A due anni dall’avvento della pandemia globale – i cui impatti economici stiamo continuando ad analizzare e a decifrare con sempre maggior consapevolezza – ci troviamo in un mercato globale “post-Covid-19” che vede le soluzioni open cloud e di analisi dei dati assumere in modo incrementale un ruolo centrale per la ripresa economica.
I dati Eurostat presentati recentemente posizionano l’Italia al quinto posto nella classifica europea per l’utilizzo del cloud da parte delle aziende (+1% rispetto al 2020). Il Cloud Computing – vero e proprio asset di business – si riconferma quindi uno strumento fondamentale per assicurare tenuta, flessibilità e continuità aziendale, permettendo alle organizzazioni di evolvere nel proprio percorso di digitalizzazione.
Secondo l’Osservatorio Cloud Transformation promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano, nel 2021 la spesa per il cloud in Italia è stata pari a 3,84 miliardi di euro (+16% rispetto al 2020). Una crescita costante che dimostra l’interesse delle aziende e delle organizzazioni del settore pubblico nei confronti di questa tecnologia. In questo quadro di crescita ed evoluzione del settore abbiamo individuato quattro macro trend per l’anno appena iniziato.
Indice degli argomenti
Data sovereignty: la sovranità digitale al servizio dell’innovazione
Nel 2022, così come lo è stato per il 2021, il tema della sovranità digitale rappresenta una delle massime priorità per imprese, organizzazioni e governi europei. I servizi open cloud – in rete e connessi – allineati con la vision originaria di internet saranno centrali per la piena realizzazione della sovranità digitale in tutto il mondo. La stessa Gartner prevede che i servizi di cloud pubblico a livello mondiale saranno essenziali per il 90% dell’innovazione in materia di dati e analytics.
Le organizzazioni europee, sia nel settore pubblico sia in quello privato, desiderano potersi affidare a un fornitore cloud in grado di soddisfare i loro requisiti di sicurezza, privacy e sovranità digitale, senza scendere a compromessi quanto a funzionalità e innovazione
Come realtà leader di settore, Google Cloud gioca un ruolo di primo piano nell’accompagnare le organizzazioni nel percorso verso la sovranità digitale. Crediamo che gli approcci migliori siano rappresentati da soluzioni software basate sull’open source, che offrono controllo e autonomia, alta capacità, usabilità, flessibilità e robusta protezione dei dati.
Lavoro ibrido: incoraggiare la produttività ovunque ci si trovi a operare
La pandemia ha ridimensionato il concetto di modalità di lavoro, così come il modo in cui i team collaborano da remoto o in loco.
Come emerge anche da una recente ricerca di Adecco Group, l’ibridazione del lavoro è uno scenario che ha preso e prenderà sempre più piede nell’economia, portando inevitabilmente alla luce nuove dinamiche, dove l’equilibrio tra produttività e benessere dei dipendenti ricopriranno un ruolo centrale. Anche nel 2022, un punto di importanza strategica per le aziende sarà garantire equità nella collaborazione, dando cioè la possibilità a chiunque all’interno del team di interagire, proporre, lavorare e innovare indipendentemente dall’ambiente di lavoro: che ci si trovi alla scrivania, oppure a casa. In questo il cloud gioca un ruolo fondamentale e soluzioni come Google Workspace, che permette di rimanere connessi e collaborare anche da remoto, possono davvero fare la differenza.
Cybersecurity: proteggere gli utenti online affrontando le nuove sfide
Negli ultimi due anni, le aziende hanno aumentato più che mai i propri investimenti in ambito digital, spinte ad adattarsi e a crescere più velocemente di quanto si sarebbe potuto immaginare.
Questa accelerazione digitale ha però portato con sé maggiori rischi per la sicurezza informatica: tra il 2020 e il 2021, il numero di attacchi informatici significativi contro obiettivi europei critici è raddoppiato. È quindi un dovere, più che una tendenza, per i cloud provider continuare ad affrontare queste tematiche con grande impegno anche nel 2022, mettendo trust, privacy e sicurezza in prima linea nella propria offerta.
Noi di Google Cloud siamo stati pionieri nell’approccio “zero trust” nei nostri prodotti e il nostro stack costruisce la sicurezza attraverso livelli progressivi che forniscono una difesa in profondità. Questo approccio aiuta i clienti a minimizzare l’impatto degli attacchi informatici e a prevenirli completamente.
Sustainability: il cloud come strumento fondamentale per pratiche IT più green
Nel 2022 ancora più che negli anni precedenti, l’implementazione di pratiche informatiche più responsabili e sostenibili da parte di organizzazioni e relativi clienti sarà un imperativo. Con la crescita dell’adozione del cloud da parte delle aziende italiane cresce l’opportunità di aiutare le imprese a ridurre il proprio impatto ambientale durante il loro percorso di trasformazione digitale.
In Google, nel 2020, abbiamo fissato l’obiettivo di operare in tutti i nostri data center e campus con energia carbon-free 24 ore su 24, 7 giorni su 7, entro il 2030. E non è tutto. Google, il cui cloud è oggi il più pulito del settore, è stata la prima grande azienda a diventare carbon neutral nel 2007, e dal 2017 abbiamo compensato il nostro uso di energia con il 100% di energia rinnovabile. Per noi stessi e per i nostri clienti continueremo a decarbonizzare le nostre applicazioni e infrastrutture, supportando attivamente l’innovazione in questa direzione e continuando la lotta contro il cambiamento climatico. Ciò significa che, entro la fine del decennio, miriamo a far sì che ogni ricerca, ogni e-mail e ogni visualizzazione su YouTube avvengano senza alcuna emissione di carbonio.