Non si placa il malcontento suscitato dalla pubblicazione dell’articolo 6 del decreto legge 39 del 29 marzo 2024 e dalla successiva risoluzione 12/E dell’Agenzia delle Entrate, che bloccano di fatto le compensazioni per i crediti d’imposta previsti dal piano Transizione 4.0.
Per tranquillizzare le imprese sono intervenute negli ultimi giorni sia la stessa Agenzia delle Entrate, che in una FAQ ha spiegato che il blocco temporaneo non si applica agli investimenti avviati prima del 2023, e lo stesso Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che in occasione del question time odierno alla Camera ha promesso tempi brevi per il decreto direttoriale che disporrà i nuovi modelli per le comunicazioni che consentiranno alle imprese di ripartire con la fruizione dei crediti d’imposta.
Decreto in arrivo la prossima settimana
Urso ha detto che il decreto “sarà emanato la prossima settimana e detterà anche le regole per adempiere l’obbligo di legge anche nelle more dell’apertura di una piattaforma informatica creata ad hoc per la gestione delle comunicazioni sulla quale cui siamo già al lavoro”.
In altre parole, il decreto ministeriale aggiornerà il modello per le comunicazioni e offrirà una soluzione temporanea per evitare che le imprese siano bloccate visti i tempi non brevissimi per la realizzazione della piattaforma informatica necessaria appunto a gestire le comunicazioni.
Urso ha sottolineato che il decreto permetterà alle imprese di riprendere le compensazioni tramite modello F24 per gli investimenti realizzati nel 2023 e 2024.
Per gli investimenti effettuati prima del 2023, Urso ha ricordato la FAQ pubblicata dall’Agenzia delle entrate che chiarisce come, per tali investimenti, non sia richiesta la comunicazione preventiva e come sia possibile utilizzare i relativi crediti in compensazione, indicando il codice tributo 6936 e l’anno di inizio dell’investimento anziché quello dell’interconnessione.