Di Stefano (Giovani Imprenditori Confindustria): “Un piano quinquennale per Industria 5.0”

Riccardo Di Stefano, presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria, ha parlato della necessità dell’Italia di cambiare approccio sull’innovazione, passando da follower a leader. Al Paese – ha detto – serve “un piano almeno quinquennale per l’Industria 5.0 con meccanismi applicativi chiari, semplici e stabili nel tempo”.

Pubblicato il 24 Giu 2023

Riccardo Di Stefano, presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria

All’Italia serve “un piano almeno quinquennale per l’Industria 5.0 per consentire una pianificazione degli investimenti. Con meccanismi applicativi chiari, semplici e stabili nel tempo. E con risorse congrue”. Sono le parole di Riccardo Di Stefano, presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria, pronunciate a Rapallo in occasione del convegno nazionale dei giovani imprenditori significativamente intitolato “Nuova Frontiera – Direzione 5.0”.

Di Stefano ha aggiunto che questo piano “Farà bene al Paese, non solo alle imprese, perché al centro di Industria 5.0 ci sono le persone e le conoscenze”.

Il passaggio successivo è stato sulle competenze, perché Industria 5.0 “è semplicemente impossibile realizzarla senza una rete solida di competenze scientifiche di base e diversificate. Solo queste possono far nascere nuove frontiere industriali d’avanguardia”. C’è la formazione delle Academy, ma Scuola e Università “devono fare molto di più in direzione 5.0. Perché ogni macchina, ogni intelligenza artificiale ha bisogno di una intelligenza umana che la guidi” .

Di Stefano si è detto convinto che “sono sempre le competenze a generare posti di lavoro di qualità”. I green jobs – ha aggiunto – “non nasceranno all’improvviso come margherite a primavera, in un contesto dove le aziende si danno letteralmente battaglia per assicurarsi i pochi lavoratori con qualifiche alte e altissime”.

L’Italia diventi first mover sull’innovazione

L’accorato intervento sull’Industria 5.0 si inserisce in un discorso più ampio sulle necessità del sistema Paese.

Di Stefano ha esordito ricordando che uguaglianza, libertà e lavoro sono i tre pilastri su cui si regge il sogno italiano scritto nella Costituzione. Per raggiungerlo occorre però “cambiare mentalità, passando da follower a leader, ponendosi un obiettivo fondamentale: diventare first mover nei settori cardine dell’innovazione”.

Occorre inoltre evitare gli errori commessi finora, come ad esempio quelli fatti su digitale e green, dove l’Italia “si è data traguardi molto ambiziosi ma non gli strumenti per attuarli. Anzi, li ha scelti male, orientandosi su tecnologie e materiali che non solo non produce, ma che consolidano l’egemonia proprio di Cina e Stati Uniti rischiando di spazzare via interi settori industriali”, ha detto riferendosi a pannelli solari e all’auto elettrica, definiti “Un autentico harakiri”.

Le risorse per fare il passo in avanti ci sono, ha detto Di Stefano, e sono quelle del PNRR che il presidente chiede che “sia implementato, con decisione”, superando la frammentazione degli oltre 6000 soggetti attuatori.

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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