L’integrazione tra IoT e GenAI sta cambiando le regole che dettano i processi produttivi del mondo industriale. L’Internet of Things porta in dote connettività e sensoristica abilitando lo scambio dati che serve a monitorare le performance, prevedere i guasti e manutenere i macchinari. L’Intelligenza Artificiale Generativa aggiunge valore all’IoT poiché, grazie ad assistenti virtuali, permette di accedere quasi in tempo reale alla knowledge base di macchina e rendere ‘azionabili’ le informazioni guidando operatori anche non specializzati nella risoluzione delle problematiche.
Una tale sinergia apre le porte a nuovi livelli di innovazione e personalizzazione, oltre che a modelli di business orientati alla sostenibilità, ma pone al contempo sfide in termini di implementazione, competenze e sicurezza. Qui entra in gioco 40Factory, scale-up hi-tech che dal 2018 progetta e sviluppa soluzioni AIoT (Artificial Intelligence of Things) per generare valore dai dati grezzi derivanti da impianti e linee industriali accompagnando sia il mondo dei costruttori (OEM, Original Equipment Manufacturer), sia quello degli utilizzatori (End User) nel percorso di continuous improvement e servitizzazione.
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IoT e GenAI: nuove frontiere dell’interazione uomo-macchina
Nel corso degli anni l’IoT si è evoluto e oggi si presenta sottoforma di digital platform che integrano varie tecnologie e servizi, capaci di rendere le macchine “parlanti” e di trasformare i dati in azioni concrete per ottimizzare funzionamento e consumi degli impianti, ma anche per migliorare l’interazione con gli umani. Questa evoluzione si inserisce perfettamente nel contesto dell’industria 5.0, che pone l’accento tanto sui temi della sostenibilità di processi e prodotti, quanto sulla centralità dell’essere umano.
Poco dopo la fondazione, 40Factory ha iniziato a sviluppare assistenti virtuali per facilitare l’accesso alle informazioni da parte degli operatori, rendendo l’apprendimento e l’utilizzo delle piattaforme più intuitivi grazie all’uso del linguaggio naturale. L’accelerazione della Generative AI ha segnato un punto di svolta poiché sebbene la tecnologia dei chatbot fosse già disponibile sul mercato, richiedeva tempi e costi di sviluppo che oggi sono stati abbattuti.
Con la GenAI parlare con le macchine diventa naturale
Così è arrivato Wilson.ai, l’assistente virtuale progettato dalla azienda piacentina specificatamente per il mondo dell’industria che sfrutta la tecnologia GPT (Generative Pre-trained Transformer) per accedere in maniera semplice e guidata a tutto il know-how tecnico, supportando le operations e le attività di service e training. Inoltre, con la Wilson Academy è possibile “addestrare” assistenti privati personalizzati.
Marco Bressanello, Business Developer di 40Factory, osserva che “La sinergia tra IoT e GenAI posiziona l’essere umano al centro dell’industria, supportandolo in tutte le operazioni di interazione con i macchinari in modo efficace e continuativo. Con la Generative AI, le macchine diventano vere e proprie entità parlanti con cui gli operatori possono interagire in linguaggio naturale riuscendo così a identificare una deriva nella qualità del prodotto finito oppure ottenere informazioni utili a migliorare il funzionamento dell’impianto”.
IoT e GenAI per gli OEM, cambiano le logiche dell’assistenza
L’adozione di soluzioni che integrano IoT e GenAI consente agli OEM di affrontare l’aumento delle richieste di assistenza tecnica con la possibilità di migliorare e scalare l’efficacia del servizio ai clienti finali. Come spiega Bressanello “Bisogna considerare da un lato l’alto turnover degli utilizzatori e la crescente complessità tecnologica degli impianti, dall’altro la complessità e il tempo necessario per formare personale esperto nei reparti di assistenza tecnica che devono servire clienti in tutto il mondo. Le richieste talvolta sono risolvibili consultando la documentazione che però viene trascurata, un po’ per pigrizia e un po’ per la difficoltà di reperire le informazioni necessarie, nascoste in centinaia di pagine di manuali”.
Wilson.ai agisce come un filtro che utilizza l’AI generativa per supportare direttamente i clienti o per accelerare la formazione interna del personale, facilitando l’accesso alla documentazione aziendale altrimenti difficile da consultare. Capace di elaborare centinaia di migliaia di pagine di documentazione in pochi secondi, Wilson.AI fornisce risposte immediate e indirizza le richieste più complesse al personale qualificato con annessa cronologia su richiesta e soluzione, e con la possibilità di arricchire continuamente il database di conoscenza documentale. Questo non solo rafforza le capacità dell’assistente virtuale ma centralizza il know-how aziendale in modo controllato, garantendo privacy e accesso selettivo alle informazioni.
Dai dati alla conoscenza: i benefici di IoT e GenAI per gli End User
Soluzioni che fondono IoT e GenAI portano vantaggi anche agli utilizzatori finali che regolarmente si scontrano con la difficoltà di gestire e mantenere aggiornata una vasta quantità di documentazione e procedure standard, spesso percepite come un labirinto inaccessibile a causa della complessità e della rapida evoluzione delle procedure e delle tecnologie che li rende in poco tempo obsoleti. Inoltre, la duplicazione involontaria di documenti e la difficoltà organizzativa negli archivi rendono tutto più arduo.
“L’idea – precisa Bressanello – è sfruttare la Generative AI per analizzare e interpretare i dati generati dagli eventi rilevati dall’IoT, come malfunzionamenti, problemi di qualità o non conformità, e fornire risposte immediate basate sulla documentazione rilevante per quella specifica sfida operativa. Gli assistenti virtuali integrati con i dati della linea produttiva possono guidare gli operatori passo passo attraverso procedure di risoluzione dei problemi. Il che permette di mantenere alta l’efficienza produttiva, evitando rallentamenti e fermi macchina”.
Come far fronte a sicurezza e competenze
Il ruolo dei clienti è fondamentale nel modello di 40Factory. “Noi forniamo infrastruttura e competenze per la creazione dell’assistente virtuale, ma sono i clienti a immettere il valore nel sistema, occupandosi della fase di apprendimento dell’assistente, della definizione dei privilegi di accesso alle informazioni e della validazione delle risposte fornite dal sistema” sottolinea Bressanello.
I clienti devono stabilire gli scenari d’uso e garantire che le informazioni caricate nell’assistente siano adeguatamente classificate e soggette a permessi di accesso definiti. Ciò assicura che l’assistente offra risposte basate esclusivamente sulle informazioni a cui è stato concesso l’accesso, mantenendo il sistema sicuro e circoscritto alle conoscenze caricate nella knowledge base documentale.
“Per assicurare protezione dei dati e infrastrutturale – prosegue Bressanello – ci affidiamo alla piattaforma Microsoft Azure e collaboriamo con un partner specializzato in cyber security per effettuare regolarmente assessment di sicurezza e penetration test che ci permettono di verificare l’integrità dell’architettura del sistema e di assicurare che solo gli utenti autorizzati possano accedere alle informazioni riservate”.
IoT e GenAI per ridurre gli sprechi e migliorare l’efficienza
Durante l’ultimo appuntamento del ciclo di eventi “Machine Builder X”, 40Factory ha dimostrato come sia possibile interagire con una macchina tappatrice per l’imbottigliamento di AROL in linguaggio naturale per monitorare la produzione e analizzare indicatori di performance critici. In quel caso, racconta Bressanello “il sistema è stato in grado di identificare una inefficienza legata all’aumento degli scarti produttivi, correlata a un recente cambio di formato. Ha rilevato che il problema poteva derivare da un’errata installazione dei componenti e con la tecnologia RFID ha individuato il gruppo di alimentazione problematico. Successivamente, ha fornito assistenza tramite un video tutorial su come effettuare correttamente la sostituzione e il controllo del componente incriminato”.
Così anche personale meno esperto può intervenire efficacemente sulla macchina, riducendo gli sprechi e migliorando l’efficienza produttiva. Al prossimo appuntamento di SPS Italia, “presenteremo un livello di integrazione ancora più avanzato, in cui l’assistente virtuale sarà capace non solo di fornire dati pre-elaborati ma anche di eseguire analisi su dati grezzi. L’assistente – dice Bressanello – potrà elaborare reportistica non direttamente disponibile nella piattaforma IoT, rispondendo in modo dinamico alle richieste formulate in linguaggio naturale dall’operatore”.
Un compagno di lavoro in fabbrica
Il ruolo della GenAI nell’IoT industriale è in una fase di significativa evoluzione. “Per noi di 40Factory – afferma Bressanello – questa tecnologia non rappresenta semplicemente una estensione dei prodotti, ma un elemento nativamente integrato, destinato a diventare un vero e proprio compagno di lavoro. La flessibilità e la capacità di agire come il punto di unione tra diverse soluzioni digitali rende la GenAI preziosa”.
La Generative AI ha il potenziale di connettere e interagire con vari sistemi, dal CRM alla gestione dei ticket, fino all’accesso e all’analisi della documentazione e dei dati, con cui gli operatori potrebbero interfacciarsi attraverso semplici comandi. In futuro, la comunicazione con gli impianti potrebbe diventare ancora più inclusiva e democratica, non limitata esclusivamente a chi possiede competenze tecniche avanzate, ma aperta a chiunque sia in grado di esprimere un’esigenza in modo chiaro. La macchina sarà così responsabile di interpretare queste richieste e di implementare le soluzioni appropriate.