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L’UE accelera sulla transizione energetica: ecco il piano d’azione per le smart grid (e 166 progetti strategici)

La Commissione Europea ha presentato un piano d’azione per migliorare l’efficienza delle reti elettriche intelligenti nell’UE e accelerare sullo sviluppo di nuove smart grid, necessarie al raggiungimento degli obiettivi energetici stabiliti nel Green Deal. Per il raggiungimento di questi obiettivi serviranno circa 548 miliardi di euro, oltre a diverse azioni che devono coinvolgere i Paesi UE e i loro partner, tra cui i Progetti di Interesse Comune (PCI) e Progetti di Interesse Reciproco (PMI) in materia di energia. Sono 166 quelli annunciati dalla Commissione nell’ambito della pubblicazione del primo elenco ufficiale.

Pubblicato il 29 Nov 2023

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La Commissione Europea ha presentato un piano d’azione per migliorare l’efficienza delle smart grid già esistenti e per velocizzare lo sviluppo di nuove reti elettriche intelligenti, vitali per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità del Green Deal.

Le reti elettriche intelligenti sono infatti indispensabili a integrare le fonti di energia rinnovabile alla rete elettrica, nonché a consentire i produttori di energia derivante da queste fonti – siano essi cittadini privati o aziende – di acquistare e vendere energia. Un passo indispensabile visto che si stima che il consumo di energia elettrica nell’UE aumenterà di circa il 60% entro il 2030.

Alla luce di queste previsioni, le reti dovranno adattarsi a un sistema più digitalizzato, decentralizzato e flessibile, con milioni di pannelli solari sui tetti, pompe di calore e comunità energetiche locali che condividono le loro risorse, l’entrata in funzione di un maggior numero di energie rinnovabili offshore, un maggior numero di veicoli elettrici da ricaricare e una crescente necessità di produzione di idrogeno.

Tuttavia, il 40% delle reti di distribuzione europee hanno più di 40 anni e con una capacità di trasmissione transfrontaliera destinata a raddoppiare entro il 2030, sono necessari investimenti per 584 miliardi di euro.

Un piano d’azione per affrontare gli anelli mancanti della transizione verso l’energia pulita

Il piano d’azione mira ad affrontare le principali sfide legate all’espansione, alla digitalizzazione e a un migliore utilizzo delle reti di trasmissione e distribuzione dell’elettricità nell’UE. Individua azioni su misura per contribuire a sbloccare gli investimenti necessari per portare le reti elettriche europee a regime.

Le azioni si concentrano sull’attuazione e sulla rapida realizzazione per accelerare il percorso verso il raggiungimento degli obiettivi del 2030 e includono:

  • Accelerare l’attuazione dei progetti di interesse comune e sviluppare nuovi progetti attraverso un indirizzo politico, un monitoraggio rafforzato e un maggior numero di proposte
  • migliorare la pianificazione a lungo termine delle reti per accogliere nel sistema energetico un maggior numero di fonti rinnovabili e di domanda elettrificata, compreso l’idrogeno, guidando il lavoro degli operatori di sistema e dei regolatori nazionali
  • introdurre incentivi normativi attraverso orientamenti sugli investimenti anticipati e lungimiranti e sulla condivisione dei costi transfrontalieri per i progetti offshore
  • incentivare un migliore utilizzo delle reti con una maggiore trasparenza e migliori tariffe di rete per reti più intelligenti, efficienza e tecnologie e soluzioni innovative, sostenendo la cooperazione tra gli operatori di sistema e le raccomandazioni dell’Agenzia per la cooperazione dei regolatori dell’energia (ACER)
  • migliorare l’accesso ai finanziamenti per i progetti di rete aumentando la visibilità sulle opportunità dei programmi di finanziamento dell’UE, in particolare per le reti intelligenti e la modernizzazione delle reti di distribuzione
  • stimolare la velocizzazione delle autorizzazioni per l’installazione delle reti, fornendo supporto tecnico alle autorità e indicazioni per un migliore coinvolgimento delle parti interessate e delle comunità
  • migliorare e rendere più sicure le catene di fornitura delle reti, anche armonizzando i requisiti di produzione dell’industria per la generazione e la connessione alla domanda.

Annunciati i primi 166 progetti energetici transfrontalieri

Congiuntamente al piano d’azione, la Commissione ha rilasciato il primo elenco di Progetti di Interesse Comune (PCI) e Progetti di Interesse Reciproco (PMI) in materia di energia, che mirano ad allineare l’UE con gli obiettivi del Green Deal europeo.

Tra questi vi sono diversi progetti che interessano l’Italia, come la dorsale per il trasporto di idrogeno tra Italia, Austria e Germania, ma anche le interconnessioni delle reti elettriche tra Corsica e Sardegna e tra Sicilia e Tunisia. A questi si aggiungono due progetti analoghi per collegare Italia e Austria, due proposte per il trasporto della CO2 via tubo e il progetto già selezionato per la connessione gas con Malta.

Dei 166 PCI e PMI selezionati, oltre la metà (85) sono progetti relativi all’elettricità, all’offshore e alle reti elettriche intelligenti, molti dei quali dovrebbero essere messi in funzione tra il 2027 e il 2030. Per la prima volta sono inclusi progetti sull’idrogeno e sugli elettrolizzatori (65), che svolgeranno un ruolo importante nel consentire l’integrazione del sistema energetico e la decarbonizzazione dell’industria dell’UE.

L’elenco comprende anche 14 progetti di reti di CO2 in linea con gli obiettivi UE di creare un mercato per la cattura e lo stoccaggio del carbonio.

I progetti beneficeranno di procedure di autorizzazione e regolamentazione più snelle e potranno beneficiare del sostegno finanziario dell’UE nell’ambito del Meccanismo per collegare l’Europa (CEF).

L’elenco è stato adottato nell’ambito della revisione del regolamento sulle reti transeuropee per l’energia (TEN-E), che pone fine al sostegno alle infrastrutture per i combustibili fossili e si concentra sulle infrastrutture energetiche transfrontaliere del futuro.

L’elenco comprende i progetti PCI, che sono progetti all’interno del territorio dell’UE, e per la prima volta i progetti PMI, che collegano l’UE con altri Paesi. La Commissione garantirà che i progetti siano completati rapidamente e che possano contribuire a raddoppiare la capacità di rete dell’UE entro il 2030 e a raggiungere l’obiettivo del 42,5% di energia rinnovabile.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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