Nel 2023 il mercato Digitale italiano è cresciuto più del Pil e, nonostante uno scenario di luci e ombre, la sua dinamica è ancora in crescita con un grande potenziale di sviluppo nel prossimo triennio, a partire proprio da quest’anno ed entro il 2026 supererà i 90 miliardi di euro. Insomma, un settore in buona salute, che potrà stare ancora meglio, tanto da poter rappresentare un traino per altri settori e per l’economia italiana nel suo complesso.
Se le stime per il Pil nazionale 2023 indicano un suo rallentamento e una crescita di pochi decimali, il mercato digitale dovrebbe segnare, negli ultimi dodici mesi, un aumento decisamente più sostenuto (+2,8%), per un valore totale di 79 miliardi di euro, con i Servizi ICT (+9%), Contenuti e pubblicità digitale (+5,9) e Software e soluzioni ICT (+5,8%) a trainare tutto il settore.
Indice degli argomenti
Un triennio per crescere ancora
Per i prossimi anni si prevede un aumento ancora più sostenuto: +3,8% nel 2024, +4,8% nel 2025 e +5% nel 2026. Nel triennio 2024-2026 tutti i comparti sono previsti in crescita. In pratica, le buone premesse non mancano, ora occorre metterle a terra e concretizzarle. Anche con il contributo e il supporto della politica, che decide le politiche industriali e i piani di intervento per l’economia e lo sviluppo del Paese.
Il Digitale come traino dell’economia e del Paese
Malgrado l’instabilità dello scenario economico e geopolitico, l’aumento del costo del denaro, la volatilità del prezzo delle materie prime e altri fattori che gravano sulle prospettive di crescita, “il mercato digitale mantiene un ruolo centrale nel guidare e far andare avanti il Paese sul doppio binario dell’innovazione e dello sviluppo dell’economia”, rimarca con soddisfazione Marco Gay, presidente di Anitec-Assinform.
Gay: “C’è bisogno di politiche industriali”
Queste nuove tecnologie, oltre a big data, cloud e quantum computing, potranno far crescere non solo i settori, ma le filiere, aiutando le imprese ad aumentare di scala, di dimensione e di posizionamento internazionale. Se verranno colte le opportunità che offrono, e che offre anche l’ormai celeberrimo Pnrr.
Il partenariato pubblico-privato è fondamentale
Gli fa eco Alessio Butti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica: “il partenariato pubblico-privato è fondamentale per far crescere il settore”. Più in generale, “abbiamo un problema di politica industriale relativo all’AI, e abbiamo un ritardo di consapevolezza”, e non dimentica di fare riferimento alla “sovranità digitale”, che “va esercitata e difesa in Europa”.
La corsa dell’intelligenza artificiale
Sul fronte delle aziende e del mercato commerciale, invece, le 250mila imprese associate a Confindustria “hanno capito bene che il Digitale è importante per il loro business e stanno correndo velocemente per usarlo come abilitatore di competitività”, assicura Agostino Santoni, vice presidente di Confindustria con delega al Digitale.
Il 2024 sarà un anno cruciale
Un altro fattore delicato e cruciale è quello della Cybersecurity. Nel 2023 si è avuto un ulteriore aumento degli attacchi informatici; a destare maggiori preoccupazioni sono gli impatti in termini di danni procurati. La spesa per Cybersecurity in aumento (+13% nel 2023) conferma il ruolo fondamentale che essa ricopre per supportare l’evoluzione digitale delle aziende. La crescita maggiore si sta verificando nel segmento dei Servizi di sicurezza gestiti (MSS), mentre è nella Sanità (+19% nel 2023) e nella Pubblica Amministrazione, sia a livello centrale (+13%) che locale (+14%), che si riscontra il maggiore interesse per le soluzioni di sicurezza informatica.