AUTOMAZIONE

Come automatizzare le attività di raccolta ed elaborazione dei dati dai sistemi SCADA grazie all’RPA



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I sistemi SCADA permettono di controllare persino interi stabilimenti industriali. L’automazione della raccolta e dell’elaborazione dei dati può essere fatta in diversi modi, a seconda delle reali necessità di un’organizzazione. La RPA, la Robotic Process Automation, è una delle modalità più valide per farlo.

Pubblicato il 29 gen 2024


OT Consulting Point of View

sistemi SCADA

Automatizzare la raccolta e l’elaborazione dei dati generati dai sistemi SCADA grazie all’RPA, la Robotic Process Automation, è un tema enorme: non ha una sola lettura così come non ha una sola attuazione.

La discriminante è rappresentata dalle necessità di un’azienda le quali, peraltro, variano a seconda del comparto in cui opera. Quando ci si trova di fronte a un panorama tanto vasto occorre delimitarlo, trovando una procedura capace di inquadrare tutti gli scenari e di contemplare ogni possibile esigenza, tenendo presente però che le eccezioni andranno trattate come tali.

L’RPA si presta alla creazione di questa procedura di massima perché è trasversale e copre qualsiasi tecnologia, processo, servizio o prodotto e consente l’automazione di qualsivoglia attività, a cominciare da quelle ripetitive, sollevando così l’uomo da compiti che ingabbiano l’espressione delle proprie capacità.

L’RPA per la raccolta e l’elaborazione dei dati di sistemi SCADA

Introdotto il concetto di RPA, prima di procedere occorre dare una dimensione ai sistemi SCADA, acronimo che sta per Supervisory Control and Data Acquisition: si tratta, in sintesi, del software per il monitoraggio e il controllo in tempo reale dei processi industriali.

L’uso dell’Internet of Things

La sinergia tra RPA e Internet of Things (IoT) è ottimale per favorire la raccolta dei dati laddove vengono generati: una rete di dispositivi connessi a Internet e che, comunicando anche tra loro, consentono alle organizzazioni di generare, raccogliere e analizzare dati in tempo reale allo scopo ultimo di migliorare l’efficienza dei processi produttivi e intercettare eventuali rischi. L’uso dell’IoT favorisce la trasformazione dei dati in indici di performance, KPI e, più in generale, consente l’estrazione di valore dalle informazioni disponibili.

Un conto, però, è raccogliere i dati: sapere come elaborarli è altro paio di maniche.

L’approccio di OT Consulting

Per chiudere il cerchio e capire come impiegare l’RPA per la raccolta e l’elaborazione dei dati dei sistemi SCADA, occorre comprendere come applicare una procedura omnicomprensiva.

Ci ha pensato la OT Consulting di Reggio Emilia, che ha messo a punto uno schema dal quale partire per poi individuare e delimitare le peculiarità di ogni singola realtà industriale e a prescindere dal contesto in cui questa si situa.

Il modello di OT Consulting è suddiviso in sei fasi:

  • Identificazione e analisi dei processi. Il primo passo è comprendere quali processi automatizzare per primi e come farlo. Si tratta di una fase più delicata di quanto possa credere, perché i sistemi SCADA non sono tutti uguali e non seguono una vera e propria logica proprietaria. Per ogni sistema SCADA va individuata l’appropriata esigenza dell’organizzazione la quale, di fatto, dipende anche da come il sistema stesso è configurato.
  • Sviluppo dei bot RPA. L’automazione vera e propria comincia dopo l’analisi del contesto e, a questo punto della procedura, è da considerare al pari di un abito appena imbastito che deve diventare realmente cucito sulle specifiche di chi lo indosserà.
  • Configurazione. Si entra poi nello specifico gestendo le regole degli automatismi e, soprattutto, ciò che deve essere considerato eccezione e deve essere automatizzato seguendo principi di diversa natura, ma senza sfuggire al contesto generale dell’automazione. L’abito comincia a essere così veramente “tailor-made”.
  • Test e validazione. I processi assunti a test devono essere validati. È la fase cruciale dalla quale dipendono gli ultimi due passi.
  • Monitoraggio e manutenzione. Si tratta della fase in cui si prendono definitivamente le misure con il fine ultimo dell’automazione. La fase di test è da considerare la palestra, mentre questa fase coincide con la vera messa in produzione.
  • Scaling. Applicazione dell’automazione a tutti i comparti come, per esempio, a tutte le linee produttive di un’azienda attiva nel secondario, la classica fabbrica. L’abito veste perfettamente chi lo indossa.

Queste sei fasi rappresentano il cuore dell’automazione e sono propedeutiche al comprendere meglio i processi e a identificare potenziali aree alle quali è possibile estendere l’automazione e il controllo delle attività, ovvero lo scopo principe dei sistemi SCADA. Un lavoro che richiede partner esterni di comprovata esperienza e serietà.

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