Sostenibilità

Davos, l’appello di Schneider Electric: “Utilizzare le tecnologie già disponibili per contenere il cambiamento climatico”

Durante l’edizione di quest’anno del Forum Economico Mondiale di Davos, Schneider Electric ha lanciato un appello per utilizzare le tecnologie esistenti per combattere il cambiamento climatico. L’azienda punta sull’efficienza energetica per vincere le sfide legate al clima, per una gestione delle emissioni e dell’energia socialmente ed economicamente sostenibile.

Pubblicato il 16 Gen 2024

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Per riuscire a contenere il cambiamento climatico, è necessario mettere in campo le tecnologie già disponibili. In caso contrario, l’umanità rischia di perdere il controllo nella lotta contro il riscaldamento globale: è questo il messaggio che Schneider Electric ha portato al Forum Economico Mondiale di Davos.

L’azienda, che conta circa 6.400 dipendenti in Germania, Austria e Svizzera, da quasi due decenni si dedica allo sviluppo di tecnologie digitali per la sostenibilità e punta soprattutto sull’efficienza energetica per una protezione del clima socialmente ed economicamente sostenibile.

“Poiché l’80% delle emissioni globali di CO2 proviene dal settore energetico, la transizione energetica è il progetto chiave per la decarbonizzazione”, commenta Peter Herweck, CEO di Schneider Electric originario della Saarland.

“Attualmente si parla molto del potenziale dell’intelligenza artificiale. Ma non dimentichiamo che esistono già numerose tecnologie collaudate che possono ridurre efficacemente le emissioni di CO2. Questo riguarda sia la produzione di energia che la riduzione del consumo attraverso soluzioni intelligenti per la digitalizzazione e l’elettrificazione”, aggiunge.

Sostenibilità ed efficienza energetica in cima all’agenda

Tensioni geopolitiche, costi energetici fluttuanti e le già tangibili conseguenze del cambiamento climatico hanno spinto temi come la sostenibilità ecologica e la resilienza energetica in cima alle liste di priorità politiche ed economiche.

A ciò si aggiunge che clienti e investitori in molti settori richiedono attivamente elevati standard ESG (Environmental, Social, Governance). Nell’UE, inoltre, la direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) – che nei prossimi anni si applicherà gradualmente a sempre più imprese, anche PMI – mette ulteriormente a fuoco gli aspetti della sostenibilità aziendale.

Tuttavia, questi sconvolgimenti non sono motivo di pessimismo, né di rassegnazione. Al contrario, le molteplici crisi impongono cambiamenti e modernizzazioni che secondo gli esperti erano da tempo necessari nei settori dell’industria, dell’edilizia o dell’approvvigionamento energetico.

E da qui emergono anche opportunità. Gli analisti di McKinsey hanno calcolato che lo sviluppo e l’uso delle tecnologie IoT potrebbero generare un valore potenziale di mercato fino a 13 trilioni di dollari a livello mondiale.

Prima della conferenza di quest’anno, il Forum Economico Mondiale ha pubblicato un rapporto  secondo il quale le misure per ridurre il consumo energetico potrebbero portare a risparmi economici fino a due trilioni di dollari.

Secondo un’analisi dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) pubblicata nel giugno 2023, si prevede che nel campo delle tecnologie per l’efficienza energetica si creeranno circa 12 milioni di nuovi posti di lavoro entro la fine del decennio.

Inoltre, uno studio condotto da Schneider Electric ha concluso che, con le tecnologie elettriche e digitali attualmente disponibili, è già possibile ridurre le emissioni di CO2 degli edifici per uffici fino al 70% in meno di tre anni.

In che modo la rete di creazione del valore rilascia CO2?

Un altro tema affrontato da Schneider Electric al Forum Economico Mondiale è la riduzione delle emissioni Scope-3, vale a dire quelle generate dalla supply chain. Secondo l’UN Global Compact Network, queste emissioni indirette causate dalla catena del valore rappresentano in media circa il 70% delle emissioni totali di CO2 di un’azienda.

Schneider Electric sta quindi perseguendo l’obiettivo di ridurre le proprie emissioni Scope 3 a zero netto entro il 2050 con il suo Zero Carbon Project. Inoltre, è stato avviato un programma partner chiamato Catalyze, che supporta i produttori e i fornitori dell’industria dei semiconduttori nella riduzione delle emissioni di CO2 legate alla catena di fornitura.

“Le aziende che prendono sul serio la decarbonizzazione non devono solo guardare a se stesse, ma devono tenere d’occhio l’intera catena del valore”, sottolinea Olivier Blum, Vice Presidente Esecutivo per l’Energiemanagement presso Schneider Electric.

“E un punto chiave in questo senso è sostenere tutti i fornitori, clienti e partner attraverso l’elettrificazione e la digitalizzazione per diventare più efficienti dal punto di vista energetico e per ottenere energia da fonti rinnovabili”.

Da un rapporto realizzato alla fine del 2023 in collaborazione tra Schneider Electric e Women Action Sustainability, risulta che circa due terzi dei CEO intervistati sono già oggi confrontati con requisiti normativi per rendere le catene di fornitura più rispettose del clima.

Inoltre, le aziende finanziarie o gli investitori richiedono sempre più informazioni sulle emissioni Scope 3. Proprio in questo contesto è opportuno utilizzare su larga scala le tecnologie esistenti per la registrazione e la documentazione delle emissioni.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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