- Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha reso disponibili i modelli necessari per la certificazione facoltativa delle attività di ricerca, sviluppo e innovazione.
- Le imprese hanno due vie d’uscita dall’incertezza legata agli incentivi per le attività di ricerca e sviluppo: una certificazione volontaria che le protegge da contestazioni tributarie e una sanatoria (riversamento spontaneo) per chi vuole restituire i benefici senza conseguenze penali, con una finestra estesa fino al 31 ottobre 2024.
- Rimangono da chiarire alcuni aspetti, come le differenze di trattamento tra la disciplina pre-2019 e quella attuale, i conflitti di interesse dei certificatori e le specifiche sui rapporti di lavoro dei responsabili tecnici. Le attese linee guida, che dovrebbero essere pubblicate a breve, sono cruciali per risolvere questi dubbi.
RICERCA E SVILUPPO
Certificazione dei crediti d’imposta R&S, arriva il decreto con il modello per i certificatori (e a breve anche le linee guida)
Il decreto direttoriale del 5 giugno introduce i modelli che occorrerà utilizzare per la certificazione facoltativa delle attività di ricerca, sviluppo e innovazione. Il modello richiede informazioni dettagliate sul certificatore e sull’impresa, una descrizione accurata dei progetti, una suddivisione delle spese ammissibili per tipologia e periodo e, naturalmente, l’attestazione dei requisiti tecnici per l’ammissibilità al…
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