Offrire ai detenuti opportunità di formazione professionale nelle materie S.T.E.M, che consentano di costruire un bagaglio di competenze spendibili per il loro reinserimento lavorativo e sociale: è questo l’obiettivo del progetto “Inclusione e formazione 4.0” della Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino.
Il progetto, finanziato dalla Città di Torino, è rivolto a detenuti “dimittendi”, cioè con fine pena residuo non superiore ai 24 mesi, che vengono formati alle discipline S.T.E.M. (in particolare Matematica, Robotica e Programmazione), all’uso e alla programmazione di robot industriali, al coding e alla saldatura robotizzata.
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Preparare alla vita “fuori”: il reinserimento dei detenuti attraverso la formazione professionale
“In questi mesi di attività abbiamo cercato di considerare la permanenza in carcere secondo quel principio costituzionale per il quale la detenzione è una parentesi nel tempo della vita di un detenuto”, spiega Giovanna Pentenero, Assessore al Lavoro e ai Rapporti col Sistema Carcerario del Comune di Torino.
“Anche sotto il profilo della formazione, così come i servizi che intendiamo fornire come Città, l’obiettivo è quello di preparare alla vita ‘fuori’ per ridurre anche la percentuale di recidiva che è ancora troppo alta per i nostri detenuti e per le detenute”, aggiunge.
Il progetto vede come capofila la Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri, che da cinquant’anni opera all’interno degli Istituti di pena offrendo alle persone detenute opportunità di formazione professionale, che consentano di costruire un bagaglio di competenze spendibili per il loro reinserimento lavorativo e sociale.
“L’elemento sfidante di questo progetto è investire nell’acquisizione di competenze altamente specializzate attraverso cui favorire il reinserimento sociale dei detenuti anche quando il loro background formativo e lavorativo è caratterizzato da fattori di rischio di marginalità sociale. In tal modo il tempo della pena diventa realmente occasione e opportunità di un futuro dignitoso da cittadino libero”, commenta Martino Zucco Chinà, Direttore Formazione della Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri.
Il progetto può contare su Comau come partner tecnologico. Attraverso la sua Academy, Comau ha fornito un e.DO Learning Center e i pacchetti didattici per la formazione in aula, oltre a curare la preparazione dei docenti.
Costruire le competenze necessarie per i detenuti e le imprese
Il progetto sperimentale ha preso avvio nel luglio scorso e si concluderà a dicembre. I partecipanti vengono accompagnati in un percorso di attivazione delle “competenze di cittadinanza” e delle soft skills necessarie per il reinserimento sociale e lavorativo.
Inoltre le persone coinvolte, che si accingono a rientrare a pieno titolo tra la popolazione attiva, hanno l’opportunità di sviluppare solide basi nel mondo della Robotica e Automazione, acquisendo un profilo di occupabilità adeguato ai cambiamenti tecnologici in atto.
Un’iniziativa importante per favore i processi di inclusione e di contrasto alla povertà e alla marginalità sociale e che finora ha portato ad ottimi risultati.
“Percorsi formativi che consentano di trovare un posto di lavoro sono una delle risposte più necessarie ai bisogni delle persone detenute. L’uscita dal carcere, dopo il periodo di esecuzione della pena, deve essere un momento di riscatto e non un momento di nuova difficoltà”, commenta la Direttrice del “Lorusso e Cutugno”, Elena Lombardi Vallauri.