di Alessandro Ferrari, Industry 4.0 Development Leader di Bureau Veritas Italia
A sei mesi dall’introduzione degli incentivi fiscali, previsti dalla Legge di Bilancio 2017 e rientranti nel Piano Nazionale Industria 4.0 – iper ammortamento in testa -, è possibile iniziare a fare un primo bilancio sull’efficacia di questo strumento e sulle possibili evoluzioni in termini di applicazioni.
Il giudizio che possiamo trarre dall’esperienza avuta con le aziende attive con investimenti in macchine o sistemi, alle quali forniamo un supporto in termini di valutazione dei requisiti di compliance rispetto a quanto previsto dalla Legge, è sicuramente molto positivo per lo spirito con cui le aziende, sia le piccole che le grandi, hanno colto l’opportunità e per l’approccio propositivo nei confronti dei cambiamenti in atto.
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L’iper ammortamento e il nodo dell’integrazione
Durante questi mesi le attività di gap analysis hanno evidenziato, come ampiamente previsto, la carenza di integrazione dei sistemi di gestione già presenti con i beni, macchine o sistemi, in fase di acquisto. Nella maggior parte dei casi è emersa l’impossibilità di acquisire i dati messi a disposizione dalle macchine da parte dei sistemi di gestione aziendali. In altri casi sono emerse problematiche di integrazione e condivisione dei dati da parte dei vari tool di gestione utilizzati. In altri casi ancora sono state le abitudini lavorative consolidate, non in linea con quanto richiesto da un sistema di produzione integrato e remotizzato, a creare un ostacolo.
A fronte di queste difficoltà iniziali bisogna però sottolineare la reattivià delle aziende che, nella quasi totalità dei casi, hanno deciso di intraprendere investimenti, sia di tipo economico che a livello organizzativo, per colmare il gap e riuscire così a rispettare tutti i requisiti tecnici previsti per ottenere l’iper ammortamento e quindi per interconnettere e integrare le macchine ai sistemi di gestione. Questo sforzo intrapreso dimostra quanto positivo sia stato il provvedimento per innescare un processo virtuoso di innovazione e quanto le aziende abbiano capito che il treno dell’industria 4.0 non si può perdere.
Quali priorità a breve termine per le aziende 4.0?
In prospettiva futura è auspicabile aspettarsi una proroga dello stimolo fiscale a sostegno dell’innovazione che non dovrebbe però limitarsi al solo acquisto di beni strumentali. Bureau Veritas è infatti convinta che ora bisogna intervenire su una serie di necessità che stanno emergendo con sempre maggior vigore e che richiedono una risposta pronta e immediata. Un aspetto riguarda l’ottimizzazione dell’interazione dei sistemi di gestione aziendale: infatti un conto è la loro integrazione, altro aspetto è invece l’ottimizzazione del processo di comunicazione tra essi.
Un ulteriore tema fondamentale riguarda le nuove competenze richieste da processo di automazione in atto, che porterà a una riqualifica dei lavoratori già presenti in azienda e richiederà competenze specifiche per i nuovi assunti. Si dovranno quindi progettare percorsi formativi mirati, altamente specializzati e sviluppati sulle specifiche esigenze del processo produttivo delle aziende.
Infine, un aspetto molto sottovalutato ma che le cronache recenti stanno facendo emergere rapidamente come una priorità, la cybersecurity che ormai non può più essere considerata solo come un problema di sicurezza dei dati ma come un problema che coinvolge tutti gli asset strategici di un’azienda, dalla produzione fino alla proprietà intellettuale.
Su questi temi Bureau Veritas sta investendo molte energie per sviluppare diversi servizi, alcuni dei quali già disponibili e consultabili sul sito www.bureauveritas.it. Ai primi servizi se ne aggiungeranno presto altri, a garanzia di un supporto completo delle aziende in cammino verso il promettente, ma anche insidioso mondo della quarta rivoluzione industriale.