Competenze digitali, dal Fondo Repubblica Digitale 23 progetti da 13 milioni per l’upskilling di donne e Neet

Sono stati selezionati i primi 23 progetti che saranno sostenuti dal Fondo Repubblica Digitale con risorse per circa 13 milioni di euro. I fondi serviranno a sostenere la formazione gratuita di 5.000 persone (tra donne e Neet) in competenze digitali e soft skill.

Pubblicato il 03 Apr 2023

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Erogare corsi di formazione rivolti a donne e Neet – giovani che non sono occupati né inseriti in un percorso di istruzione o di formazione –  per accrescere le competenze digitali di base e avanzate: è questo lo scopo dei 23 progetti selezionati nell’ambito dei due bandi Futura e Onlife del Fondo per la Repubblica Digitale.

I bandi mettono a disposizione risorse per circa 13 milioni di euro, finalizzate all’erogazione di corsi gratuiti per 5.000 persone. Dei 23 progetti selezionati, 12 sono risultati idonei per il bando Onlife e 11 per Futura.

In totale sono otto le iniziative di carattere nazionale, sei delle quali rivolte alle regioni del Nord e Centro, mentre le iniziative rivolte a Sud e Isole saranno in tutto nove.

I progetti di formazione

Molti progetti prevedono un percorso formativo su due livelli: uno di base, che vuole offrire corsi di alfabetizzazione informatica e digitale e uno avanzato, dedicato a competenze specifiche nell’ambito del web design, robotica, blockchain, realtà aumentata e virtuale, intelligenza artificiale e a particolari figure professionali, come:

  • Reputation Audit Manager (Ram) e Reputation And Trust Expertise Representative (Rater)
  • Data Engineer e Data Analyst
  • IT Support
  • Cyber Security Specialist
  • Digital Marketing Analyst e UX Designer
  • Web Front End Developer e Full Stack Developer

Tra gli idonei del bando Onlife vi è il progetto “Train for Digital” che ha come capofila la Fondazione ITS Mita – Made in Italy Tuscany Academy, dedicato al settore della moda.

L’iniziativa nazionale si svilupperà con Confindustria Moda, che permetterà una forte connessione con le aziende di riferimento. Inoltre, è previsto il supporto dello IED, che si occuperà della formazione in ambito retail e visual digitale.

Altra proposta valutata positivamente è “Code” (Creating Opportunities for Development and Employment), che vede come soggetto responsabile Intellegere Società Cooperativa Sociale.

L’iniziativa, che si svilupperà tra le città e le province di Catania e Palermo, è focalizzata su due percorsi formativi: Java Web Developer e Frontend Developer.

Tra i selezionati anche “Next Gen: Be your digital revolution”, presentato dalla Fondazione Saccone e rivolto ai Neet della Campania. Per questi giovani è stato ideato un programma su automazione, robotica, intelligenza artificiale, data science che si servirà di strumenti didattici come micro-learning, gamification e tools interattivi.

Tra le progettualità selezionate per il bando Futura anche “Digital Women – Digital skills in Tourism, Cultural Heritage and Artistic Assets”, che ha come capofila il Centro Studi Turistici.

Le attività saranno orientate a sviluppare competenze digitali nell’uso di software e applicazioni funzionali per lo sviluppo delle filiere del turismo e dei beni culturali-artistici, in particolar modo su quattro aree tematiche: realtà aumentata, applicazioni e software di e-business, social media management e utilizzo di stampanti 3D.

Le donne migranti e quelle escluse dal mercato del lavoro sono al centro del progetto “IT.AC@ – In viaggio verso il futuro” proposto da Informatici Senza Frontiere APS.

Il progetto è un viaggio a più tappe verso professionalità 2.0, con diversi livelli di accrescimento delle competenze digitali e delle soft skills, pensato per garantire migliori opportunità professionali.

Infine, “G.I.L.D.A Inclusività di Genere e Informatica per nuove Lavoratrici in un Domani Accessibile”, promosso dall’I.T.S. Alessandro Volta Nuove tecnologie della vita di Palermo, si ispira alle antiche associazioni dei mestieri, qui declinate in chiave digitale.

I partner coinvolti nell’iniziativa

Nel complesso sono 193 gli attori coinvolti tra enti del terzo settore, soggetti pubblici, università, imprese, enti di formazione, ITS (Istituti Tecnici Superiori), agenzie per il lavoro e soggetti che hanno un forte radicamento sul territorio di intervento.

Una partnership innovativa volta ad affrontare il gravoso problema delle competenze digitali che affligge il nostro Paese. Secondo il Digital Economy and Society Index (DESI) – il report della Commissione europea che misura i progressi fatti in digitalizzazione dai singoli Stati membri–, in Italia sono 26 milioni le persone senza competenze digitali di base.

Si tratta del 54% della popolazione tra i 16 e i 74 anni, rispetto al 46% della media Ue. Inoltre, solo il 43,1% delle donne possiede competenze digitali di base, rispetto al dato Ue del 52,3%.

Il nostro Paese, in aggiunta, presenta il più alto tasso di Neet: sono, infatti, più di 3 milioni. Questa situazione, da una parte limita i diritti di cittadinanza di milioni di persone, che di fatto si trovano in condizione di esclusione rispetto sia a servizi sempre più digitalizzati, che a opportunità di lavoro che progressivamente richiedono maggiori competenze digitali. Dall’altra, penalizza i processi di sviluppo del Paese per carenza di professionalità adeguate.

Per accompagnare l’Italia verso la transizione digitale, è nato il Fondo per la Repubblica Digitale. Si tratta di un’innovativa partnership tra pubblico e privato sociale (Governo e Associazione di Fondazioni e di Casse di risparmio – Acri), che si muove nell’ambito degli obiettivi di digitalizzazione previsti dal PNRR e dall’FNC (Fondo Nazionale Complementare).

In via sperimentale, per cinque anni – fino al 2026 – il Fondo stanzia circa 350 milioni di euro, alimentati da versamenti effettuati dalle Fondazioni di origine bancaria, a cui è riconosciuto un credito d’imposta

L’obiettivo è sostenere progetti, selezionati attraverso bandi, rivolti alla formazione e all’inclusione digitale. Il Fondo, attraverso la valutazione d’impatto dei progetti, mira a selezionare i più efficaci – ampliandone l’azione sul territorio nazionale e raggiungendo più persone – per offrirli al Governo centrale come policy da rendere strutturali e permanenti.

L’operatività delle attività è affidata a un soggetto attuatore, il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa sociale S.r.l., che ha la responsabilità di pubblicare i bandi, selezionare i progetti e monitorarne l’attuazione.

Per sottolineare l’importanza di questo obiettivo, una percentuale del contributo (il 20% per Onlife e il 15% per Futura) verrà erogata secondo il principio pay for performance, ovvero in base ai risultati raggiunti in termini di nuova occupazione o miglioramento della posizione lavorativa.

Tra i partner sostenitori figurano enti come Accenture, Cisco Systems, Confindustria, Fondazione Adecco ETS, GiGroup, Randstad Italia, Confcommercio, ING Banks, Intesys e Umana.

Diversi progetti prevedono il coinvolgimento di attori for profit con una pluriennale esperienza a cui è affidata la formazione, come: Talent Garden; Adecco Formazione; TIM; IED Istituto Europeo di Design; Umana Forma; Mevaluate Holding; Mygrants; Develhope; Aica (Associazione Italiana per l’Informatica e il Calcolo Automatico); Epic Education.

Presente nelle proposte progettuali anche il coinvolgimento attivo del mondo accademico, come l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, l’Università di Camerino, la Libera Università Maria Santissima Assunta (Lumsa), la Fondazione Ortygia Business School e il Centro di ricerche europeo di tecnologie, design e materiali (Cetma).

“Oggi l’Impresa sociale del Fondo per la Repubblica Digitale restituisce al Paese il suo primo risultato: 23 progetti sostenuti. Iniziamo così a mettere in campo risorse per individuare e sperimentare i progetti più efficaci rispetto a due elementi: l’impatto e la scalabilità”, commenta Giovanni Fosti, Presidente del Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa sociale.

“Queste prime iniziative rappresentano la creatività e il know how di una comunità nazionale che vuole crescere e non lasciare indietro nessuno. I corsi di formazione che partiranno nei prossimi mesi saranno, infatti, gratuiti per coloro che parteciperanno. Il Fondo, in questo modo, si impegna concretamente a contrastare l’esclusione digitale, per realizzare una società più giusta ed equa. Costruiamo, così, quelle competenze necessarie per il futuro del Paese”, aggiunge.

I dettagli dei progetti selezionati

Nella seguente tabella tutti i dettagli relativi ai progetti selezionati.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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