La prossima legge quadro sul Made in Italy prevederà un fondo sovrano da un miliardo di euro per sostenere le filiere di eccellenza del Belpaese. Il Governo sta inoltre mettendo a punto un Piano nazionale per la microelettronica ed è al lavoro per ridisegnare il Piano Transizione 4.0 sfruttando le risorse del PNRR e del RePower EU.
Sono questi alcuni dei temi toccati dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso in un’intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore nella quale sono stati toccati tutti i principali temi di politica industriale, a partire dall’emergenza alluvione per arrivare ai rapporti con la Cina.
Urso ha detto che il Governo ha una “chiara visione di politica industriale, che coniuga le vocazioni del nostro Paese e le sue peculiarità territoriali, con le esigenze economiche e produttive che la transizione ecologica e digitale ci impone”, come dimostrano le prossime sul Made in Italy, il Chips Act italiano, la distribuzione dei carburanti, l’attrazione in Italia dei navigatori digitali, gli asset strategici nazionali e la prima legge italiana sullo spazio.
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Il nuovo piano Transizione 4.0: automatismo e non selettività
Il ministro ha confermato che il suo ministero è al lavoro per affrontare l’evoluzione del Piano Transizione 4.0.
“A quasi sette anni dall’impostazione del Piano 4.0 il contesto nazionale e globale è completamento cambiato”, ha detto. “Lo schema originario necessita di un’evoluzione verso obiettivi di innovazione digitale di fabbriche o almeno linee di produzione, sostenibilità ambientale e sociale. È mia intenzione quindi ridisegnare il Piano, mantenendo i punti di forza che ne hanno garantito il gradimento delle imprese: automatismo e non selettività“.
Lo strumento saranno i piani RePowerEu e PNRR che “rappresentano una grande opportunità per rendere nuovamente attrattivi i crediti di imposta”.
Il Piano nazionale per la microelettronica
La legge quadro sul Made in Italy
La legge quadro sul Made in Italy “rappresenta un momento di svolta per il Paese”, poiché pone al centro le filiere di eccellenza che saranno sostenute attraverso un fondo di investimento nazionale.
Questo “fondo sovrano” partirà da una base di un miliardo di euro e potrà partecipare, in una logica di complementarità rispetto al mercato, al capitale di imprese ad alto potenziale o rilevanti da un punto di vista sistemico. Il Governo conta poi sull’effetto moltiplicatore di altri investitori, come le Casse previdenziali, i fondi pensioni, le assicurazioni e possibili soggetti stranieri.
Tuttavia, il ministro ha specificato che la scelta di un’iniziativa nazionale non significa che si sia rinunciato all’idea di un fondo sovrano europeo. Infatti, insieme al ministro francese Le Maire, Urso ha sottoscritto una dichiarazione nell’ambito dell’attuazione del Trattato del Quirinale, in cui i due Paesi evidenziano l’esigenza di uno strumento comunitario di questo tipo.
Gli altri temi, dall’emergenza alluvione per arrivare ai rapporti con la Cina
Per quanto riguarda l’alluvione in Emilia-Romagna, il ministro ha detto che nel decreto che il Consiglio dei Ministri varerà martedì verrà resa gratuita la garanzia del Fondo centrale per sostenere le imprese che hanno subito danni a causa dell’alluvione . Inoltre, sono al vaglio altre misure di sostegno con focus su PMI e artigiani, oltre alla sospensione dei mutui da parte delle banche.
Sul fronte delle Telecomunicazioni, il Governo affronterà la questione sotto ogni aspetto, dai limiti dell’inquinamento elettromagnetico al passaggio alla fibra, con l’obiettivo di cablare il Paese al più presto per rendere il sistema più competitivo.
Infine lo scenario internazionale: la Cina – ha detto Urso – resta un grande partner con cui il Governo intende sviluppare una partnership economica e commerciale nel pieno rispetto delle regole internazionali.