Un nuovo obiettivo per i prossimi dieci anni: puntare alla produzione flessibile, grazie alla sinergia tra uomo e macchina. Nel corso di SPS Italia, Omron, multinazionale giapponese specializzata in automazione industriale, ha ricordato gli indirizzi del piano strategico Shape the future 2030: “La storia di Omron era caratterizzata da prodotti, ora invece ci sono soluzioni. Il nostro obiettivo è essere vicini alle esigenze del mercato, puntando alla produzione flessibile”, spiega Massimo Porta, Country general manager che l’anno prossimo lascerà l’incarico.
Con l’intenzione di creare continuità nel progetto, Donato Candiano è stato nominato deputy general manager: “Ci viene chiesto di modellare i prossimi anni, l’innovazione guidata dai bisogni sociali è la prima sfida. Abbiamo fatto questo importante passaggio dai prodotti alle soluzioni, per rispondere alle necessità del mercato”. Lo stand organizzato da Omron alla fiera di Parma è stato costruito per mostrare queste soluzioni al lavoro.
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All’insegna della collaborazione
Omron ha mostrato a SPS un robot collaborativo dotato di un’interfaccia user friendly, una macchina quindi che non richiede una formazione approfondita del personale per essere utilizzata.
Il robot di Omron è stato realizzato con l’intento di renderlo completamente adatto al lavoro in presenza di umani e di affiancarli svolgendo le mansioni più pesanti. Perché ciò sia possibile, la sicurezza ha la priorità: il robot ha la visione integrata nel proprio sistema, senza la necessità di installare programmi aggiuntivi, inoltre ha funzioni come la possibilità di fare pause lasciando in standby il programma per poi riprenderlo in seguito. Il modulo è flessibile e leggero, facilmente trasportabile, pensato per essere posto dove si creano colli di bottiglia in un impianto produttivo.
Bin picking
Una innovativa soluzione per il bin picking di Omron invece è in grado di manipolare oggetti che vengono consegnati al robot in modo confuso, per esempio prendendo ciò che è necessario da una cesta di componenti non ordinati.
L’obiettivo è alleggerire gli operai umani da una parte di lavoro che risulta essere alienante, per dedicarsi ad attività più stimolanti.
Il robot che si adatta alle skill del lavoratore
Nello stand è stata installata anche una linea di assemblaggio che implementa in ambito produttivo i concetti chiave alla base della tecnologia del celebre Forpheus (il robot che gioca a ping pong e sa adattare le sue capacità allineandole al livello dell’avversario).
I robot Omron sono in grado di tararsi in modo automatico sulle abilità di ogni singolo operaio umano, che riconosce in seguito al passaggio di un badge. Il robot assumerà un atteggiamento diverso a seconda dell’operatore, per farlo lavorare al meglio e assisterlo in modo adeguato, supportandolo nel non commettere errori.
Il Mobile Manipulator
Omron propone da diversi anni robot mobili che si spostano agilmente negli spazi loro indicati.
Sono connessi tra loro e sono gestiti da un cervello centrale, facilmente governabile da tablet, che fornisce loro le istruzioni per compiere le varie operazioni e permette di monitorarli in real time. I robot possono vedere ciò che è attorno loro, in modo da spostarsi in sicurezza nelle aree degli impianti.
MoMa – Mobile Manipulator è invece una soluzione ibrida: consiste nella fusione tra un robot mobile e un cobot. È uno strumento in grado sia di spostarsi e dunque di trasportare oggetti, ma anche di selezionare e raccogliere componenti grazie a un braccio meccanico. Inoltre, può percepire il mondo esterno, tra le altre cose è in grado di fare anche ispezione visiva e di riconoscere i colori.
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