Magazzinieri, saldatori e operai: tra le 15 professioni più richieste in Italia nel 2022 molti profili industriali

La ripresa delle attività industriale spinge la domanda di occupazione in Italia: secondo un’analisi di Randstad, tra i 15 profili più ricercati nel nostro Paese a inizio 2022 ci sono magazzinieri, operatori di macchine utensili e altre professioni legate al settore manifatturiero. L’emergenza sanitaria e la digitalizzazione sono gli altri due trend che influenzano la ricerca delle imprese.

Pubblicato il 19 Gen 2022

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Magazziniere, operaio metalmeccanico, operatori di macchine utensili, elettricisti e saldatori: sono questi alcuni dei profili più ricercati sul mercato del lavoro, secondo l’analisi realizzata da Randstad sugli annunci di lavoro di inizio 2022.

L’azienda – che si occupa di ricerca, selezione, formazione di Risorse Umane e somministrazione di lavoro – ha analizzato oltre 4 mila posizioni aperte per stilare la classifica dei 15 profili più ricercati in Italia in questo momento.

Quindici professioni molto diverse per competenze richieste, livelli di seniority e settori di appartenenza, che nel loro insieme – dall’industria alla sanità, dalla grande distribuzione all’ICT – fotografano i trend in atto sul mercato del lavoro, in un momento di forte crescita dell’offerta, ma anche di difficoltà nel trovare i candidati giusti per soddisfare le esigenze delle imprese.

Il profilo più richiesto è il magazziniere, per cui Randstad ha oggi oltre 1200 posizioni aperte. Un ruolo in grande crescita per l’espansione della logistica come effetto della crescita produttiva e del boom dell’e-Commerce, testimoniato anche dalle crescenti richieste di addetti ai call center (la quarta professione più ricercata) per l’attività di assistenza clienti.

Al secondo posto, c’è l’operaio metalmeccanico, che con quasi 900 posizioni aperte dimostra la grande vitalità del settore manifatturiero italiano che nei suoi diversi comparti richiede anche operatori di macchine utensili (al 6° posto), elettricisti (8°), saldatori (10°), operatori dell’industria alimentare (11°) e addetti alle macchine legno (13° posto) per supportare l’aumento dell’attività produttiva e per inserire le nuove competenze richieste dalla quarta rivoluzione industriale.

Al terzo posto l’infermiere (oltre 800 posizioni aperte), professione introvabile per definizione, che, insieme all’operatore sociosanitario in settima posizione, evidenzia la cronica carenza di professioni sanitarie, aggravata con l’esplosione della pandemia e le nuove esigenze di cura e assistenza.

Per effetto della trasformazione digitale che investe in modo trasversale tutti i settori, tra i quindici profili più richiesti tre sono ICT (sviluppatore Java, system administrator, help desk) per cui oggi si contano complessivamente oltre 300 ricerche attive, anche le competenze informatiche sono ormai requisiti diffusi per molte altre professioni.

L’analisi fa riferimento alle ricerche di lavoro aperte su tutta Italia, ma emergono alcune specificità territoriali in funzione delle specializzazioni dei vari distretti: le richieste di operatori macchine utensili, ad esempio, riguardano soprattutto il Nord Italia, mentre gli operatori per macchine del legno sono concentrati nel Nord-Est e gli elettricisti sono particolarmente ricercati nel centro sud.

“Il mercato del lavoro italiano sta vivendo uno straordinario momento di vitalità, eppure le aziende faticano a trovare le persone giuste, perché la talent scarcity è una realtà con cui confrontarsi”, commenta Simona Tansini, Amministratore Delegato di Randstad Italia con delega sui business Inhouse, Verticals, Public Sector.

“Gran parte della capacità di acquisizione talenti delle aziende oggi passa dall’employer branding e dall’abilità nel comunicare qualità del lavoro, prospettive di carriera e di sviluppo per i profili ricercati, come questi 15 rappresentativi delle principali richieste dell’offerta”, aggiunge.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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