equity Partners. Il Governo valuta l’applicazione della Golden Power

Stellantis ha annunciato la vendita del 50,1% di Comau al fondo di investimenti statunitense One Equity Partners, come parte di un accordo strategico. L’operazione potrebbe però essere bloccata dal Governo, che sta valutando l’applicazione dells Golden Power, la normativa anti take-over.

Pubblicato il 25 Lug 2024

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Stellantis ha annunciato la cessione della maggioranza di Comau al fondo di investimenti One Equity Partners (OEP). La cessione dell’azienda specializzata nell’automazione industriale e nella robotica avanzata fa parte dell’accordo strategico siglato alla creazione di Stellantis nel gennaio del 2021.

L’operazione è tuttavia sotto l’occhio attento del Mimit che sta valutando la possibilità di applicare la Golden Power per bloccare la cessione dell’azienda torinese.

L’annuncio della cessione di Comau

Nella tarda mattinata del 25 luglio Stellantis ha comunicato la cessione del 50,1% di Comau al fondo OEP come parte dell’accordo strategico stipulato durante la fusione tra le ex FCA e Groupe PSA nel gennaio 2021.

Un’operazione coerente con il piano di crescita dell’azienda torinese che mira ad espandere la sua posizione sul mercato.

“Per oltre 50 anni, Comau si è costantemente dimostrata capace di trasformare il suo business, la sua tecnologia e il suo approccio all’innovazione. Questa operazione è coerente con il piano strategico di Comau, che mira a espandere il suo business oltre il settore automobilistico e a orientarsi verso la crescita della domanda globale nel campo dell’automazione industriale. Consentirà inoltre di consolidare la forte posizione dell’Azienda come leader internazionale nel suo settore, mantenendo solide radici italiane”, commenta Pietro Gorlier, CEO di Comau.

Per Stellantis, invece, la cessione della maggioranza di Comau offrirà la possibilità di “concentrarsi sulle attività del suo core business in Europa”, come spiega Carlos Tavares, Ceo dell’azienda.

Secondo la nota diffusa da Stellantis, l’Executive Chairman Alessandro Nasi e il CEO Pietro Gorlier manterranno le rispettive posizioni, così come il resto del management. Le condizioni finanziarie dell’operazione privata non sono state divulgate.

Il Governo valuta l’applicazione della Golden Power per bloccare l’operazione

Nell’annuncio della cessione pubblicato sul sito di Stellantis si legge che l’operazione dovrebbe chiudersi entro fine 2024. Tuttavia, a poca distanza dall’annuncio è arrivata la notizia che il Mimit starebbe valutando l’applicabilità della Golden Power, la legislazione anti-takeover che permette al Governo italiano di respingere offerte indesiderate in settori ritenuti di importanza strategica, compreso quello della robotica.

E sono già diverse le voci che si sono espresse in favore dell’applicazione della Golden Power da parte soprattutto da parte dei sindacati.

“Esprimiamo contrarietà alla cessione di Comau a un private equity, poiché ci preoccupa il rischio di disperdere un prezioso patrimonio professionale e industriale, e chiediamo un intervento del governo”, dichiarano in una nota congiunta Rocco Palombella, segretario generale Uilm, e Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto.

“Comau ha un grande patrimonio industriale e professionale che deve essere salvaguardato nell’interesse non solo dei lavoratori ma del nostro paese, per cui chiediamo che la sua cessione costituisca oggetto di massima attenzione già al tavolo ministeriale convocato il 7 agosto”, si legge nella nota.

Sulla stessa scia anche Fim-Cisl, con il Segretario Ferdinando Uliano che ribadisce che il sindacato chiederà con insistenza al Governo di applicare il veto sulla cessione.

“Abbiamo sempre sostenuto che l’unico spin-off per noi accettabile era sul ‘modello Ferrari’ dove si manteneva la maggioranza azionaria della società Stellantis, a garanzia del patrimonio industriale del nostro Paese”, spiega Uliano.

Dal 2020 – quando il “decreto liquidità” dell’8 aprile 2020 aveva esteso il campo dei settori a cui si applica la normativa anche alle aziende che operano nella robotica e nell’intelligenza artificiale –, sono diverse le cessioni che sono state bloccate dal Governo italiano, tra cui il caso di un’altra piemontese, Robox. 

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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