Il Consorzio PI Italia presenta Omlox, lo standard emergente che abilita l’efficienza operativa

Omlox è un nuovo protocollo di comunicazione aperto, svincolato dall’hardware e in grado di promuovere efficienza e interoperabilità. La tecnologia è stata presentata nel corso di un evento organizzato dal consorzio PI Italia

Pubblicato il 21 Nov 2022

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Omlox è uno standard emergente per servizi di localizzazione continua per l’industria, la logistica, la sicurezza e per la gestione delle risorse che contribuisce ad aumentare l’efficienza operativa e a creare nuovi flussi di entrate orientati ai servizi.

Il nuovo protocollo di comunicazione è stato presentato da Karsten Schneider, Chairman del PI International e Matthias Jöst, Committee Leader Omlox, nel corso di un evento del consorzio PI Italia, realtà che raggruppa in Italia le aziende che condividono le tecnologie Profibus, Profinet e Io-Link che combinano la loro esperienza e professionalità per trasformare le idee in standard, gli standard in prodotti innovativi e i prodotti innovativi in soluzioni complete per l’automazione.

Essendo aperto, lo standard non ha vincoli tecnologici, quindi termini come interoperabilità ed efficienza sono le caratteristiche che lo definiscono.

Con Omlox, i dispositivi di diversi produttori possono essere collegati in rete e varie tecnologie di localizzazione (es. UWB, Wi-Fi, GPS, 5G, RFID e BLE) possono essere facilmente usate congiuntamente. Omlox funziona con interfacce aperte per garantire un utilizzo interoperabile.

I protocolli di comunicazione più diffusi

L’evento è stato l’occasione per approfondire i bisogni delle aziende in ambito di automazione, anche attraverso la presentazione dei risultati di un’indagine elaborata da EMG Different – società milanese di ricerca –, che ha coinvolto un campione di 50 aziende manifatturiere, 50 produttrici di macchinari e 50 di automazione di processo.

L’indagine ha evidenziato come per oltre il 70% degli intervistati sia importante la disponibilità di protocolli di comunicazione per l’implementazione del processo produttivo, percentuale che sale al 76% nel caso delle aziende manifatturiere.

Proprio le aziende manifatturiere valutano più positivamente il livello di automazione, mentre più basso il tasso di soddisfazione riscontrato nei costruttori di macchine (il 62%) e nelle aziende di automazione di processo (il 60%). È emersa, dunque, la necessità di efficientare i propri processi produttivi in tutti i comparti considerati.

Tra i protocolli di comunicazione industriali più conosciuti al primo posto c’è Profibus, che registra il 48%, poi Profinet con il 41% ed infine IO-Link, che cresce di quattro punti percentuali rispetto al 2021 con il 45%. Il 72% degli intervistati conferma inoltre di esserne soddisfatto in termini di efficienza delle prestazioni.

Consorzio in evoluzione

La giornata ha sottolineato come stia evolvendo il ruolo del consorzio, che si pone oggi, non più solo come promotore di pura tecnologia Fieldbus, ma un vero abilitatore di tecnologie per l’implementazione dell’Industry 4.0.

“Ci stiamo spostando su altre tematiche, come ad esempio l’interfaccia di comunicazione per collegare robot e sistemi di controllo, per gestire un intero sistema automatizzato tramite un unico dispositivo di interfaccia per teaching e comunicazione”, spiega Giorgio Santandrea, presidente del consorzio.

“Altra novità è la nuova interfaccia MTP per creare oggetti di alto livello e definire in maniera standard il packaging per ogni unità. Oltre ovviamente alla novità Omlox presentata oggi che è legata alla smart factory e alla digitalizzazione, dove la parola d’ordine è – come avrete inteso – interoperabilità”, aggiunge.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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