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Dalla qualità alla sostenibilità: i sei trend che guideranno l’innovazione nel 2024 secondo Omron

Omron ritiene che nel 2024 l’innovazione in ambito industriale sarà guidata dall’esigenza di passare a un modello di produzione local-for-local, dare maggiore importanza alla customer experience e sfruttare le tecnologie che abilitano la connettività e l’intelligenza all’interno delle fabbriche per affrontare le sfide della produzione flessibile e sostenibile.

Pubblicato il 15 Dic 2023

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Negli ultimi anni le aziende hanno ripensato le loro catene di approvvigionamento per renderle più resilienti davanti a shock e cambiamenti improvvisi che possano mettere a rischio la capacità produttiva. Al tempo stesso, l’industria è stata travolta dall’affermazione di altri trend di cambiamento, come la sostenibilità, che richiedono di ripensare i processi in chiave ESG a favore di un minor consumo di risorse e un ridotto impatto ambientale.

Cambiamenti che stanno avendo un impatto dirompente sulle stesse logiche alla base dei processi, così come le tecnologie adottate in fabbrica, che vanno nella direzione di un’automazione e una digitalizzazione sempre più spinta. I fornitori di tecnologie, nel loro ruolo di abilitatori, devono essere in grado di captare i trend di cambiamento per fornire alle aziende prodotti e soluzioni che le rendano in grado di cavalcare queste sfide, promuovendo competitività e sostenibilità.

E con quest’ottica Omron guarda al 2024 focalizzandosi sulle tecnologie che abilitano diversi vantaggi per le imprese, sotto la spinta di una produzione che dovrà divenire necessariamente sempre più flessibile e sostenibile.

Alla luce di queste sfide, l’azienda ha rilevato sei trend che guideranno l’innovazione nel 2024:

  • produzione secondo un modello local-for-local
  • customer experience al primo posto
  • connessione OT e IT per ottimizzare i costi della produzione flessibile
  • analisi dei dati per abilitare un processo decisionale sostenibile
  • ispezione automatizzata per una maggiore sicurezza
  • integrazione dell’intelligenza artificiale nelle tecnologie di automazione

Verso un modello di produzione local-for-local

Negli ultimi anni i produttori hanno messo in discussione il modello di produzione delocalizzato, caratterizzato da catene di fornitura lunghe e internazionali. Gli avvenimenti degli ultimi anni, infatti, hanno sottolineato come questo modello produttivo sia infatti poco resiliente davanti a eventi disruptive e alterazioni degli equilibri di mercato.

Di conseguenza, molte aziende stanno trasferendo e localizzando le proprie capacità produttive, in modo da proteggerle da eventuali crisi future e da ridurre la distanza dai clienti.

I produttori stanno cercando di attuare questo cambiamento di strategia con il supporto internazionale dei loro partner di automazione: richiedono soluzioni trasversali e versatili che possano essere replicate in diverse aree geografiche, ambendo a una produzione standardizzata che garantisca ai loro clienti lo stesso prodotto, indipendentemente dal luogo in cui viene realizzato.

Ciò richiede forti investimenti in innovazione, un approccio congiunto e internazionale alla progettazione e una solida rete di system integrator.

La customer experience al primo posto

Le crisi di approvvigionamento seguite alla pandemia hanno portato a una diminuzione del ruolo del prodotto e del prezzo nelle decisioni di acquisto delle aziende, privilegiando fattori quali la prossimità e l’esperienza del cliente.

Ciò sta cambiando il modo in cui i produttori si relazionano con i propri partner nel settore dell’automazione: le aziende non vogliono più acquistare un “sistema”, ma una “soluzione” dove l’assistenza e il supporto hanno un valore maggiore rispetto al passato.

Connettere OT e IT per ottimizzare i costi della produzione flessibile

Le sfide che si trovano ad affrontare le aziende anche in termini di aumenti di costi di produzione e necessità di efficientamento in chiave sostenibilità stanno promuovendo la richiesta di maggiore flessibilità nella produzione.

Si sta passando a un modello di produzione definito High-Mix Low-Volume (HMLV) Manufacturing, che richiede alle aziende di essere pronte davanti a picchi improvvisi della domanda. A questa sfida si aggiunge quella di una personalizzazione dei prodotti che, sempre più spinta, sta rivoluzionando alcuni settori, come quello farmaceutico.

In questo scenario, le aziende devono essere in grado di cavalcare questi trend di cambiamento rispondendo alle esigenze di mercato, ma salvaguardando anche la sostenibilità economica del loro modello di business. La sfida, in questo ambito, è quella di rendere la produzione flessibile profittevole.

Il collegamento sempre più forte tra il mondo OT ed IT sarà quindi una chiave indispensabile per ottimizzare i costi di progettazione e, nel 2024 e oltre, il digital twinning sarà ampiamente adottato proprio con questo scopo.

Grazie alla tecnologia dei gemelli digitali, le aziende possono infatti riprogettare la produzione e testare le modifiche in un ambiente virtuale, riducendo non solo i tempi di sviluppo, ma anche i rischi, e allo stesso tempo ottimizzando i costi dei progetti.

“La tecnologia dei digital twin rappresenta una vera svolta per la produzione flessibile e ci aspettiamo che decolli davvero nel 2024. In previsione di ciò, stiamo arricchendo le nostre capacità di software e simulazione e stiamo stringendo collaborazioni per sfruttare le sinergie OT-IT”, spiega Fernando Colás, CEO di Omron Industrial Automation Europe.

Analisi dei dati per abilitare un processo decisionale sostenibile

L’uso della realtà virtuale e il monitoraggio delle macchine nel mondo reale diventeranno sempre più importanti per ottimizzare i costi e rendere più sostenibili le attività produttive.

I produttori di tutti i settori cercano di ridurre il consumo di materie prime ed energia, rivolgendosi agli automation provider per risposte. Acquisizione e analisi dei dati, insieme a sistemi di controllo ad alte prestazioni, contribuiranno a migliorare l’efficienza dei sistemi automatizzati in fabbrica e continueranno quindi a rappresentare un importante driver di innovazione anche nel 2024.

L’attenzione alla sicurezza spige il ricorso all’ispezione automatizzata

Altra sfida della produzione flessibile è quello di mantenere elevati gli standard di sicurezza e qualità. Un’esigenza che continua a trainare l’automazione dei processi di ispezione e quality control, grazie anche all’integrazione dell’intelligenza artificiale.

I sistemi di ispezione automatizzati basati sull’intelligenza artificiale che continueranno a diffondersi nelle aziende in riposte a queste esigenze garantiscono la sicurezza, l’integrità e la qualità di ogni singolo prodotto, anche in operazioni di dimensioni di un solo lotto.

Sempre più AI nelle tecnologie di automazione

L’intelligenza artificiale nel 2023 si è diffusa sempre maggiormente all’interno di applicazioni rivolte sia alle aziende che ai consumatori, anche grazie al passo avanti compiuto dall’AI generativa. Queste tecnologie devono, tuttavia, ancora rilevare il loro vero potenziale soprattutto per quanto concerne l’ultizzo in ambito industriale.

Per quanto riguarda Omron, l’azienda sta applicando l‘AI nell’edge, nella robotica, nei controllori e nei sistemi di visione, ad esempio per utilizzando per identificare difetti molto piccoli nelle superfici a specchio e per rilevare eventuali inceppamenti all’interno delle macchine per imballaggio.

“Il nostro campo di applicazione dell’AI è l’ambiente di produzione e continueremo a esplorare e far progredire il suo utilizzo in questo campo. La prossima frontiera dell’AI consisterà nel raggiungere una maggiore connettività tra questi e altri sistemi di fabbrica e nel rilevare insight e schemi che non sono visibili all’uomo, aumentando così la produttività”, spiega Colás.

“Nei prossimi anni, si realizzerà la transizione verso un nuovo paradigma di produzione completamente flessibile, oltre che autonoma e focalizzata su qualità, sicurezza e sostenibilità, che guiderà gli sviluppi dell’automazione. Ciò consentirà alle aziende di affrontare le sfide future della supply chain e di soddisfare le richieste dei clienti”, conclude.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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