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Macchine utensili, effetto attesa: brusco calo degli ordini nel primo trimestre del 2024

L’indice degli ordini di macchine utensili ha registrato una diminuzione del 18,9% rispetto al primo trimestre del 2023, secondo il Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu-Sistemi per Produrre. La contrazione è stata causata dalla diminuzione degli ordini ricevuti dai produttori italiani sia sul mercato interno che estero.

Pubblicato il 22 Apr 2024

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È cominciato in negativo il 2024 delle macchine utensili, con l’indice calcolato dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu-Sistemi per Produrre che nel primo trimestre ha registrato una diminuzione del 18,9% rispetto al periodo gennaio-marzo 2023. L’indice in valore assoluto si è posizionato a 77,9 (con base 100 nel 2021).

La contrazione è stata causata dalla diminuzione degli ordini ricevuti dai produttori italiani sia sul mercato interno che estero. In particolare, gli ordini provenienti dall’estero hanno mostrato un decremento del 18,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con l’indice in valore assoluto posizionato a 91.

Per quanto riguarda il mercato interno, gli ordini hanno evidenziato un calo del 19,4%, rispetto al primo trimestre del 2023, con un valore assoluto di 55,1.

Dati che, seppur in linea con le previsioni, evidenziano la necessità di superare la fase di impasse con segnali di distensione e stabilità, indispensabili per ridare slancio agli investimenti delle imprese.

L’evoluzione del mercato delle macchine utensili e le aspettative per i prossimi mesi

“Sul fronte estero dopo un 2023 positivo questo primo scorcio dell’anno mostra un avvio piuttosto cauto della raccolta ordini oltreconfine. Pesano il rischio dell’allargamento delle tensioni oltre l’Area israelo-palestinese e il prolungarsi del conflitto tra Russia e Ucraina. Ma pesano certamente anche le incognite legate alla transizione energetica e all’indirizzo che prenderà l’Europa dopo l’appuntamento elettorale di giugno”, spiega Barbara Colombo, Presidente Ucimu.

Nonostante il calo, le prospettive per l’export nell’anno corrente restano ottimistiche. Si prevede infatti una crescita stabile delle operazioni negli Stati Uniti, accompagnata da un rafforzamento delle vendite in selezionati Paesi europei, nonché in mercati emergenti quali Turchia, Messico e India, che stanno guadagnando posizioni importanti come destinazioni per i prodotti italiani di settore.

In risposta a queste tendenze positive, Ucimu ha intrapreso iniziative per istituire una nuova rete di imprese in Messico, un Paese che sta conoscendo una rapida espansione nel settore manifatturiero, in forte connessione con l’economia degli Stati Uniti.

Diversa la situazione sul mercato interno, dove gli investimenti continuano a restare in stand-by a causa delle troppe incertezze sulle misure che dovrebbero promuovere la competitività delle imprese, come Transizione 4.0 e Transizione 5.0.

Investimenti fermi a causa delle incertezze su Transizione 4.0 e Transizione 5.0

“Noi costruttori continuiamo a ricevere dai nostri clienti richieste di quotazioni di offerte per progetti anche importanti che restano però in sospeso perché manca certezza sugli incentivi che saranno resi disponibili dal governo”, spiega Colombo.

“La situazione attuale appare, incredibilmente, più nebulosa rispetto anche solo ad un mese e mezzo fa quando fu presentato il decreto legge con l’impianto di Transizione 5.0. Su questo fronte, oggi, mancano ancora i decreti attuativi; su quello di Transizione 4.0, invece, il cambio in corsa delle regole con cui si può accedere alla misura rischia di bloccare in modo irreparabile la domanda domestica”.

“Il Governo – continua Barbara Colombo – deve mettere ordine al più presto a questo capitolo fondamentale per lo sviluppo del manifatturiero del paese così da permettere alle aziende di finalizzare i necessari investimenti in tecnologia di produzione. D’altra parte, la crescente richiesta di adesione a 34.BI-MU, in programma il prossimo ottobre a fieramilano Rho, da parte di espositori italiani ed esteri, dimostra la fiducia riposta dalle aziende del settore nel mercato”.

Sul 5.0, sottolinea Colombo,  l’urgenza è legata ai tempi stringenti del PNRR – il termine ultimo di consegna dei beni agevolati è fissato al 31 dicembre 2025 – che devono spingere il Governo ad accelerare i tempi di uscita dei decreti attuativi. Il rischio è quello di comprimere troppo i tempi per effettuare gli ordini e costringere quindi i costruttori di macchine utensili a rinunciare a una parte consistente delle richieste di mercato.

“Per il 4.0, invece, ha moderatamente destabilizzato il mercato la decisione del governo di prevedere l’obbligo di comunicazione preventiva del valore dell’investimento che si intende realizzare e della ripartizione, rispetto alle quote annuali, del credito di imposta di cui si beneficia, sul modello di quanto previsto anche da Transizione 5.0″, aggiunge.

“Sebbene comprendiamo la necessità della ragioneria dello Stato di avere, con anticipo, un quadro puntuale delle risorse economiche necessarie a coprire le operazioni di acquisto fatti in regime 4.0, è altrettanto vero che cambiare le regole del gioco in corso d’opera crea grande diffidenza tra coloro i quali stanno valutando l’opportunità di fare nuovi investimenti. Per tale ragione, chiediamo alle autorità un intervento immediato per illustrare tutti questi aspetti. Siamo certi che la chiarezza e la rapidità con cui il Governo darà conto dei dettagli che ancora mancano permetteranno alla domanda italiana di nuove tecnologie di produzione di ripartire con pieno slancio”, conclude.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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