Non solo metaverso e AI: le tecnologie emergenti a più alto potenziale trasformativo per le aziende

L’edizione 2022 del rapporto di Gartner Hype Cycle per le tecnologie emergenti traccia l’evoluzione di oltre 2.000 tecnologie per guidare gli investimenti delle aziende. Tra quelle a più alto potenziale trasformativo vi sono realtà aumentata, modelli di AI sempre più automatizzati e precisi e tecnologie che permetteranno di facilitare, ottimizzare e velocizzare il lavoro degli sviluppatori.

Pubblicato il 18 Ago 2022

Microsoft Cloud for Manufacturing


Esperienze di realtà immersiva, automazione dell’Intelligenza Artificiale e tecnologie di ottimizzazione per gli esperti di tecnologia: sono questi i tre principali trend tecnologici a più alto potenziale trasformativo per le aziende nei prossimi 10 anni.

A rivelarlo è l’Hype Cycle 2022 di Gartner per le tecnologie emergenti, il rapporto con cui la società di consulenza analizza le tecnologie emergenti per guidare le aziende negli investimenti.

L’Hype Cycle di Gartner per le tecnologie emergenti, cos’è e come viene sviluppato

Il rapporto mira a fornire una mappa oggettiva per sottolineare i rischi e le opportunità di investire in determinate tecnologie e il momento giusto per farlo, seguendo il percorso di evoluzione di un’innovazione: dal momento in cui è introdotta sul mercato a quando sarà in grado di generare vantaggi per le aziende.

Per realizzare il grafico dimostrativo che intende fornire una guida alle aziende, Gartner analizza le aspettative generate dall’innovazione (asse delle y del grafico sottostante) mettendole in relazione con il valore comprovato di tale innovazione nel tempo (asse delle x).

L’innovazione viene poi tracciata mentre percorre cinque fasi:

  1. trigger dell’innovazione, un evento come un punto di svolta nella tecnologia o il lancio di un prodotto che genera molto “hype” sul mercato
  2. picco delle aspettative, quando l’innovazione attira più interesse dagli investitori o dal mercato, ma si ha ancora una prova limitata dei vantaggi a cui può portare
  3. il baratro del disincanto, ovvero quando i primi utilizzatori riportano problemi con l’innovazione
  4. versante dell’illuminazione, quando gli early adopters iniziano a riscontrare i primi benefici e altri iniziano a capire come adattare l’innovazione alla propria organizzazione
  5. plateau della produttività, la fase in cui l’innovazione diventa mainstream e molti più utenti iniziano a vederne i benefici

solitamente, spiega il rapporto, un’innovazione impiega dai tre ai cinque anni per compiere questo ciclo, ma la velocità può variare e alcune innovazioni possono scomparire prima dal mercato perché non generano valore o sono sostituite da un prodotto migliore.

Delle oltre 2.000 tecnologie analizzate, il rapporto approfondisce gli aspetti legati a tre campi: realtà immersiva, automazione dell’Intelligenza Artificiale e innovazioni che facilitano il lavoro degli esperti di tecnologia.

L’espansione e l’evoluzione della realtà immersiva

Tra i trend a più alto potenziale trasformativo per i business nei prossimi 10 anni vi è la realtà immersiva, che abilita numerosi vantaggi per gli utenti – come un maggiore controllo sulla propria identità e sui propri dati – che per le aziende, che possono trovare nuovi modi di raggiungere i clienti.

In particolare, il rapporto sottolinea il potenziale dei gemelli digitali e, nello specifico, dei gemelli digitali dei clienti (DToC, dall’inglese digital twin of the customer), una rappresentazione virtuale dinamica di un cliente che simula e impara a emulare e anticipare il comportamento.

Il gemello digitale del cliente, spiega il rapporto, può essere utilizzato per migliorare il supporto al cliente, l’esperienza di vendita o supportare lo sviluppo di nuovi prodotti, servizi o sforzi di digitalizzazione all’interno dell’organizzazione. Per la sua adozione, stima Gartner, ci vorranno dai cinque ai dieci anni.

Altre tecnologie cruciali nel campo della realtà immersiva sono:

  • identità decentralizzata, che permette agli utenti di controllare la propria identità digitale sfruttando tecnologie come la blockchain o altre tecnologie di registro distribuito (DLT)
  • gli esseri umani digitali, rappresentazioni interattive che presentano alcune caratteristiche degli esseri umani (come personalità e conoscenza), guidati dall’AI
  • i mercati interni dei talenti, che abbinano i dipendenti a progetti a tempo e a varie opportunità di lavoro, senza alcun coinvolgimento dei reclutatori
  • metaverso
  • non-fungible token (NFT)
  • superapp, ovvero un’applicazione mobile composita costruita come piattaforma per fornire microapp modulari che gli utenti possono attivare per esperienze personalizzate
  • Web3, un nuovo stack di tecnologie per lo sviluppo di applicazioni web decentralizzate che consentono agli utenti di controllare la propria identità e i propri dati

Automazione accelerata dell’AI

Altro trend individuato dal rapporto è l’accelerazione nell’automazione dei modelli di AI per sviluppare prodotti e servizi, grazie a predizioni più accurate e una più facile stima dei benefici.

È il caso, ad esempio, dei sistemi autonomi, ovvero sistemi fisici o software autogestiti, che eseguono compiti delimitati dal dominio e che presentano tre caratteristiche fondamentali: autonomia, apprendimento e agenzia.

Sistemi che possono essere utilizzati quando i tradizionali modelli di AI non possono portare alla flessibilità, agilità e adattabilità necessaria. Anche in questo caso, Gartner stima che si dovrà attendere un periodo compreso tra i cinque e i dieci anni per vedere queste tecnologie all’opera, ma il loro potenziale trasformativo per le aziende è molto elevato.

Altre tecnologie dal potenziale disruptive in questo campo comprendono:

  • l’Intelligenza Artificiale causale, che identifica e utilizza le relazioni di causa-effetto per andare oltre i modelli predittivi basati sulla correlazione e verso sistemi di AI in grado di prescrivere azioni più efficaci e di agire in modo più autonomo
  • modelli di base, basati su architetture trasformatrici che incorporano un tipo di architettura di rete neurale profonda che calcola una rappresentazione numerica del testo nel contesto delle parole circostanti, enfatizzando le sequenze di parole
  • design generativo o AI o AI-augmented design, che si riferisce all’utilizzo di AI,  ML e natural language processing (NLP) per generare e sviluppare automaticamente flussi di utenti, design delle schermate, contenuti e codice del layer di presentazione per prodotti digitali
  • strumenti di generazione di codice per l’apprendimento automatico per sviluppatori professionisti

Tecnologie a supporto degli sviluppatori

Il terzo mega-trend individuato dal rapporto riguarda le tecnologie che nei prossimi anni permetteranno di ottimizzare e facilitare il lavoro degli sviluppatori.

In questa categoria rientrano quelle tecnologie rivolte ai professionisti che si occupano della trasformazione digitale all’interno delle organizzazioni. Si tratta di strumenti che forniscono feedback e informazioni che ottimizzano e accelerano la fornitura di prodotti, servizi e soluzioni e aumentano la sostenibilità delle operazioni aziendali.

Rientrano in questa categoria gli ecosistemi cloud, che forniscono un ambiente di gestione dei dati coeso che supporta abilmente l’intera gamma di carichi di lavoro dei dati, dalla scienza dei dati esplorativa al data warehousing di produzione.

L’adozione di questi sistemi, prevede Gartner, richiederà dai due ai cinque anni. Altre tecnologie che diventeranno cruciali per gli specialisti di innovazione sono:

  • Augmented FinOps, che automatizza i tradizionali concetti DevOps di agilità, integrazione e distribuzione continua e feedback dell’utente finale alle attività di governance finanziaria, budgeting e ottimizzazione dei costi attraverso l’applicazione di pratiche di AI e machine learning (ML)
  • cloud sustainability, ovvero l’utilizzo del cloud per raggiungere obiettivi di sostenibilità
  • archiviazione computazionale (CS)
  • la Cybersecurity Mesh Architecture (CSMA). Si tratta di un approccio emergente per l’architettura di controlli di sicurezza compositi e distribuiti che migliorano l’efficacia complessiva della sicurezza
  • osservabilità dei dati, che si riferisce alla capacità di comprendere lo stato di salute del panorama dei dati tracciando e risolvendo immediatamente errori e criticità. Nei prossimi anni, inoltre, lo sviluppo del software sarà sempre più guidato dall’osservabilità, per progettare sistemi osservabili
  • Dynamic Risk Governance (DRG), un nuovo approccio alla gestione del rischio basato su una migliore definizione dei compiti e delle responsabilità
  • piattaforme cloud industriali, che sfruttano i servizi cloud SaaS, Platform as a Service (PaaS) e Infrastructure as a Service (IaaS) per offrire capacità tecniche e di business rivolte a un determinato settore

Tra le tecnologie emergenti a supporto del lavoro degli sviluppatori vi è anche la Minimum Viable Architecture, spesso definita “Just Enough Architecture” per la sua natura. Si tratta di un metodo di sviluppo del software che prevede l’implementazione dei componenti architetturali di base che costituiscono il fondamento dell’architettura, in modo che il risultato finale sia sufficientemente buono per essere rilasciato.

Il resto dell’architettura può poi essere costruito su queste fondamenta. In questo modo, i requisiti più critici dell’utente finale, sia funzionali che non funzionali, sono sviluppati in modo prioritario.

Altro sviluppo, sempre in materia di architetture, riguarderà l’ingegneria della piattaforma, vale a dire la disciplina che si occupa della costruzione e della gestione di piattaforme interne di sviluppo (IDP) self-service per la consegna e la gestione del ciclo di vita del software.

A supporto dell’osservabilità dei sistemi, inoltre, gli sviluppatori potranno contare su strumenti di OpenTelemetry, vale a dire una raccolta di specifiche, strumenti, interfacce di programmazione delle applicazioni (API) e kit di sviluppo software (SDK) che descrivono e supportano l’implementazione di un framework di strumentazione e osservabilità open-source per il software.

Tecnologie che, come abbiamo visto, richiederanno ancora qualche anno (in alcuni casi anche un decennio) per raggiungere la maturità necessaria ma che, come sottolinea il rapporto, rivoluzioneranno sia i processi interni alle aziende che le interazioni con i clienti.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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