Macchine utensili, la trasformazione 4.0 cambia figure e mansioni: lo studio di Ucimu evidenzia necessità e criticità

Professionisti del digitale, specialisti di robotica, tecnici per l’automazione e sistemi meccatronici e figure “green”: sono queste le figure professionali del futuro per il comparto delle macchine utensili, come sottolinea l’indagine di Ucimu-Sistemi per produrre che sottolinea come la trasformazione digitale del settore stia cambiando non solo il fabbisogno in termini di nuove figure professionali, ma stia evidenziando la mancanza di alcune figure più tradizionali, che dovranno comunque essere riqualificate per adattarsi ai bisogni della fabbrica digitale.

Pubblicato il 27 Mar 2023

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Professionisti del digitale, specialisti di robotica, tecnici per l’automazione e sistemi meccatronici e figure “green”: sono queste le figure professionali del futuro per il comparto delle macchine utensili, come sottolinea l’indagine di Ucimu-Sistemi per produrre.

L’associazione ha infatti realizzato un’indagine per esplorare la situazione esistente e i fabbisogni futuri in termini di competenze e figure professionali più rilevanti per il settore.

Un settore che, nonostante le difficoltà degli ultimi anni, si è rilevato estremamente propizio. Nello specifico, il valore della produzione realizzata dai costruttori italiani di macchine utensili, automazione e robotica nel 2022 ammonta a 7,25 miliardi di euro (+14,6%) di cui 3,27 realizzati per vendite all’estero (+2,5%) e quasi 4 (3,98 miliardi, +27%) per macchinari destinati in Italia.

Da questi dati si può già intuire come l’Italia goda di un ruolo estremamente privilegiato nello scenario internazionale, risultando infatti il quarto Paese nella classifica mondiale sia di produzione, sia di export, sia di consumo (in riferimento all’anno 2021).

Macchine utensili, le figure professionali più importanti per i vari reparti

Come tante altre industrie, anche quella della macchina utensile sta vivendo un momento di trasformazione dovuto all’introduzione di nuove tecnologie, nonché di nuovi paradigmi a cui rispondere.

I numerosi cambiamenti che hanno portato alla modernizzazione della macchina utensile hanno comportato una maggiore attenzione al fattore umano tanto da valorizzarlo.

Una valorizzazione che deve necessariamente partire dalla conoscenza dell’esistente e dalla comprensione sia di quelli che saranno i bisogni futuri – siano essi guidati da esigenze di mercato o esigenze interne – e con quale facilità/difficoltà le aziende saranno in grado di reperire le figure professionali necessarie ad affrontare questi cambiamenti.

Per questo l’indagine di Ucimu parte proprio dalla fotografia di quelle che sono le figure professionali più presenti in azienda in questo momento e come evolverà il fabbisogno legato a queste figure nei prossimi 12 mesi.

Nel reparto produzione, la figura professionale maggiormente presente nelle aziende rispondenti è quella del montatore meccanico con ben il 95% delle risposte. Subito dietro il responsabile meccanico (85%) e i cablatori bordo macchine (70%).

Anche il collaudatore e l’operatore alle macchine utensili sono figure altamente presenti nelle aziende, rispettivamente con quote del 67,5% e del 62,5%, così come l’operatore controllo qualità (52,5%).

In questo reparto, le aziende si dichiarano più propense ad assumere nel prossimi 12 mesi montatori meccanici, figure che sono piuttosto difficili da reperire: in una scala che va da 1 (poco difficile) a 5 (molto difficile) tale figura sembra abbastanza difficile da reperire, ottenendo un punteggio medio di 3,6. Ancora più difficili da reperire (ma meno ricercate dalle imprese) le figure del Responsabile meccanico (con un  punteggio di 4,7) e del collaudatore (4,2).

Nel reparto logistica i magazzinieri sono la figura maggiormente presente (indicati dall’82,5% del campione), seguiti da carrellisti, indicati dal 55% del campione. Quest’ultimi sono, a giudizio delle imprese intervistate, le figure professionali più difficili da reperire, sebbene la maggior parte del campione non preveda assunzioni in questo reparto nei prossimi 12 mesi.

All’interno dell’ufficio tecnico meccanico sono presenti le figure del disegnatore, segnalato dall’82,5% dei rispondenti, del progettista (80%) e del responsabile ufficio tecnico (75%). L’addetto alla documentazione è previsto da poco più della metà del campione e lo strutturista
solo dal 20%.

Anche nell’ufficio tecnico meccanico il 48,4% delle imprese dichiara di non avere necessità di nuove assunzioni. Tra quelle che assumeranno, la figura del progettista è quella maggiormente ricercata, con un grado di difficoltà di reperimento è piuttosto elevato (3,9 punteggio medio).

Nell’ufficio tecnico elettrico la figura maggiormente presente è quella del responsabile elettrico (70% dei rispondenti), seguito dal responsabile Software/PLC (57,5%) e dallo sviluppatore software/PLC/Superfici grafiche (50%).

Poche aziende hanno la figura del progettista hardware (37,5%) e dello sviluppatore cicli (35%). Il progettista firmware è previsto solo dal 17,5% delle imprese e il 20% dichiara di non avere addetti in questo ufficio. Tra le imprese che assumeranno, la figura maggiormente richiesta è lo sviluppatore Software, con un grado di difficoltà di reperimento alto (punteggio pari a 4,3).

L’80% delle imprese campionarie prevede la figura del responsabile acquisti all’interno dell’ufficio approvvigionamenti. Segue la segreteria acquisti (47,5%) e l’acquisitore (40%). Le poche aziende che stanno cercando figure in questo ufficio le ritengono abbastanza difficili da reperire, con punteggio medio intorno al 3.

All’interno dell’ufficio commerciale/marketing, il direttore commerciale è previsto dall’82,5% delle aziende. Anche gli ingegneri di vendita e la segreteria commerciale sono funzioni previste, rispettivamente, dal 65% e dal 62,5%. La figura degli ingegneri di vendita risulta particolarmente ostica da trovare, con un punteggio medio di difficoltà pari a 4,2.

Nell’area Amministrazione/Finanza/Controllo di gestione le figure maggiormente presenti nelle aziende sono quelle degli impiegati amministrativi (87,5%) e del Responsabile amministrativo (85%).

Le altre figure tipiche di quest’area sono previste da poche aziende: il Responsabile dei Sistemi Informatici è presente nel 40% delle aziende rispondenti, gli impiegati del controllo di gestione dal 37,5%, il Responsabile Controllo di gestione dal 32,5% e gli addetti ai Sistemi Informatici dal 27,5%.

Per i pochissimi che necessitano figure in questo ambito, le figure più difficili da trovare sono i responsabili sia per i sistemi informatici, sia amministrativi

Tutte le imprese hanno invece personale impiegato nel reparto assistenza: le quote sono elevate per tutte le diverse figure professionali. Il Responsabile Service è presente nell’80% delle imprese, i tecnici di assistenza dal 72,5%, i tecnici di service (trasfertisti) dal 65% e gli installatori dal 62,5%.

Più della metà dei rispondenti dichiara di avere necessità di assunzioni nel comparto assistenza. In particolare il 42% cerca tecnici di service (trasfertisti), che presentano una difficoltà di reperimento molto elevata (4,5 punteggio medio). Una buona quota del campione cerca anche installatori e tecnici di assistenza, anche in questo caso figure molto difficili da reperire.

Macchine utensili, la trasformazione 4.0 fa emergere il ruolo dell’uomo

La trasformazione a cui oggi sta assistendo il comparto non si ferma alla tecnologia, bensì tocca in primo luogo, gli uomini che lavorano negli stabilimenti del settore: il lavoratore deve essere in grado di lavorare in ambienti e su macchinari che presentano un grado di tecnologia molto alto.

Si parla quindi di strumenti che richiedono grande lavoro e competenza non solo in chi li progetta, ingegnerizza e poi produce, ma anche in chi li utilizza.

Ma le trasformazioni riguardano anche le mansioni e i ruoli indiretti della produzione. Un esempio in tal senso sono gli impiegati nell’area amministrativa i quali saranno più coinvolti in attività legali, assicurative e di security.

In un tale scenario, dunque, si può affermare che le competenze siano diventate per le imprese una leva di competitività.

A competenze nuove corrispondono nuove mansioni: il lavoratore ora non è più parte di una ripetitiva catena di montaggio, bensì è tenuto a programmare macchine a Controllo Numerico Computerizzato (CNC).

Il nuovo lavoratore deve programmare, definire, impostare e controllare un intero processo per realizzare prodotti diversi uno dall’altro: nell’epoca della personalizzazione di massa, l’uomo all’interno della fabbrica è ancora più valorizzato.

Ad oggi anche la programmazione è cambiata notevolmente in quanto è estremamente legata ai linguaggi informatici. Di conseguenza, non è più legata alla singola macchina, ma interessa anche un intero processo.

Le macchine adesso sono intese come un unico sistema articolato e complesso, gestibile e programmabile attraverso un unico device.

Anche la fase di manutenzione ha subito numerose modificazioni poiché si è trasformata in un intervento predittivo basato sulla definizione di algoritmi e sul monitoraggio dei dati relativi alla macchina. Questa attività ha la possibilità di essere svolta su più macchine e sistemi contemporaneamente anche a distanza.

Macchine utensili, le figure professionali del futuro

Tra le figure professionali nuove sono stati individuati quattro ambiti:

  • le nuove figure professionali “digitali”
  • specialisti di robotica
  • tecnici per l’automazione e sistemi meccatronici
  • le nuove figure professionali “green”

Tra le aziende del campione le nuove figure professionali legate al digitale avranno un ruolo importante per il prossimo futuro. In maniera rilevante l’Operational Technology, cioè il responsabile della tecnologia digitale della fabbrica e l’esperto di web security.

La figura meno conosciuta o comunque dove le imprese non hanno saputo esprimere un giudizio è quella dello specialista Internet of Things. In una scala che va da 1 (poco difficile) a 5 (molto difficile), le aziende che sono state in grado di esprimere un giudizio in merito alla difficoltà di reperimento di tali figure, le ritengono difficili da trovare. La votazione media più elevata pari a 4 è relativa all’Operational Technology.

Il 67,7% dei rispondenti ritiene lo specialista di robotica una figura importante per il prossimo futuro. Anche in questo caso le aziende che riescono ad esprimere un punteggio sul livello di difficoltà di reperimento, la valutano una figura difficile da trovare (con punteggio medio pari a 3,8).

La stragrande maggioranza dei rispondenti ritiene i Tecnici per l’automazione e sistemi meccatronici figure che avranno un ruolo importante nel prossimo futuro. Anche in questo caso si tratta di una figura difficilmente reperibile sul mercato del lavoro, con un punteggio medio del 3,9.

Molta incertezza sulle nuove figure professionali “green”. Le risposte sono molto differenziate con un’alta quota di chi non sa rispondere. I pochi che esprimono una valutazione sulla difficoltà di reperimento, le reputano mediamente difficili da trovare con punteggi tra il due e il tre.

“Grazie a questa indagine abbiamo scoperto che anche nel momento in cui si va a digitalizzare emerge il fabbisogno di figure più tradizionali come quelle dei montatori meccanici, gli operatori delle macchine utensili e i trasfertisti. I risultati sottolineano quanto sia fondamentale quello che stiamo facendo nell’ambito delle nuove competenze e delle professionalità strutturate in modo diverso rispetto alla situazione odierna, proprio perché si tratta di figure di cui la fabbrica digitale non potrà fare a meno”, spiega Alfredo Mariotti, Presidente di Ucimu-Sistemi per produrre. 

Proprio per questo Ucimu è tornata a insistere sul bisogno di uno strumento legato alla formazione 4.0 nell’ambito della revisione del Piano Transizione 4.0 a cui sta lavorando il Governo, presentando una sua proposta che punta, da un lato, sul ripristino dell’aliquota al 40% per quanto concerne l’acquisto di beni materiali Industria 4.0 e, dall’altro, su due “bonus” aggiuntivi per stimolare gli investimenti in beni immateriali e in tecnologie che abilitano la trasformazione green delle aziende.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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