Nell’anno in cui compie 31 anni di onorata carriera – la versione 1.0 risale infatti al lontano 1986 – cambia volto LabView, una delle più apprezzate soluzioni per lo sviluppo di applicazioni di misura e automazione. “LabView NXG, che sta per next-generation, è il frutto di un lavoro di riprogettazione integrale del software che abbiamo avviato con il massimo impegno da almeno 5 anni”, spiega Matteo Bambini, Data Acquisition and Control Marketing Manager per l’area EMEIA della multinazionale texana. “Siamo ripartiti da zero, dal foglio bianco, perché volevamo proporre ai nostri utenti una soluzione fondata su basi nuove e moderne, superando i vincoli di una soluzione progettata oltre trent’anni fa”. Qualche esempio? “Gli oggetti di LabView non erano e non potevano essere vettoriali, mentre oggi lo sono. Ma non si tratta solo di questo, naturalmente: abbiamo riprogettato completamente tutta l’interfaccia utente lavorando innanzitutto sulla semplicità d’uso. L’hardware collegato viene riconosciuto all’istante ed è possibile realmente realizzare un’applicazione di base in tre click: vogliamo fare in modo che gli ingegneri possano focalizzarsi sull’innovazione e non sull’implementazione”.
LabView NXG non è solo semplicità: il nuovo editor infatti consente anche di fruire di nuove funzionalità richieste dagli utenti più esperti e soprattutto di integrare un insieme più vasto di linguaggi.
Old vs New?
Il nuovo LabView – attenzione – non sostituisce quello “tradizionale”, che anzi continua il proprio percorso evolutivo. Questa settimana a Austin, durante la NI Week, National Instruments ha presentato sia LabView NXG sia LabView 2017, completato con nuove funzionalità per l’integrazione degli standard IP e di protocolli di comunicazione come IEC 61131-3, OPC UA e lo standard DDS.
“Per almeno cinque anni – spiega Bambini – svilupperemo entrambe le versioni. Il LabView ‘classico’ è ormai un prodotto maturo al quale continueremo però ad apportare tutte le migliorie che emergeranno dalle esigenze espresse dalla community dei nostri utilizzatori; il nuovo LabView invece sarà man mano completato con le funzioni che questa prima release ancora non ha”.
LabView NXG 1.0 infatti offre tutte (e solo) le funzionalità dedicate ai Virtual Instruments e all’acquisizione dei dati. Tutte le altre caratteristiche – su tutte lo sviluppo di applicazioni di controllo di sistemi automatici – arriveranno nelle prossime release e restano quindi per ora appannaggio del LabView tradizionale. “L’idea che proponiamo è questa: se devi sviluppare un’applicazione disponibile in LabView NXG, ti suggeriamo di provarlo: l’acquisto della licenza infatti è unico e dà diritti a utilizzare entrambe le versioni. Se invece hai bisogno di funzionalità ancora non disponibili in NXG, utilizzerai LabView 2017”.