AgrifoodTech

Œnophilino, il progetto per lo sviluppo di un sommelier digitale dell’Università di Roma La Sapienza

Il progetto Œnophilino, frutto della collaborazione tra i Dipartimenti di Fisica e Biologia dell’Università di Roma La Sapienza, punta a creare un sommelier digitale capace di analizzare la qualità del vino. Il dispositivo, basato sulla tecnologia Arduino, potrà essere utilizzato da un’ampia gamma di operatori nel settore agroalimentare e dal consumatore finale.

Pubblicato il 22 Feb 2024

sommelierdelvino

Creare un sommelier digitale che possa garantire l’analisi di un prodotto diffuso come il vino, fornendo dati significativi sulla sua qualità alimentare: è questo lo scopo del progetto  è al centro del progetto Œnophilino, iniziativa frutto della collaborazione tra i Dipartimenti di Fisica e Biologia dell’Università di Roma La Sapienza.

Il progetto punta allo sviluppo di un sommelier digitale nell’ambito delle attività legate alla realizzazione dell’infrastruttura di ricerca Metrofood-IT.

L’obiettivo è quello di promuovere l’innovazione nel settore agroalimentare attraverso la digitalizzazione dei sistemi agroalimentari, migliorando la tracciabilità e la sostenibilità e garantendo l’affidabilità di prodotti, processi e informazioni rivolte ai cittadini, alle autorità locali e a tutti gli stakeholder del settore agroalimentare.

Le aspirazioni di Œnophilino

Il progetto Œnophilino mira a sviluppare un dispositivo compatto, economico e facile da usare, che possa essere utilizzato da un’ampia gamma di operatori nel settore agroalimentare e dal consumatore finale.

Questo strumento sarà in grado di certificare determinate caratteristiche qualitative del vino attraverso l’analisi degli spettri di riflessione della luce nell’intervallo UV-Vis della bevanda.

Nonostante sia stato concepito per l’analisi del vino, il dispositivo potrà essere adattato anche ad altri alimenti e si baserà sulla tecnologia Arduino.

Un ulteriore obiettivo è quello di promuovere la cultura della misura tra consumatori e produttori. Attualmente, il team sta lavorando per affinare il dispositivo in modo da permettere un’analisi accurata del contenuto di polifenoli nel vino, data la crescente attenzione dei consumatori verso questi composti.

I polifenoli sono noti per i loro benefici come agenti antiossidanti e permettono di prevedere la capacità del prodotto di invecchiare bene durante la conservazione.

In futuro, grazie alla versatilità della metodologia spettroscopica nell’UV-Vis, il gruppo di ricerca valuterà la possibilità di estendere l’applicazione del dispositivo ad altre analisi, mantenendo l’attenzione sul vino o esplorando altri prodotti agroalimentari.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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