Può Industria 4.0, applicata alla filiera logistica dell’industria chimica, generare migliori performance e contribuire alla crescita delle imprese? È l’interrogativo sul quale si sono confrontati a Milano alcuni protagonisti del settore lunedì 3 luglio, in una giornata organizzata dal Comitato Logistica di Federchimica, presieduto da Gaetano Conti.
Industria 4.0 è l’attuale tendenza all’automazione, alla digitalizzazione e allo scambio di dati dell’Industria manifatturiera. Include i Cyber-Physical Systems, l’Internet of Things e ogni tipo di Cloud Computings, come Big Data e Data Mining.
Industria 4.0 crea la cosiddetta Smart Logistics. Ad esempio, nell’ambito delle “smart factories” modulari, i sistemi cyber-physical che monitorano processi fisici creano una copia virtuale del mondo fisico e permettono decisioni decentralizzate. Inoltre, con l’Internet of Things, i sistemi cyber-physical comunicano gli uni con gli altri e con gli uomini in tempo reale.
Le testimonianze
Matteo Rosso, Senior Manager Advisory Service di Ernst&Young, nel suo intervento ha illustrato le applicazioni del mondo 4.0 per la logistica, sottolineando come tutto ruoti intorno ai dati e in particolare alla possibilità di raccoglierli, analizzarli e integrarli nelle proprie attività. In riferimento ai processi industriali e di logistica le leve di Industria 4.0 includono tracciamento e sincronizzazione, previsione, virtualizzazione e simulazione, collaborazione e nuovi modelli di business. Queste leve possono portare benefici in termini di riduzione dei costi e miglioramento dei processi, ritorno sugli investimenti, flessibilità e riduzione del Time to Market, sinergie e integrazione, incremento dei ricavi e sicurezza sul lavoro.
Mario Serranti, Supply Chain and Logistic Manager di Basf Italia, ha raccontato l’esperienza che ha portato all’installazione in azienda di un sistema AGV per il trasferimento dei pallet basato su carrello a guida autonoma. Esperienza che si è rivelata positiva per Basf e che ha fatto maturare la convinzione che non ci siano alternative al passaggio al 4.0.
La testimonianza di Massimiliano Erba, ICT Manager di Versalis, ha riguardato la logistica distributiva della società di Eni, che realizza 110 mila consegne all’anno, per un totale di 2.356.000 di tonnellate spedite da 5 nazioni europee. In questo caso Industria 4.0 passa per la pianificazione dei viaggi e l’ottimizzazione dei carichi, attraverso portali che integrano servizi e informazioni tra clienti e fornitori, l’automazione dei processi in/out dei mezzi negli stabilimenti, il riconoscimento e la geolocalizzazione degli automezzi, fino alle attività di reporting e analisi.
Paolo Pagano, Networks of Embedded Systems Area – Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni di Pisa, ha analizzato gli aspetti della logistica 4.0 più legati al processo, portando come esempio l’attività del porto di Livorno e sottolineando come 5G, IoT e cloud svolgeranno un ruolo chiave per aprire nuovi servizi, migliorare l’efficienza e la sicurezza, aiutare a modellare nuove attività.
Dopo il trasporto marittimo, Marco Cipelletti, Direttore Sistemi Informativi di Cemat, una delle società del nuovo Polo Mercitalia che racchiude tutte le società del gruppo FS impegnate nel settore del trasporto merci e della logistica, ha analizzato la Digital Transformation a supporto della sicurezza nel trasporto merci su rotaia. Cemat, in particolare, ha ovviato alla difficoltà di avere a disposizione una fonte di alimentazione elettrica su carro facilmente manutenibile e altamente affidabile grazie all’evolversi delle tecnologie e a innovativi sistemi autonomi di recupero energetico, in particolare il rotore magnetico. L’obiettivo per il futuro è di migliorare ulteriormente il sistema, aggiungendo sensori per il riconoscimento dello stato di usura, un sistema Wheel Slide Protection, in grado di intervenire in caso di necessità, una “scatola nera” dell’impianto frenante, un nuovo sistema frenante attivato elettro-meccanicamente (Drive By Wire) e un sistema di interscambio dati tra carri e locomotore per avere finalmente anche il treno merci intelligente.
Antonio Giustino, IS Industrial Risk Manager di Solvay Chimica Italia, infine, si è soffermato sulla sicurezza e sulla governance della cyber security, sottolineando come la cifra d’affari dei cyber crimini sia stimata ormai superiore a quella del narcotraffico. Giustino, in particolare, ha denunciato il basso livello di sicurezza dei dispositivi IoT, dovuto in parte all’offerta ma anche alla mancata domanda da parte del mercato. Occorre, quindi, secondo il manager di Solvay, una maggiore consapevolezza dei rischi, che porti a investire in cyber sicurezza: solo così Industria 4.0 potrà funzionare.