A luglio diminuisce la fiducia delle imprese e dei consumatori (che torna ai livelli di maggio 2020)

A luglio peggiora il clima di fiducia di consumatori e imprese, con gli indici che passano rispettivamente da 98,3 a 94,8 e da 113,4 a 110,8. Il calo dell’indice di fiducia delle imprese è dovuto al peggioramento degli indicatori per manifattura e servizi di mercato, a fronte di una dinamica positiva nelle costruzioni e nel commercio al dettaglio. Pesano le attese negative sulle prospettive economiche future (sia personali che del Paese) sul clima di fiducia dei consumatori, che torna ai livelli di maggio 2020.

Pubblicato il 27 Lug 2022

fiducia imprese e consumatori luglio 2022


A luglio si registra una diminuzione del clima di fiducia di imprese e consumatori: secondo le stime Istat, infatti, l’indice del clima di fiducia dei consumatori scende da 98,3 a 94,8, mentre l’indice composito del clima di fiducia delle imprese passa da 113,4 a 110,8.

Per quanto riguarda la fiducia dei consumatori, il peggioramento riporta l’indice ai livelli di maggio 2020. Il calo riguarda tutte le componenti dell’indice, con una riduzione particolarmente marcata per il clima economico e quello futuro registrano le diminuzioni più marcate scendendo, rispettivamente, da 93,9 a 84,9 e da 98,8 a
92,9.

Meno marcate rispetto al passato, invece, le flessioni delle componenti del clima personale e di quello corrente, che passano rispettivamente da 99,8 a 98,1 e da 97,9 a 96,1.

La fiducia delle imprese

Torna ai livelli dello scorso maggio la fiducia delle imprese, a causa del deterioramento della fiducia nella manifattura (dove l’indice scende da 109,5 a 106,7) e nei servizi di mercato, dove passa da 109,0 a 104,1.

Per quanto riguarda la manifattura, il calo è dovuto al peggioramento delle attese sul livello della produzione e, in misura più marcata, i giudizi sugli ordini (dove l’indice scende del 6,3 di giugno al -0,3 di luglio) e anche le scorte dei prodotti finiti sono giudicate in diminuzione rispetto al mese scorso.

Fa eccezione il comparto delle costruzioni, dove l’indice sale da 159,7 a 164,4, trainato dal miglioramento sia dei giudizi sugli ordini sia, soprattutto, delle attese sull’occupazione presso l’impresa.

Con riferimento ai servizi di mercato, l’indice scende da 109 a 104 a causa del peggioramento di tutte le variabili che compongono l’indicatore rispetto allo scorso mese. Nello specifico, i giudizi sugli ordini nel comparto scendono da 13,1 a 8,5, i giudizi sull’andamento degli affari passano da 14,5 a 9,1, mentre le attese sugli ordini futuri registrano una flessione dall’11,5 di giugno al 6,3 di questo mese.

Migliora invece l’indice nel commercio al dettaglio, passando da 107,2 a 108,1. A sostenere la crescita è un marcato aumento delle aspettative sulle vendite future e ad un incremento delle scorte di magazzino, a fronte di una dinamica negativa dei giudizi sulle vendite.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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