La crescente digitalizzazione del settore automotive ha aumentato la complessità dei veicoli moderni, sempre più performanti dal punto di vista tecnologico ma allo stesso tempo più esposti a nuovi rischi.
Il numero di attacchi cyber alle centraline elettroniche delle auto quest’anno è cresciuto di circa il 93%: nelle vetture cosiddette smart con sistemi di ausilio alla guida e sistemi innovativi, un hacker può ottenere l’accesso al veicolo attaccando le app dell’infotainment, oppure può influenzare il comportamento del veicolo, in casi estremi assumerne il controllo da remoto, avviare o bloccare l’utilizzo di componenti o inviare aggiornamenti firmware malevoli attraverso server remoti.
Non è un pericolo azzerabile, ma occorre affrontarlo mettendo in atto una serie di misure destinate a impattare sugli standard costruttivi, ma anche di manutenzione e di revisione nel tempo delle automobili smart.
La partnership tra Bureau Veritas e Muner
A compiere un passo decisivo in questa direzione, prendendo come riferimento i due regolamenti Unece 155 e 156 della commissione Europea, in termini di requisiti di cybersecurity e di aggiornamento dei software dei veicoli, è il gruppo Bureau Veritas in collaborazione con l’Associazione Motorvehicle University of Emilia Romagna – Muner.
Muner è nata dalla sinergia tra alcuni prestigiosi atenei (Università di Bologna, Università di Ferrara, Università di Modena e Reggio Emilia, Università di Parma) e le case automobilistiche che cercano l’eccellenza del Made in Italy nel mondo affondando le radici storiche nel territorio: Automobili Lamborghini, Dallara, Ducati, Ferrari, HaasF1Team, HPE Group, Marelli, Maserati, Pagani e Scuderia AlphaTauri.
Il 4 ottobre a Modena, su iniziativa di Bureau Veritas e Muner, si sono riuniti attorno allo stesso tavolo tecnico i principali player in grado di identificare e condividere soluzioni efficaci. Il tavolo tecnico, composto da massimi esperti di Bureau Veritas Italia e della società del gruppo Secura insieme a Muner, ha visto anche la partecipazione di importanti esponenti nazionali e internazionali sulla tematica: Università UNIMORE di Modena; GFCC – Genoa Competence Center; DRIVESEC. Con la partecipazione dei principali Carmaker, e operatori della filiera del settore, l’evento si è posto il traguardo di porre a fattore comune le esperienze dei differenti players per condividere strategie efficaci di cybersecurity.
Secondo Valentina Mussi, Digital Transformation Product Manager e Digital Innovation Leader di Bureau Veritas, “La cybersecurity va affrontata con un approccio sistemico dalla progettazione del veicolo fino alla sua dismissione, attraverso una conoscenza approfondita delle normative di riferimento e mediante l’applicazione di metodologie necessarie per conformarsi a tali regolamenti; Bureau Veritas attraverso la rosa dei suoi servizi può supportare Carmaker e operatori della supply chian del settore automotive nel rispondere a tale necessità normativa.”