Droni per uso professionale, il mercato cresce a 118 milioni di euro (+20%)

Secondo i dati dell’Osservatorio Droni e Mobilità Aerea Avanzata del Politecnico di Milano il mercato professionale dei droni è in forte crescita. Il principale traguardo da raggiungere è uno in particolare: integrare l’utilizzo dei droni nel più ampio sistema della mobilità innovativa e del futuro. Intanto gli operatori specializzati in Italia oltrepassano quota 700

Pubblicato il 21 Feb 2023

Drone over Dubai


Un valore del mercato italiano che arriva a 118 milioni di euro nell’ultimo anno, con una crescita del 20% rispetto al 2021. Sono i principali numeri che indicano il trend dei droni in Italia e il loro mercato professionale, che non comprende l’uso privato e quello militare.

È un settore che cresce in valore e allo stesso tempo si sta assestando per quanto riguarda il numero degli operatori specializzati, che oltrepassano di poco quota 700.

Sono molte all’orizzonte le opportunità e prospettive per l’uso professionale dei droni, ma la principale sfida da affrontare è una in particolare: integrare l’utilizzo dei droni nel più ampio sistema della mobilità innovativa e del futuro. In modo da passare da una logica di mercato che mette ancora al centro il prodotto, a un sistema più maturo ed evoluto che metterà al centro ilo servizio di trasporto e di mobilità.

Ma per arrivare a quel traguardo serve ancora tempo, nuovi progetti, sperimentazioni. Il mondo dei droni in Italia, e non solo, sta muovendo ancora i primi passi. Per crescere e svilupparsi ulteriormente – secondo gli addetti ai lavori – serviranno innanzitutto investimenti e politiche pubbliche, e sinergie che mettano insieme risorse e potenzialità del settore pubblico e di quello privato, attraverso partnership miste e condivise.

Nel prossimo futuro sarà fondamentale la conversione delle strategie e delle sperimentazioni in piani e progetti operativi in grado di portare sul mercato servizi innovativi. Il punto sulla situazione del mercato e del suo scenario è stato fatto dall’Osservatorio Droni e Mobilità Aerea Avanzata del Politecnico di Milano, nel suo report annuale presentato oggi presso le aule dell’ateneo milanese e in streaming online.

Il 2022 è stato un anno cruciale per il mercato professionale dei droni, inteso come l’insieme di segmento operativo e Advanced Air Mobility (AAM). “Se da un lato il valore del mercato operativo non è ancora esploso e il mercato dell’AAM non ha ancora iniziato a generare ricavi per le imprese, diversi Paesi europei e l’Unione Europea stessa hanno iniziato a delineare strategie e roadmap per l’introduzione di servizi con droni”, rimarca Marco Lovera, responsabile scientifico dell’Osservatorio Droni e Mobilità Aerea Avanzata.

“Dopo alcuni anni di stallo, si iniziano a raccogliere i frutti delle molte attività, di imprese e istituzioni, per sviluppare il settore”, sottolinea Cristina Rossi Lamastra, un altro responsabile scientifico dell’Osservatorio specializzato: “da un lato, si stanno sviluppando ecosistemi di competenze che raggruppano attori della domanda, dell’offerta e istituzioni per tradurre le attuali sperimentazioni in servizi operativi”.

Italia in primo piano nel panorama europeo

Sono cresciute le sperimentazioni, sono nati ecosistemi in grado di mettere a fattor comune le competenze dei singoli attori e le imprese hanno iniziato a comprendere in modo più chiaro i benefici che questa tecnologia può
portare alle loro attività.

L’Italia sta assumendo un ruolo di primo piano nel panorama europeo, trainando lo sviluppo del segmento dell’AAM anche attraverso forti investimenti, sperimentazioni concrete e programmi per l’introduzione dei servizi, a partire da dimostrazioni in eventi a grande visibilità come il Giubileo del 2024 e le Olimpiadi invernali del 2026.

I primi vertiporti e le sperimentazioni

Lo scorso anno si è tenuto il primo test di volo di eVTOL, droni elettrici caratterizzati da decollo e atterraggio verticale, per trasporto persone presso l’Aeroporto di Roma Fiumicino. L’obiettivo è realizzare le prime dimostrazioni nel 2024, a Roma, in occasione del Giubileo e di rendere operativo il servizio nel 2030 con la possibilità di trasportare passeggeri in 20 minuti dall’aeroporto al centro cittadino.

Il test ha rappresentato anche l’inaugurazione del primo vertiporto italiano, uno dei 6 attualmente attivi a livello mondiale, mentre altri 25 sono in fase di prototipazione e circa 40 in studio di fattibilità. In Italia, oltre a Roma, stanno lavorando a queste infrastrutture anche Milano e Venezia.

Le imprese del settore in Italia sono 706, (in lieve calo rispetto alle 713 del 2021), mentre si contano quasi 60mila droni registrati sul portale d-flight dal 2020 a oggi (13mila nel 2022), di cui il 92% per droni a uso ricreativo e solo l’8% per droni a uso professionale in imprese e PA.

Altri numeri del mercato professionale italiano

Delle 706 imprese attive nel mercato italiano nel 2022, l’81% è un operatore, l’8% un produttore di piattaforma, mentre il restante 11% si ripartisce tra distributori, produttori di software, integratori e produttori di payload.

Gli operatori registrati e attivi in piattaforma a dicembre 2022 sono 87mila (+34% rispetto al 2021). Buone notizie anche sul fronte delle autorizzazioni per voli Bvlos, condotti a una distanza che non consente al pilota remoto di rimanere in contatto visivo diretto e costante con il drone: ENAC ha autorizzato 27 sperimentazioni nel 2022, contro le 11 del 2021, segnale sulla volontà di investire in un ambito fondamentale per lo sviluppo del trasporto di merci e persone.

Il trasporto di merci e persone

Il segmento costituito da droni di grandi dimensioni a livello internazionale conta 314 applicazioni, di cui l’82% riguarda il trasporto di merci con droni e il restante 18% il trasporto di persone. L’Italia è al secondo posto per numero di casi (9%), dopo gli Stati Uniti (25%), seguita dal Regno Unito (6%) e dall’Australia (5%).

Anche nel mercato italiano stanno iniziando ad affacciarsi droni di dimensione molto importante (superiore ai 100 Kg di peso al decollo) utili per lo sviluppo di servizi in ottica di Advanced Air Mobility. Nel corso del 2022 sono stati registrati su d-flight 5 operatori con queste caratteristiche, di cui 2 europei e 3 cinesi.

I passi dell’Europa per far volare i droni

L’Europa sta muovendo passi spediti nello sviluppo del mercato dei droni, definendo strategie e regolamentazioni. Queste hanno, da un lato, l’obiettivo di uniformare le regole a livello comunitario e, dall’altro, quello di creare spazi di mercato per le imprese che vogliano investire in questo settore. Da fine 2020 si sono infatti susseguiti: Regolamento Europeo Droni, Regolamento U-Space e Drone Strategy 2.0.

Il Regolamento Europeo Droni, entrato in vigore nel dicembre 2020, ha trasferito buona parte della normativa sotto il presidio della European Union Aviation Safety Agency (EASA), armonizzando i regolamenti sull’intero territorio dell’Unione Europea e facendo decadere, a meno di specifiche operazioni, le regolamentazioni nazionali. Alla sua uscita il Regolamento era stato accolto con favore, con il 60% delle imprese italiane del settore droni che credeva che la nuova normativa avrebbe dato un forte impulso al mercato dei droni.

Negli ultimi due anni, però, il ritardo nella piena applicabilità del Regolamento, in parte determinato dall’emergenza pandemica, ha frenato diverse attività. Più di recente, la proposta di alcune regolamentazioni aggiuntive, che prevedono l’introduzione di figure specifiche a supporto delle operazioni o la definizione dei piani di volo, sta sollevando qualche preoccupazione nelle imprese per un eccessivo irrigidimento del settore.

Il Regolamento U-Space e la Drone Strategy 2.0

Il Regolamento U-Space, pubblicato dall’Ue ad aprile 2021 e in vigore ufficialmente dal 26 gennaio 2023, “punta a identificare alcune zone geografiche all’interno delle quali le operazioni di volo sono consentite solamente con l’ausilio di servizi U-Space”, sottolinea Giancarlo Crivellaro, Policy officer della Commissione europea sul settore: “il Regolamento è purtroppo ancora molto lontano dall’essere pienamente implementato in tutti i Paesi europei”.

La Drone Strategy 2.0, adottata nel novembre 2022, definisce una visione per lo sviluppo del mercato europeo dei droni basata su 19 azioni operative, tecniche e finanziarie, che puntano a creare un adeguato quadro normativo e commerciale per lo sviluppo del settore. “È ancora presto per comprenderne l’impatto: gli addetti ai lavori, pur avendola recepita in modo positivo, sono in attesa di comprenderne gli sviluppi operativi”, fa notare Crivellaro.

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Stefano Casini

Giornalista specializzato nei settori dell'Economia, delle imprese, delle tecnologie e dell'innovazione. Dopo il master all'IFG, l'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Milano, in oltre 20 anni di attività, nell'ambito del giornalismo e della Comunicazione, ha lavorato per Panorama Economy, Il Mondo, Italia Oggi, TgCom24, Gruppo Mediolanum, Università Iulm. Attualmente collabora con Innovation Post, Corriere Innovazione, Libero, Giornale di Brescia, La Provincia di Como, casa editrice Tecniche Nuove. Contatti: stefano.stefanocasini@gmail.com

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