I numeri del Digitale

Il Digitale motore di sviluppo per il Paese: nel 2023 +2,1% a quota 79 miliardi, nei prossimi anni crescita media del 3,9% annuo

I numeri del nuovo rapporto ‘Il Digitale in Italia 2024’ presentato da Anitec-Assinform e realizzato in collaborazione con NetConsulting cube. Le componenti tecnologiche più innovative – Cloud, Cybersecurity e Intelligenza artificiale – continuano a rappresentare il motore del mercato digitale

Pubblicato il 01 Lug 2024

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Il Digitale in Italia è sempre più un traino e motore di sviluppo per il Paese. Lo confermano i nuovi dati resi noti da Anitec-Assinform, l’associazione di Confindustria che raggruppa le principali aziende dell’ICT e che ha presentato a Milano il suo rapporto ‘Il Digitale in Italia 2024’ – realizzato in collaborazione con NetConsulting cube –, nel corso di un evento che ha riunito imprenditori, manager, politici e i vertici dell’Associazione, a partire dal neo presidente Massimo Dal Checco. Che rileva: “Cavalcare lo sviluppo delle nuove opportunità del digitale, superando le sfide macroeconomiche globali e gli ostacoli legati al contesto nazionale, è molto complesso e richiede il continuo coordinamento tra iniziative e attori diversi”.

Nonostante ciò, le imprese “stanno dimostrando di credere nella capacità del digitale di abilitare crescita e competitività: le migliori dinamiche del mercato digitale rispetto a quelle economiche generali sono il segnale che occorre procedere sempre più speditamente sulla via dell’innovazione e degli investimenti nelle nuove tecnologie”.

Il mercato Digitale in Italia continua a crescere

Ecco a quali risultati e numeri si riferisce il presidente di Anitec-Assinform: il mercato digitale italiano ha realizzato nel 2023 una crescita del 2,1%, raggiungendo un valore complessivo di 78,7 miliardi di euro: un incremento superiore alla crescita del PIL nazionale in termini reali, che è invece stata del +0,9%. Dati che segnalano come l’avanzamento dei progetti del PNRR e i crediti di imposta 4.0, oltre all’adozione delle principali tecnologie abilitanti del digitale, stanno facendo aumentare, e faranno aumentare, gli investimenti nel settore.

I diversi segmenti che compongono questo mercato hanno però avuto andamenti diversi. Se da un lato i Servizi ICT hanno fatto registrare la variazione più rilevante (+9% e 16,2 miliardi di euro), dall’altro il mercato dei Dispositivi e Sistemi ha mostrato un calo significativo (-4,8%), mentre andamenti particolarmente positivi hanno caratterizzato anche i segmenti del Software e Soluzioni ICT (+5,8% e 9,1 miliardi di euro) e dei Contenuti e Pubblicità Digitali (+5,5% e 15,2 miliardi di euro). I Servizi di Rete TLC, invece, hanno avuto una variazione minima (+0,2%), invertendo però i trend negativi che li hanno caratterizzati gli ultimi anni.

Il mercato dei Digital enabler e transformer

Digital enabler e transformer, ovvero le componenti tecnologiche più innovative, continuano a rappresentare il motore del mercato digitale, con un tasso medio annuo di crescita (2023-2027) dell’11%, di gran lunga più elevato rispetto al trend dell’intero comparto (4%).

Gli investimenti delle organizzazioni private e pubbliche sono polarizzati principalmente su soluzioni e servizi Cloud (+19,7% e 6,3 miliardi di euro) – che rendono più flessibili e scalabili infrastrutture e applicazioni – e su strumenti di Cybersecurity (+12% e 1,8 miliardi di euro) e Big Data Management (+13% e 1,7 miliardi di euro) – fondamentali per la protezione, organizzazione, gestione e sistematizzazione dei dati aziendali. In grande crescita, anche se con valori ancora limitati, sono inoltre il settore dell’Intelligenza artificiale (+55% e 0,7 miliardi di euro) e della Blockchain (+29% e 55 milioni di euro).

L’andamento dei diversi settori

Nel 2023 si è confermata la crescita del mercato digitale in tutti settori, con la sola eccezione del comparto Telecomunicazioni e Media (-2,6%), interessato da un profondo processo di ristrutturazione dei principali operatori con un conseguente rallentamento degli investimenti.

Nella Pubblica Amministrazione, centrale (+10%) e locale (+9%), l’aumento della spesa continua a essere sostenuto dai progetti legati al PNRR, che ha nella digitalizzazione della PA uno dei suoi pilastri portanti. Dopo la PA, l’altro settore che ha fatto registrare la crescita più elevata è stato quello della Sanità (+8,5%).

Dimensioni aziendali e spesa nel digitale

Nel corso del 2023 la spesa digitale delle piccole imprese (1-49 addetti) ha continuato ad aumentare (9,8 miliardi di euro, +3%), pur sviluppandosi più lentamente che nel segmento delle grandi imprese (250+ addetti, 30,2 miliardi di euro, +5,4%) e delle medie imprese (50-249 addetti, 8,8 miliardi di euro, +4%). Questi dati confermano la tendenza a spendere di più all’aumentare delle dimensioni delle aziende.

Transizione 5.0 in attesa dei nuovi decreti attuativi

Al convegno di Anitec-Assinform è intervenuto anche Valentino Valentini, viceministro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che ha confermato che il decreto attuativo del governo collegato a Transizione 5.0 – atteso già per fine giugno – arriverà a breve, in modo da sbloccare piani e investimenti.

Valentini rimarca: “l’innovazione è fondamentale per consentire al nostro sistema produttivo di rimanere competitivo. Lo sforzo del Mimit è aumentare la competitività in un’economia che non è più di prodotto ma di processo”, con “le nostre Pmi che possono competere all’interno delle catene globali del valore utilizzando l’Intelligenza artificiale, accanto all’intelligenza umana”. Ma, in queste prospettive, “occorre procedere e sviluppare con logiche di filiera”, perché i meccanismi produttivi non possono funzionare al meglio con le grandi aziende che fanno da traino e le più piccole che rappresentano l’anello debole del sistema, sia per quanto riguarda la digitalizzazione sia per la Cybersecurity.

Gestire innovazione e cambiamento

Lara Ponti, vice presidente di Confindustria per la Transizione ambientale e gli obiettivi ESG, sottolinea che il Digitale “è un settore che più di molti altri guarda al futuro e credo che in questo momento questo Paese ne abbia particolarmente bisogno”, e al tempo stesso la Transizione 5.0 “porta un ulteriore salto in avanti”, poiché “la tecnologia e il digitale sono messi al servizio o integrati con una visione differente rispetto al passato proprio dello sviluppo, ovvero con l’idea che la tecnologia e i modelli di business devono essere integrati e promuovere anche la sostenibilità, perché abbiamo bisogno di un modo diverso di stare al mondo”.

In questo quadro, “abbiamo già visto negli ultimi anni che le politiche pubbliche possono orientare in maniera efficace il cambiamento”, osserva Ponti, “attraverso politiche industriali di cui oggi abbiamo estremamente bisogno, sia a livello europeo sia in ambito nazionale”, tra cui, appunto, i nuovi decreti governativi in arrivo.

Le previsioni del mercato digitale al 2027

Anche nei prossimi anni si prevede un andamento ampiamente positivo per il mercato digitale nel suo complesso, favorito dal PNRR e dalla diffusione di Digital enabler e transformation.

Nel 2024 il mercato è previsto in ulteriore crescita del 3,3%, a fronte di un andamento del PIL più contenuto. Anche per gli anni successivi (2025-2027) si stima che il mercato digitale continuerà a beneficiare degli effetti del PNRR, con una crescita media annua nel periodo 2023-2027 del 3,9%. Nel 2027, il mercato digitale raggiungerà il valore di 91,6 miliardi di euro.

L’impatto del PNRR al 2027

Le missioni del PNRR che avranno più impatto sulle previsioni del mercato digitale nei prossimi anni sono quelle relative a ‘Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo’ (Missione 1) e ‘Salute’ (Missione 6).

A fronte di un mercato digitale che supererà i 79 miliardi di euro nel 2024, l’impatto del PNRR sarà di 2 miliardi di euro aggiuntivi, per un totale complessivo di oltre 81 miliardi di euro. Nel 2025 si prevede, a fronte di un mercato digitale da 81,8 miliardi di euro, un impatto del PNRR pari a 2,7 miliardi di euro per un totale complessivo di oltre 84,5 miliardi e un incremento del 4% rispetto al 3,4% che si registrerebbe al netto del PNRR.

Nel 2026 l’impatto del PNRR è stimato pari a 2,3 miliardi di euro aggiuntivi, per un totale complessivo di oltre 88 miliardi di euro e un incremento del 4% del mercato digitale totale. Nel 2027, infine, si prevede un prolungamento degli effetti del Piano, con un impatto pari a 1,5 miliardi di euro per un totale complessivo di 91,6 miliardi di euro e un incremento complessivo del 4% rispetto all’anno precedente.

Il presidente di Anitec-Assinform guarda al prossimo futuro e rimarca: “cogliere le potenzialità che la tecnologia ci sta offrendo, facendo dialogare tutti gli attori coinvolti, pubblici e privati, è la sfida che va messa in cima alle nostre priorità. Formazione, ricerca, cooperazione, regolamentazione, investimenti, ognuno di questi e di tanti altri aspetti è necessario perché il digitale e la tecnologia diano il loro importante contributo a migliorare la vita delle persone”.

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Stefano Casini

Giornalista specializzato nei settori dell'Economia, delle imprese, delle tecnologie e dell'innovazione. Dopo il master all'IFG, l'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Milano, in oltre 20 anni di attività, nell'ambito del giornalismo e della Comunicazione, ha lavorato per Panorama Economy, Il Mondo, Italia Oggi, TgCom24, Gruppo Mediolanum, Università Iulm. Attualmente collabora con Innovation Post, Corriere Innovazione, Libero, Giornale di Brescia, La Provincia di Como, casa editrice Tecniche Nuove. Contatti: stefano.stefanocasini@gmail.com

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