Innovazione

Record di richieste di brevetti in Europa: l’Italia al quinto posto

L’Italia stabilisce un nuovo record con oltre 5.000 richieste all’Ufficio Europeo dei Brevetti (EPO), registrando un incremento del 3,8% rispetto al 2022. Le industrie leader sono l’handling, i trasporti e le tecnologie mediche, mentre le regioni più innovative risultano essere Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto.

Pubblicato il 29 Mar 2024

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L’Italia ha presentato oltre 5.000 richieste all’Ufficio Europeo dei Brevetti (EPO), stabilendo un nuovo record per la nazione e registrando un incremento del 3,8% rispetto al 2022: è quanto evidenziano i dati ufficiali dell’Ufficio Brevetti europeo, riportati nel Patent Index 2023.

Un risultato posiziona il nostro Paese al quinto posto nel panorama europeo, dietro Germania, Francia, Paesi Bassi e Svezia.

Le industrie leader in questo ambito sono l’handling, che include le tecnologie di imballaggio delle merci e i nastri trasportatori, i trasporti e le tecnologie mediche.

Le tre società che guidano la classifica sono Coesia, con sede a Bologna e specializzata in soluzioni industriali e di imballaggio, Ferrari e Iveco Group.

L’Italia brilla nell’innovazione e nei brevetti: una crescita significativa nel contesto europeo e mondiale

Secondo il rapporto annuale dell’EPO, il settore italiano che ha visto la maggiore crescita nella richiesta di brevetti è quello dei Macchinari elettrici, apparati ed energia (+15% rispetto al 2022), dove vengono depositate numerose invenzioni relative alle tecnologie per l’energia pulita.

Inoltre, ben tre regioni italiane – Lombardia (11° posto), Emilia-Romagna (17°) e Veneto (20°) – si classificano tra le venti più innovative dell’UE.

Segnali importanti per l’ecosistema innovativo italiano, che confermano un trend in crescita: negli ultimi dieci anni, infatti, si è registrato un aumento del 38% del numero di domande di brevetti presentati all’Ufficio europeo.

I dati rivelano che l’Italia, con 5.053 brevetti, ha registrato una crescita della domanda di brevetti superiore alla media europea (+1,4%), posizionando il nostro Paese all’11° posto a livello mondiale e al quinto tra i Paesi dell’UE, dietro a Germania (24.966), Francia (10.814), Paesi Bassi (7.033) e Svezia (5.139). Tuttavia, c’è anche un dato negativo rispetto al resto d’Europa: solo nel 23% delle domande figura una donna, contro il 27% della media europea.

Importante anche il contributo fornito dalle università italiane, con il Politecnico di Milano che si posiziona nella top 10 dei brevetti in un paese europeo.

Il trend globale

L’anno scorso, aziende e inventori hanno depositato 199.275 domande di brevetto presso l’Ufficio Europeo dei Brevetti (EPO), registrando un incremento del 2,9% rispetto all’anno precedente e raggiungendo il numero più alto mai registrato fino ad oggi.

I primi cinque paesi di origine delle domande di brevetto europee nel 2023 sono stati gli Stati Uniti, la Germania, il Giappone, la Cina e la Repubblica di Corea. Circa il 43% del totale delle domande proveniva da aziende e inventori dei 39 stati membri dell’EPO, mentre il 57% proveniva da fuori Europa.

Dati che, anche a livello globale, confermano un trend in costante crescita, dopo gli aumenti del 2,6% nel 2022 e del 4,7% nel 2021. Le domande di brevetto, che vengono presentate per proteggere e commercializzare le invenzioni, sono un indicatore precoce degli investimenti in R&D delle aziende.

“Il nostro ultimo Indice dei brevetti mostra che nel 2023 l’innovazione è rimasta vivace in tutto il mondo”, commenta il Presidente dell’UEB António Campinos.

L’innovazione nelle tecnologie digitali e dell’energia pulita aumenta la domanda di brevetti in Europa nel 2023

I settori tecnici leader per le domande di brevetto presso l’EPO lo scorso anno sono stati la comunicazione digitale (che copre le tecnologie relative alle reti mobili), la tecnologia medica e la tecnologia informatica.

Tuttavia, la crescita più forte tra tutti i campi tecnologici nel 2023 è stata quella delle macchine elettriche, apparecchiature, energia (+12,2% rispetto al 2022), che comprende invenzioni legate alle tecnologie dell’energia pulita, comprese le batterie (+28%). L’attività brevettuale nella biotecnologia (+5.9%) ha continuato a crescere ulteriormente.

Più invenzioni dalla Cina e dalla Repubblica di Corea

La crescita complessiva delle domande di brevetto presso l’EPO nel 2023 è stata principalmente alimentata da forti incrementi provenienti dalla Repubblica di Corea (+21.0%) e dalla Repubblica Popolare Cinese (+8.8% rispetto al 2022).

La Repubblica di Corea è entrata per la prima volta nella top five, mentre le domande di brevetto dalla Cina sono più che raddoppiate dal 2018.

Altri Paesi che hanno mostrato una crescita significativa nelle domande di brevetto presso l’EPO lo scorso anno, sebbene partendo da volumi più piccoli, includono il Canada (+2.6%), il Brasile (+4.1%), Taipei Cinese (+5.9%), l’India (+8.4%) e Singapore (+22.3%).

Huawei in cima alla classifica dei richiedenti

Huawei è stata nuovamente la principale richiedente presso l’EPO nel 2023, aumentando significativamente le sue domande a oltre 5.000 e rappresentando quasi un quarto di tutte le domande all’EPO provenienti dalla Cina.

Samsung e LG si sono classificate al secondo e terzo posto, rappresentando insieme i due terzi di tutte le domande di brevetto europee provenienti dalla Repubblica di Corea.

Qualcomm ed Ericsson completano la top five. Tra le prime dieci aziende figurano quattro aziende europee, due della Repubblica di Corea, due degli Stati Uniti e una ciascuna dalla Cina e dal Giappone.

Quasi una domanda su quattro in Europa presentata da una piccola impresa

Nel 2023, il 23% delle domande di brevetto all’EPO provenienti dall’Europa è stato presentato da un inventore individuale o da una piccola o media impresa (con meno di 250 dipendenti), mentre l’8%  delle richieste è stato presentato da università e organizzazioni di ricerca pubblica.

Come parte del suo continuo sostegno alle entità più piccole, l’EPO ha annunciato nuove riduzioni delle tariffe a partire dal 1° aprile 2024 per le microimprese, gli individui, le organizzazioni non profit, le università e le organizzazioni di ricerca pubblica.

In aggiunta, la crescita delle domande presentate è stata favorita, spiega Campinos, dal nuovo Brevetto Unitario – un brevetto europeo ha effetto legale unitario e può essere fatto rispettare o contestato davanti al nuovo Tribunale Unificato dei Brevetti –, entrato in vigore lo scorso 1° giugno 2023.

La protezione unitaria è stata richiesta per il 17,5% di tutti i brevetti europei concessi nel 2023 (più di 18.300 richieste presentate) e per il 22,3% di quelli concessi nella seconda metà del 2023 dopo il lancio del sistema.

I titolari di brevetti provenienti dall’Europa (39 stati membri dell’EPO) hanno registrato la percentuale più alta di adesione con il 25,8%, seguiti da quelli provenienti dagli Stati Uniti e dalla Cina (entrambi al 10,9%), dalla Repubblica di Corea (9,7%) e dal Giappone (4,9%).

I principali richiedenti di Brevetto Unitario nel 2023 sono stati Johnson & Johnson, Siemens, Qualcomm, Samsung ed Ericsson. Dei titolari di brevetti che hanno trasformato i loro brevetti europei in Brevetti Unitari, circa due terzi sono europei.

“All’EPO è stato affidato l’esame di un numero di domande mai raggiunto prima, a riprova dell’attrattiva del mercato tecnologico europeo e dell’alta qualità dei nostri prodotti e servizi. Le piccole e medie imprese europee fanno un uso sempre maggiore dei brevetti, con la quota di domande presentate da PMI che ha raggiunto il livello più alto dello scorso anno. Anche queste imprese possono ora beneficiare del nuovo Brevetto Unitario, che migliora significativamente l’ambiente per l’innovazione in Europa, fornendo un’opzione più semplice ed economica per gli innovatori per proteggere le loro invenzioni e portarle sul vasto mercato dell’UE”, ha aggiunto Campinos.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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