La trasformazione digitale e l’Intelligenza Artificiale hanno un potenziale rivoluzionario e una rapidità di evoluzione senza precedenti che, se adeguatamente indirizzati, permetteranno di aumentare produttività e competitività in tutti i settori, favorendo al contempo una crescita più inclusiva: è questo il messaggio che giunge dal B7, forum di cooperazione intergovernativo dei rappresentanti degli industriali dei sette Paesi più industrializzati.
L’evento, “Industry Stakeholder Conference”, si è tenuto alla vigilia della riunione ministeriale del G7 su “Industria, Tecnologia e Digitale”.
Al centro dell’agenda le opportunità poste dalla data economy e dalle tecnologie digitali: come rafforzare la cooperazione tra i Paesi del G7 per la condivisione di codici etici e standard operativi per l’AI, riducendo al minimo i rischi associati agli abusi e aumentando il potenziale dell’AI nella competitività delle imprese.
E sono proprio questi i temi al centro della nota B7 Flash realizzata da Confindustria e Deloitte, knowledge partner del progetto.
Indice degli argomenti
La digitalizzazione trasforma sempre di più l’industria
Nel panorama globale della manifattura, il settore si trova di fronte alla sfida di integrare nuove tecnologie per promuovere innovazione e crescita, mantenendo al contempo catene di approvvigionamento resilienti per un commercio aperto e multilaterale.
Il valore della manifattura globale ha raggiunto i 16,2 trilioni di dollari nel 2022, con un’importanza variabile sul PIL mondiale, ma evidente soprattutto nei Paesi del G7, come Germania, Giappone e Italia, dove il settore è un motore chiave del PIL e dell’export.
In questo contesto, la digitalizzazione, l’adozione di AI, robotica e IoT sono riconosciute come leve per accrescere efficienza, produttività e sostenibilità, nonostante le sfide legate alla carenza di manodopera qualificata e alla necessità di adattare le supply chain.
Nel 2022 in Europa (inclusa UK) il 69% delle aziende manifatturiere ha adottato tecnologie digitali avanzate nella produzione. Il dato sale al 98% nella media tra Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti.
Investimenti che hanno generato benefici in termini di competitività e resilienza: nel 2023 le società digitalmente più mature hanno registrato un EBIT maggiore del 6% rispetto a quelle meno mature.
Vantaggi che contribuiranno a trainare gli investimenti in queste tecnologie: si prevede che gli investimenti globali – pubblici e privati – per la trasformazione digitale raggiungeranno i 3,4 mila miliardi di dollari entro il 2026, con un CAGR del 16,3% dal 2023.
In un tale scenario, sottolinea la nota, la sfida per i Paesi del G7 è quella di saper identificare il ruolo degli stimoli pubblici nel sostenere la trasformazione industriale imposta dalla congiuntura economica, ambientale e geopolitica, che comporterà, in assenza d’adeguate azioni e contromisure, la potenziale distruzione di capitale dovuta all’obsolescenza anticipata delle attuali infrastrutture.
“Per cogliere appieno le opportunità di questa rivoluzione e assumere una posizione di leadership globale, è necessario che imprese e istituzioni lavorino a stretto contatto, accompagnando i G7 nel radicale cambiamento in atto. Per l’Italia, molto dipenderà da come utilizzeremo le risorse straordinarie che il Next Generation EU dedica alla transizione digitale, che rappresentano un’opportunità unica di sviluppo per il nostro Paese”, commenta Fabio Pompei, Ceo di Deloitte.
Intelligenza Artificiale: entro il 2030 previsto un mercato globale da 946 miliardi di dollari
Stesso approccio armonizzato con cui deve essere affrontata la partita dell’intelligenza artificiale che sta emergendo come uno degli elementi più trasformativi per il settore produttivo, promettendo di rivoluzionare l’efficienza produttiva e la gestione delle risorse.
Il 2023 ha visto un’adozione significativa di tecnologie AI nelle aziende, con l’automazione dei processi robotici al 39%, la computer vision al 34%, i modelli di linguaggio naturale e gli agenti virtuali entrambi al 33%.
Mentre la Cina (58%) e l’India (57%) guidano l’adozione globale di AI, il mercato dell’AI è previsto in rapida espansione, con stime che indicano un raggiungimento di USD 202,5 miliardi in Europa, USD 237 miliardi negli USA, USD 105 miliardi in Cina e USD 15 miliardi in India entro il 2030.
Dati che sottolineano l’importanza di sviluppare competenze tecniche e principi etici per un utilizzo responsabile dell’AI, così come di promuovere infrastrutture robuste per la connettività e la gestione dei dati.
Parallelamente, il mercato globale dell’AI si prospetta in forte espansione e potrebbe raggiungere un potenziale di 946 miliardi di dollari entro il 2030, con il machine learning, l’AI generativa, e le applicazioni alla robotica che vedranno un incremento notevole, rispettivamente a 528 miliardi, 207 miliardi e 37 miliardi di dollari entro il 2030.
Si prevede, inoltre, che il settore del cloud computing e dei big data, entrambi abilitatori chiave per l’espansione dell’AI raggiungeranno rispettivamente i 690 miliardi di dollari nel 2024 e oltre 655 miliardi entro il 2029.
Questi dati di mercato evidenziano non solo l’enorme potenziale dell’AI per la trasformazione industriale ma anche la necessità di un coordinamento internazionale per massimizzare i benefici economici e sociali derivanti dalla sua adozione responsabile e dalla gestione dei dati.
“La digitalizzazione è fondamentale per tutti i settori industriali, sia nel privato sia nel pubblico: come B7 ci impegneremo per promuovere le competenze digitali oltre i confini delle imprese e raggiungere anche le pubbliche amministrazioni, in modo da rafforzare la sicurezza dell’accesso ai dati e fornire alle stesse imprese e ai cittadini servizi più efficienti e più sicuri”, commenta Emma Marcegaglia, B7 Chair.
“Siamo consapevoli dei rischi associati all’AI e il G7 si è impegnato a sviluppare codici etici armonizzati. È un passaggio decisivo: il B7 è pronto ad elaborare raccomandazioni di policy per consentire alle applicazioni dell’AI di dispiegare tutto il loro potenziale positivo, rendendo l’industria dei nostri Paesi sempre più forte e competitiva”, aggiunge.