La trasformazione digitale va di pari passo con la promozione dell’open innovation e della cultura imprenditoriale: con il motto “Hack My Future”, oltre 60 collaboratori di Siemens, provenienti da tutte le divisioni di business, ma anche dalle aree della comunicazione e delle risorse umane, si danno appuntamento il 7 e 8 luglio nel forum di Milano per un hackaton. Obiettivo: ideare progetti volti ad aprire nuove opportunità nell’ambito del business digitale.
Silvia Petrella, direttore comunicazione di Siemens Italia ha sottolineato il significato dell’evento. “Il più grande vantaggio che otteniamo da questo evento è legato al fatto che ognuno dei partecipanti porta le sue competenze e le esperienze maturate nel lavoro quotidiano e le mette a fattor comune in un contesto che rompe gli schemi tradizionali. Eventi come questo liberano le nostre capacità e al contempo le uniscono rafforzandole in modo esponenziale”.
I partecipanti potranno quindi rilasciare tutto il proprio potenziale di innovazione per trovare applicazioni che migliorino i servizi digitali attraverso tecnologie abilitanti come la realtà aumentata e la cyber security. Nel corso dell’evento le persone si organizzeranno in gruppi di lavoro per perfezionare le idee. Potranno sviluppare il progetto in modo indipendente ma contando sul supporto dei mentor, coi quali si confronteranno per centrare al meglio l’obiettivo.
La giuria interna a Siemens selezionerà i tre progetti più interessanti, che eventualmente potranno essere inseriti nel portfolio della società. I vincitori accederanno ad un innovativo percorso di mentoring su misura per lo sviluppo dell’idea proposta.
Un concept anche particolarmente innovativo può essere sviluppato in 30 ore attraverso il lavoro di squadra e la libertà di creare. L’hackathon promuove una nuova cultura imprenditoriale lungo tutti i livelli organizzativi e gerarchici, dai tirocinanti ai manager.
L’Hackathon di Siemens Italia è stato organizzato in collaborazione con I3P. Uno dei principali incubatori europei, I3P sostiene startup fondate sia da ricercatori universitari che da imprenditori esterni. Nel 2014 si è classificato al 5° posto in Europa e al 15° al mondo nel ranking UBI Index (University Business Incubator) la classifica annuale degli incubatori universitari che ha preso in esame 300 incubatori di 67 paesi, valutandone l’attrattività e la creazione di valore per l’ecosistema e per i client.