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Tre italiani premiati agli IEEE Awards: Bruno Siciliano, Paolo Dario e Davide Scaramuzza tra i vincitori 2024

Tre ingegneri italiani, Bruno Siciliano, Paolo Dario e Davide Scaramuzza, sono stati premiati agli IEEE Awards 2024 per i loro straordinari contributi nei campi della robotica, biorobotica e navigazione visiva dei droni. Gli IEEE Awards vengono assegnati ogni anno a persone i cui risultati eccezionali e contributi straordinari hanno avuto un impatto duraturo sulla tecnologia, sulla società e sulla professione ingegneristica.

Pubblicato il 28 Mag 2024

Siciliano

La robotica italiana è nuovamente protagonista di importanti riconoscimenti internazionali: sono infatti ben tre i ricercatori italiani che hanno ricevuto i prestigiosi IEEE Awards, i premi conferiti dall’IEE, la più grande organizzazione professionale tecnica del mondo dedicata al progresso della tecnologia a beneficio dell’umanità.

Ogni anno il Comitato Premi IEEE raccomanda un gruppo selezionato di destinatari per ricevere le onorificenze più prestigiose dell’IEEE. Si tratta di persone i cui risultati eccezionali e contributi straordinari hanno avuto un impatto duraturo sulla tecnologia, sulla società e sulla professione ingegneristica.

IEEE Awards 2024, a Bruno Siciliano il premio IEEE RAS Pioneer in Robotics and Automation Award

Ennesimo riconoscimento per Bruno Siciliano, docente di Robotica dell’Università di Napoli Federico II, Presidente del Consiglio Scientifico del Centro ICAROS e coordinatore del PRISMA Lab.

Considerato uno dei maggiori esperti di robotica a livello mondiale, Siciliano ha ricevuto IEEE RAS Pioneer in Robotics and Automation Award. Premio che dal 1998 viene assegnato agli individui che, grazie all’avvio di nuove aree di ricerca, sviluppo o ingegneria, hanno avuto un impatto significativo sullo sviluppo dei campi della robotica e/o dell’automazione.

Un riconoscimento che è andato a Siciliano “per i contributi fondamentali alla ricerca robotica nelle aree della manipolazione e del controllo, della cooperazione uomo-robot e della robotica di servizio”.

Nel 2022 il professore era stato tra i vincitori del Engelberger Robotics Award 2022, considerato il premio più prestigioso al mondo per la robotica.

Paolo Dario di nuovo premiato per il contributo alla biorobotica

A un altro italiano è andato il premio IEEE Field Award 2024: si tratta di Paolo Dario, Professore emerito della Scuola Superiore Sant’Anna direttore, nonché direttore scientifico del Competence Center Artes 4.0 e coordinatore Edih Artes 5.0.

Il premio, che il professore aveva già ricevuto nel 2017, viene riconosciuto ogni anno dal 2002 agli individui che si sono distinti per il loro contributo nel campo dell’automazione robotica.

La scelta è ricaduta su Dario “per l’affermazione e l’avanzamento della bionica e della biorobotica come aree di ricerca chiave a livello mondiale, integrando robotica e medicina”.

Il professor Paolo Dario, Direttore Scientifico di Artes 4.0

A Davide Scaramuzza l’IEEE Kiyo Tomiyasu Award

A Davide Scaramuzza è stato conferito lo IEEE Kiyo Tomiyasu Award “per i contributi alla navigazione visiva agile di micro droni e alla percezione robusta a bassa latenza con telecamere per eventi”.

Originario di Terni, Scaramuzza è professore di robotica all’Università di Zurigo e nonostante la giovane età ha alle spalle una carriera di successo: ha diretto progetti di rilievo come il progetto europeo sFly, che ha ispirato la tecnologia utilizzata dalla Nasa per il volo dei droni su Marte.

Tra i suoi successi più noti, vi è lo sviluppo di droni autonomi capaci di superare piloti umani in competizioni di corsa e l’innovativo visore per realtà virtuale, il Meta Quest, creato dalla sua startup Meta Zurich. Nel 2020, Scaramuzza ha fondato Suind, un’azienda che sviluppa tecnologie drone per l’agricoltura di precisione e il monitoraggio ambientale.

Davide Scaramuzza, professore di robotica all’Università di Zurigo

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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