di Alberto Corradini, Country Manager Italy di Checkpoint Systems
La rivoluzione digitale è ormai una realtà. Dal settore produttivo e industriale, fino ad arrivare a quello dei servizi, la digitalizzazione ha travolto e stravolto diversi aspetti tradizionali a cui eravamo abituati, ampliando le offerte e la loro fruizione, ricontestualizzando la customer experience, mettendo profondamente in discussione il nostro settore industriale e produttivo. Oggi, infatti, innovare e digitalizzare è una priorità assoluta per approdare nell’era 4.0, e quindi per non perdere opportunità di crescita e competitività.
In questo contesto, il Ministero dello Sviluppo Economico ha varato il Piano Nazionale Industria 4.0, per sostenere e potenziare la politica industriale del nostro Paese, agevolando, di fatto, gli investimenti in tecnologia e digitalizzazione con super e iperammortamenti in percentuali che vanno, rispettivamente, dal 140% – investimenti in beni materiali strumentali nuovi – al 250% – cifra riservata invece ai beni materiali e ai sistemi per questo nuovo concetto di industria. Il Piano Nazionale punta infatti a sostenere e modernizzare il tessuto imprenditoriale, diffondendo la conoscenza riguardo i vantaggi derivanti da questi investimenti, individuando il livello di maturità digitale delle aziende ed evidenziando le relative aree di miglioramento; in questo modo, infatti, è possibile sostenere lo sviluppo e la diffusione delle competenze relative alle tecnologie 4.0, facilitare gli scambi tra le imprese e le strutture di supporto per la digital transformation e il trasferimento tecnologico, e stimolare la ricerca industriale e lo sviluppo sperimentale.
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Il ruolo delle tecnologie RFID
Tra i beni inclusi nel Piano Nazionale e interessati, quindi, da super ed in particolare l’iperammortamento, figurano anche le tecnologie RFID, Radio Frequency Identification, in qualità di sistemi intelligenti e connessi per la marcatura e la tracciabilità dei lotti produttivi e/o dei singoli prodotti, di cui Checkpoint Systems è fornitore. Si tratta, infatti, di una tecnologia chiave, che si inserisce a pieno titolo nel contesto di questa rivoluzione come espressione dell’internet of things. Il tag RFID funziona, infatti, attraverso un chip e un’antenna, che comunicano in radiofrequenza, attivando uno scambio di dati: per questo motivo, è quindi in grado di leggere codici e fornire informazioni, custodite in un database elettronico, il quale non può essere nemmeno falsificato, perché provvisto di un codice seriale identificativo unico. Tutto questo cambia in modo radicale il flusso e la quantità dei dati che vengono trattati grazie alla tecnologia e all’informatica, con benefici che interessano tutte le fasi, dalla supply chain, alla produzione, al time to shelf, e per i settori più diversi, dall’industria all’alta moda, sostenendo, inoltre, la lotta anti-contraffazione.
L’esempio del retail
Investire in ricerca e sviluppo e innovare, oggi, deve rappresentare una priorità per le aziende italiane, di qualsiasi settore. A questo proposito, l’introduzione di uno strumento come l’RFID può migliorare la gestione del business a 360 gradi, con risultati essenziali anche in termini di ROI. Se, infatti, considerando le logiche di produzione e gestione, il tag aumenta la tracciabilità e la protezione delle diverse componenti e dei prodotti, velocizzando e aumentando la precisione di questi processi, anche lato cliente i benefici non sono trascurabili. Nel mondo del retail, ad esempio, grazie alla tecnologia RFID è possibile monitorare in modo capillare e in tempo reale gli stock, evitando lo spreco ma anche le vendite perse a causa di prodotti non più disponibili in inventario. Inoltre, in termini di customer experience, sarà possibile offrire al cliente una vera e propria esperienza d’acquisto, strutturata e organizzata secondo le sue effettive necessità, e con una strategia di tipo multicanale, in linea con quella attuata anche lato marketing, e che rispecchi le attuali abitudini di acquisto dei consumatori. A vincere la sfida del futuro, quindi, saranno i retailer in grado di sfruttare il più possibile la tecnologia per rispondere al meglio alle necessità interne e dei propri clienti.