Droni

Droni e mobilità avanzata, il mercato italiano vale 145 milioni di euro

Il 2023 ha segnato un anno di espansione per l’industria professionale dei droni, con un valore di mercato che ha toccato i 145 milioni di euro, registrando un incremento del 23% rispetto al 2022. Questo trend positivo si è consolidato negli ultimi anni, con la presenza di 664 aziende operative. L’81% degli operatori del settore prevede una forte crescita del mercato nei prossimi tre anni.

Pubblicato il 28 Feb 2024

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Il 2023 ha segnato un anno di espansione per l’industria professionale dei droni, con un valore di mercato che ha toccato i 145 milioni di euro, registrando un incremento del 23% rispetto al 2022.

Un trend positivo che si è consolidato negli ultimi anni, con la presenza di 664 aziende attive, sebbene in diminuzione di 42 unità rispetto all’anno precedente, con una particolare resistenza delle entità più strutturate. Sono alcuni dei risultati della ricerca dell’Osservatorio Droni e Mobilità Aerea Avanzata della School of Management del Politecnico di Milano.

Droni e mobilità avanzata, crescono i progetti e i casi applicativi

L’81% degli operatori del settore prevede una forte crescita del mercato nei prossimi tre anni e le prime previsioni per il 2024 confermano un aumento a doppia cifra.

A livello globale, tra il 2019 e il 2023 sono stati registrati 1.471 casi applicativi di droni. Il 70% dei casi riguarda il segmento delle Aerial Operations (droni di piccole e medie dimensioni operanti nei settori più tradizionali) e il restante 30% progetti di Innovative Air Mobility & Delivery (droni di dimensioni maggiori per il trasporto merci e persone).

Nel primo segmento le principali applicazioni sono ispezioni e sopralluoghi (44% dei 1.023 progetti), sicurezza e sorveglianza (20%) e sempre in questo ambito il 2023 ha visto la consolidazione delle applicazioni e degli utilizzi nei settori storici con un aumento dei casi operativi del 186%.

Globalmente ci sono stati 97 progetti di vertiporti per l’atterraggio e decollo di aeromobili VTOL, ma solo un terzo è in fase di prototipo, sviluppo o test (36%), 16 diventeranno operativi entro il 2024.

In Italia, si prevede che entro la fine dell’anno il vertiporto di Roma sarà pienamente operativo e quello di Venezia sarà in costruzione. Tutti i 15 aeroporti italiani che hanno risposto al sondaggio dell’Osservatorio sono favorevoli a mettere a disposizione le proprie infrastrutture e competenze per la realizzazione di vertiporti, con un 33% che ha già qualche progetto in corso e un 13% che li attiverà nei prossimi tre anni.

Inoltre, sono stati censiti 480 progetti di aeromobili eVTOL (electric Vertical Take-Off and Landing) a livello globale, potenzialmente disponibili per lo sviluppo del segmento dell’Innovative Air Mobility and Delivery, con una crescita del +530% rispetto al 2020. Di questi, solo il 13% è in fase di produzione e vendita mentre la maggior parte è a livello di prototipo (39%) o sviluppo concettuale (48%).

Secondo l’AAM Reality Index l’entrata in servizio della maggior parte di questi aeromobili è prevista a partire dal 2024.

“Il 2023 è stato un anno di grandi annunci, evoluzioni normative e nuove iniziative di settore. Il mondo dei droni e della mobilità aerea avanzata sta vivendo un fortissimo fermento: la tecnologia è matura, la normativa EASA è ora pienamente applicabile e gli addetti ai lavori sono pronti per trasformare le sperimentazioni in servizi operativi sia nei settori più tradizionali sia nella mobilità e nel trasporto. Le date di lancio dei servizi si avvicinano: il 2024 deve essere l’anno della concretezza e della realizzazione delle promesse, le comprensibili esitazioni vanno affrontate con razionalità, basandosi su fatti oggettivi e coinvolgendo tutti i portatori di interessi”, commenta Marco Lovera, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Droni e Mobilità Aerea Avanzata.

I numeri del mercato dei droni e mobilità avanzata

Il mercato professionale dei droni (B2b e B2g) è rappresentato per il 97% dalle Aerial Operation (Ao) e per il 3% dai servizi di Innovative Air Mobility & Deliverys (IAM&D).

La domanda pubblica rappresenta solo l’8% del valore complessivo, nonostante il 38% delle imprese dell’offerta abbia enti pubblici tra i propri clienti e il 47% dei progetti italiani siano realizzati da Pubbliche Amministrazioni.

Le Aerial Operations sono dominate dagli operatori che raccolgono il 54% del valore del mercato, rappresentano l’81% delle 652 imprese attive in questo segmento e si occupano per la gran parte di rilievi (67%), riprese aeree (64%) e ispezioni (61%).

Secondo il 51% degli attori del mercato, i servizi potrebbero beneficiare di uno sviluppo della normativa che continua a essere il primo ostacolo alla crescita. Nel corso del 2023 sono state emesse dall’ENAC 23 autorizzazioni operative in categoria specifica per operazioni BVLOS, (Beyond Visual Line of Sight, tutte le operazioni condotte a una distanza che non consente al pilota remoto di rimanere in contatto visivo diretto e costante) in leggera diminuzione rispetto alle 27 del 2022.

All’opposto, il segmento dell’IAM&D è caratterizzato da produttori di piattaforme e OEM, che rappresentano il 60% delle 32 imprese attive e raccolgono l’80% del valore del mercato. Quest’area, ancora emergente, sta catalizzando l’interesse di imprese, enti, istituzioni e opinione pubblica da ormai diversi anni.

L’Italia nel 2023 ha registrato diversi annunci da parte di città (es. Roma, Milano) e imprese (es. Amazon) che fanno ben sperare per progetti concreti già dal 2024.

“Nel nostro Paese il mercato è dominato da droni per uso ricreativo, che sono l’88% delle oltre 14.000 registrazioni a d-flight del 2023 e due aziende su tre che non utilizzano droni attualmente reputano la tecnologia non utile alle loro attività”, commenta Cristina Rossi Lamastra, Responsabile Scientifica dell’Osservatorio Droni e Mobilità Aerea Avanzata.

“Il nostro Paese ha le potenzialità per essere un apripista del settore della mobilità aerea avanzata e punto di riferimento nel panorama internazionale, ma deve ancora lavorare sullo sviluppo di applicazioni in settori tradizionali che possono portare grandi benefici a imprese ed enti pubblici”, aggiunge.

Le imprese

In Italia la maturità delle applicazioni è molto bassa. Solo il 13% delle imprese si può definire “poliedrica” avendo una struttura organizzativa adeguata, collaborazioni strategiche con fornitori esterni, utilizzo di droni anche realizzati ad hoc per le singole attività.

Sul fronte opposto, più di un’azienda su quattro è “esordiente”, utilizza i droni come strumento accessorio rispetto alle proprie attività non avendo una struttura che se ne occupi, adottando droni pronti all’uso e facendo un utilizzo sporadico della tecnologia.

Il 39% delle aziende che hanno progetti attivi è spinta dal miglioramento del servizio offerto ai clienti, il 24% dalla ricerca di un vantaggio competitivo rispetto ai competitors, il 19% dal miglioramento dell’immagine aziendale.

Il trasporto di merci e persone

Il trasporto merci rappresenta il 77% dei progetti di Innovative Air Mobility & Delivery e si focalizza sulla consegna di merci generiche (54%) e di materiale sanitario (46%).

Solamente il 7% di questi progetti è operativo, prevalentemente in aree remote o poco popolate (ad es. nel continente africano), confermando la scarsa maturità del segmento.

Ancora più emergente l’ambito del trasporto di persone, che rappresenta il 23% dei casi (ma nel 72% siamo in fase di annuncio). Il 2023 è stato, tuttavia, caratterizzato da interessanti sviluppi su questo fronte sia a livello internazionale che italiano. Diverse città al mondo, come Singapore e New York, hanno dato il via libera alle sperimentazioni e non mancano i casi italiani, con Roma e Milano in prima fila per l’introduzione di servizi di trasporto passeggeri rispettivamente nel 2024 e nel 2026.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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