Cosberg celebra i suoi 40 anni di attività e punta a rendere l’automazione accessibile a tutti grazie “all’effetto smartphone”

Cosberg, azienda bergamasca che opera nel panorama internazionale per l’automazione dei processi di montaggio, celebra i suoi primi 40 anni di attività e guarda al futuro con un impegno preciso: incrementare il livello di intelligenza dei suoi impianti, sfruttando quello che l’azienda chiama “effetto smartphone”, cioè creare macchine così semplici da poter essere usate da chiunque.

Pubblicato il 27 Dic 2022

Michele, Gianluigi e Paolo Viscardi.

Gestire le complessità di oggi per anticipare il domani: è questa la missione che da ben quarant’anni anni guida l’attività e la crescita di Cosberg, azienda bergamasca che opera nel panorama internazionale per l’automazione dei processi di montaggio.

L’azienda vanta oggi un headquarter a Terno d’Isola, tre aziende partner in Italia e filiali in Francia, Slovenia e Brasile, oltre ad essere una delle poche realtà, in Italia e Europa, a seguire internamente l’intero processo dell’automazione.

Un apporoccio da sempre incentrato sull’innovazione

Il 28 dicembre Cosberg festeggia quarant’anni dalla sua fondazione, nel 1982, grazie all’idea di Gianluigi Viscardi, insieme ai fratelli Ermanno e Antonio. Oggi l’azienda ha un nuovo assetto societario, che vede nel consiglio di amministrazione la nuova generazione rappresentata da Michele Viscardi, Amministratore Delegato, e dal fratello Paolo nel ruolo di consigliere.

Fin dalle sue origini, Cosberg  ha adottato una strategia di crescita improntata all’innovazione, investendo ogni anno più del 10% del fatturato nello sviluppo prototipale e nello studio di nuove soluzioni per l’automazione industriale, ma anche a livello simbolico.

A metà degli anni Ottanta, il passaggio dal verde, per tradizione colore delle macchine da produzione, al blu – ancora oggi visual concept dell’impresa di Terno d’Isola – marca la volontà di Cosberg di precorrere i tempi e di distinguersi.

Proprio in quest’ottica si inserisce la scelta dell’azienda di puntare sulle lavorazioni in linea in un momento in cui il mercato era focalizzato su macchine a tavola rotante. Una scelta che i clienti non premiano subito, ma che si rivelerà di lì a poco dirompente e vincente per l’azienda.

Personalizzazione e velocità: i temi centrali per l’azienda

Cosberg ha, fin dai primi anni, intrapreso un percorso strategico, con l’obiettivo di gestire le complessità di oggi per anticipare il domani. Interpellata dai clienti per fronteggiare sfide sempre nuove, l’azienda si configura come un centro di ricerca e sviluppo costante.

Dai suoi laboratori non escono infatti prodotti pronti per essere industrializzati, ma pezzi unici, prototipi ogni volta diversi creati per rispondere ad esigenze di produzione specifiche.

Per questo il tema del tempo diventa centrale: il risultato di ogni lavoro firmato Cosberg deve essere all’avanguardia non solo in fase progettuale, ma anche al termine del lungo processo di realizzazione della macchina.

“Quello che facciamo oggi è preistoria, quello che faremo domani è già vecchio, quello che faremo dopodomani forse va bene. I clienti ci scelgono perché sappiamo guardare al futuro”, spiega Michele Viscardi, AD dell’azienda.

“Noi non abbiamo macchine: costruiamo macchine. E in un mercato che chiede di essere sempre più veloci, flessibili e riconfigurabili, il vero valore che abbiamo è il capitale umano. Più ha valore il capitale umano della Cosberg, più ha valore la Cosberg”, aggiunge Gianluigi Viscardi, fondatore dell’azienda e presidente del Cluster Fabbrica Intelligente.

Il focus sulla sostenibilità

Cosberg combina le peculiarità che identificano la piccola industria italiana, come flessibilità e creatività, con l’impostazione manageriale della grande realtà imprenditoriale.

Realizza sistemi per tutti i principali ambiti dell’industria, con un’attenzione particolare per le istanze dell’economia circolare e della sostenibilità, che incorpora in ottica strategica già nelle fasi di progettazione.

Ogni macchina, infatti, può essere riconfigurata per adattarsi a nuove esigenze sostituendo meno del 40% dei materiali e contiene i consumi grazie all’uso della tecnologia piezoelettrica e all’ottimizzazione del sistema pneumatico.

Risultati concreti, al punto che Cosberg ambisce a una classificazione energetica degli impianti manifatturieri che ne renda evidenti le prestazioni.

L’azienda.

Gli obiettivi per il futuro

Oggi l’azienda combina uno sguardo globale al suo radicamento locale, mantenendo un forte legame con il territorio.

La visione sistemica è alla base della filosofia di Cosberg. L’apertura dell’azienda verso scuole, università, centri di ricerca, Comuni, associazioni di categoria, studenti e professionisti tesse una rete che collega il sapere: talento e know-how rappresentano il vero capitale aziendale, un patrimonio di risorse da condividere attraverso il peculiare metodo della “conoscenza globale”, per una valorizzazione esponenziale delle risorse.

Cosberg taglia così il traguardo dei quarant’anni pronta per i prossimi quaranta con l’ambizione di rafforzare il Gruppo ed elevare l’azienda.

“Puntiamo a incrementare il livello di intelligenza dei nostri impianti e a quello che noi chiamiamo ‘effetto smartphone’, cioè creare macchine così semplici da poter essere usate da chiunque. È un obiettivo ambizioso, perché richiede di guardare alle tecnologie oggi a disposizione con un approccio mentale aperto: se siamo capaci di coglierne tutte le potenzialità intrinseche e le trasversalità, non possiamo solo che aspettarci risultati sorprendenti”, conclude Michele Viscardi.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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