Entro il mese di luglio il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur) pubblicherà un bando che metterà a disposizione della ricerca una cifra che, complessivamente, raggiungerà i 500 milioni di euro: 250 milioni per finanziare progetti di ricerca nelle aree coperte dai 12 cluster tecnologici (aerospazio, agrifood, chimica verde, fabbrica intelligente, mobilità e trasporti, salute, smart communities, tecnologie per gli ambienti di vita, blue growth, design creatività made in Italy, energia, cultural heritage) e 250 per assumere ricercatori all’Università. Sono somme diverse da quelle che furono date nel primo annuncio relativo a questo progetto – lo scorso ottobre – quando si parlava di 350 milioni per la sola parte di ricerca industriale.
AGGIORNAMENTO – Il bando è stato pubblicato il 13 luglio ed è disponibile qui
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Precedenza a Industria 4.0
Come dicevamo il denaro che sarà messo a disposizione della ricerca sarà diviso in due parti: 250 milioni per progetti di ricerca industriale che coinvolgono imprese, università e centri di ricerca nello sviluppo delle nuove tecnologie. Altri 250 milioni di euro serviranno invece a finanziare l’assunzione di nuovi ricercatori e progetti di ricerca interesse nazionale destinati agli atenei.
Le somme a disposizione dei Cluster saranno a loro volta suddivise in due metà: il 50% sarà riservato a tutte le aree, mentre l’altro 50% sarà riservato esclusivamente a industria 4.0, salute, alimentazione e aerospazio.
Le risorse andranno a progetti di ricerca che sono aperti sia a partner pubblici che privati, fino ad un massimo di dieci partecipanti in totale per ciascuno di essi. Ogni progetto potrà ricevere un contributo compreso tra 1 e 5 milioni di euro.
Il Ministero inoltre prevederà “azioni prioritarie” per il sostegno alla ricerca e innovazione nel Mezzogiorno, ponendo in sinergia Programma Operativo Nazionale, Programmi Operativi Regionali e risorse ordinarie.
Che cosa sono i cluster
Il sistema dei Cluster tecnologici nazionali è una componente del Programma nazionale per la ricerca. Istituiti nel 2012 (inizialmente erano otto) con il compito di presidiare i principali ambiti tecnologici e applicativi sui quali il Governo intende concentrare gli sforzi di politica industriale, i cluster sono aggregazioni di imprese, università, istituzioni di ricerca pubbliche e private e altri soggetti nel campo dell’innovazione che devono contribuire a definire le priorità e le tematiche sulle quali attivare dei bandi di finanziamento per progetti di ricerca.