L’AI per la produzione automobilistica: la formula Audi per il futuro

Audi sta puntando sull’Intelligenza Artificiale come parte del suo percorso di trasformazione in azienda data-driven. L’utilizzo della tecnologia attualmente è limitato alle applicazioni nel reparto carrozzeria dello stabilimento di Neckarsulm e nel reparto presse di Ingolstadt, ma nel futuro l’azienda intende espandere sia l’utilizzo interno che le applicazioni rivolte agli utenti finali.

Pubblicato il 09 Set 2022

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Audi continua il suo percorso di trasformazione in un’azienda data-driven puntando sull’Intelligenza Artificiale.

L’azienda conta, attualmente, circa 60 esperti di dati stanno lavorando su come sfruttare l’AI nei processi di produzione, con una dozzina impegnati in particolare sul machine learning (apprendimento automatico) e data science.

Anche nella selezione dei nuovi talenti, l’azienda si è focalizzata sulla scelta di persone che potessero combinare una  profonda conoscenza dei processi di produzione,  continuando allo stesso tempo la formazione sull’AI.

L’azienda, infatti, sta investendo sulle tecnologie digitali e di automazione per ottimizzare le risorse e i processi.

Una trasformazione che sta anche cambiando l’assetto dei suoi impianti, come nel caso di quello di Böllinger Höfe (a Heilbronn nel Baden-Württemberg), dove l’azienda ha abbandonato l’uso dei PC industriali, centralizzando la potenza di calcolo necessaria ai processi in un server locale Edge Cloud 4 Production.

Semplificare i processi grazie all’Intelligenza Artificiale

Rüdiger Eck e Stefan Keckl, esperti di AI per l’azienda, spiegano come questa tecnologia stia cambiando i processi aziendali, partendo dal presupposto che usare l’AI non vuol dire imitare quella umana, ma eseguire una valutazione statistica molto veloce per prendere decisioni basate sui dati.

Gli algoritmi vengono creati da specialisti che selezionano i dati e determinano quello che imparerà l’AI; in questo modo resta trasparente il metodo con cui viene formata.

Nei reparti produttivi Audi un gran numero di persone e macchine lavorano insieme e le loro interazioni lungo la catena di processo sono molto complesse.

Inoltre, il ciclo produttivo genera una grande quantità di dati strutturati e di alta qualità, creando una base perfetta per l’AI.

L’Intelligenza Artificiale può semplificare e automatizzare i processi per tutti i soggetti coinvolti, garantendo la qualità finale e aumentando la redditività.

“Secondo i nostri calcoli la digitalizzazione può ridurre i costi di fabbrica fino al 30% e l’AI avrà un ruolo decisivo” spiega Eck.

“L’AI rende i processi decisionali più trasparenti e precisi. L’obiettivo è migliorare costantemente la produzione e l’AI è uno strumento ideale in questo senso”, aggiunge Keckl.

Tuttavia, spiegano, l’AI non potrà mai sostituire gli operatori, ma può svolgere lavori in cui gli esseri umani non sono altrettanto bravi, come l’analisi di grandi quantità di dati o il lavoro ripetitivo.

“Prendiamo a  esempio il lavoro di assemblaggio, dove le possibilità della AI sono minime. Lavorare in questo ambito comporta un insieme complesso di prestazioni cognitive, movimento fisico e percezione sensoriale. Non bisogna sottovalutare questa complessità, perché in questo gli esseri umani sono chiaramente migliori dei robot”, commenta Eck.

Per poter liberare il potenziale dell’AI, spiega Keckl, è necessario non sottovalutare l’importanza che riveste la percezione della tecnologia da parte dei lavoratori.

“È importante spiegare come funziona l’AI e i vantaggi che porta, per non creare preoccupazioni inutili tra i collaboratori ed evitare che si mettano sulla difensiva, facendo rimanere l’AI un argomento astratto”, aggiunge.

Le applicazioni negli impianti di Neckarsulm e Ingolstadt

Attualmente Audi utilizza l’Intelligenza Artificiale in due applicazioni: la prima è nel reparto carrozzeria dello stabilimento di Neckarsulm, dove l’AI controlla la qualità delle saldature a punti usando i dati provenienti dalla saldatrice per stabilire se i singoli punti siano in ordine.

In questo modo i collaboratori non devono più controllare ogni singolo punto di saldatura e possono concentrarsi su quelli più evidenti.

La seconda è nel reparto presse di Ingolstadt, dove l’AI controlla le immagini delle parti stampate per rilevare eventuali crepe. Oggi ha una funzione di supporto, mostrando all’operatore una preselezione dei pezzi “problematici”, ma in futuro prenderà decisioni autonomamente.

Decisioni più efficienti e sostenibili

Negli impianti Audi, l’utilizzo dell’AI porta a numerosi vantaggi, tra cui:

  • migliorare la qualità del prodotto, avvertendo quando si verificano errori
  • prevenire gli errori, sollevando le persone dal lavoro ripetitivo che non aggiunge valore
  • ottimizzare i processi, identificando correlazioni che le persone non riconoscono, aumentando così l’efficienza e riducendo i costi
  • aumentando l’output e le prestazioni sia dei processi, sia delle macchine

L’utilizzo dell’AI, inoltre, può aiutare a prendere decisioni più sostenibili, anche dal punto di vista di riduzione degli incidenti che si possono verificare all’interno degli impianti.

Con l’analisi dei dati, inoltre, è possibile imparare dagli errori ed elaborare migliori strategie di risposta ad eventi imprevisti.

Per far questo, spiega Keckl, gli esperti di AI di Audi stanno lavorando per rendere gli utenti finali più indipendenti nell’utilizzo dell’AI.

“Stiamo lavorando per far sì che gli utenti finali possano creare da soli piccole soluzioni di Intelligenza Artificiale. Vogliamo permettere ai collaboratori di organizzarsi autonomamente in team. Possono contare sull’AI per rilevare gli errori in modo da concentrarsi sul lavoro effettivo ed essere indipendenti”, conclude.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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