Upskill 4.0, lo spin-off dell’Università Ca’ Foscari che fa incontrare ITS e imprese

Upskill 4.0 costruisce un ponte tra Istituti tecnici superiori (ITS) e Pmi per lo sviluppo di nuove competenze e nuove tecnologie in tutti i principali settori del Made in Italy

Pubblicato il 09 Dic 2021

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Nel quadriennio 2017-2020 Upskill 4.0 ha gestito 240 progetti di innovazione, con il coinvolgimento di oltre 250 imprese, 75 Istituti tecnici superiori (ITS) di diverse regioni italiane e 2.300 studenti. Upskill 4.0 è uno spin-off dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, un progetto originale e innovativo, e una piattaforma per unire scuola – quindi formazione tecnica e specialistica per il mondo del lavoro (digitale) – e aziende sul territorio.

In pratica, Upskill 4.0 punta a far incontrare e moltiplicare le occasioni di collaborazione e di confronto tra ITS – cioè tra offerta di lavoro –, con il mondo delle imprese, cioè con la domanda di formazione tecnica specializzata.

“Upskill 4.0 è la piattaforma che lega il mondo della formazione tecnica superiore a quello dell’impresa, per promuovere progetti innovativi in materia di Industria 4.0”, spiega Stefano Micelli, docente di Economia e gestione delle imprese all’Università Ca’ Foscari. Il principio ispiratore e l’obiettivo finale sono quelli di “portare l’innovazione tecnologica in quei settori e territori che oggi fanno ancora molta fatica a sfruttare il potenziale dell’innovazione digitale”.

L’Italia è piena di aziende e realtà imprenditoriali storiche e di eccellenza che però continuano ad avere poca confidenza e dimestichezza con le nuove tecnologie. Per questo “favoriamo il collegamento tra il mondo della formazione tecnica superiore e molte aziende che hanno un brillante passato ma oggi accusano il colpo del rimanere indietro rispetto all’evoluzione digitale in corso”, sottolinea Micelli.

Per queste realtà imprenditoriali un tempo brillanti e oggi molto più appannate, “c’è un vuoto tecnologico e formativo da colmare, e noi, insieme agli ITS italiani e agli altri sostenitori del progetto, puntiamo proprio a colmare questo vuoto e queste lacune. Si tratta di ideare e poi sviluppare processi generativi che mettono in moto innovazione all’interno del tessuto produttivo più datato e meno dinamico del Made in Italy”.

Upskill 4.0 porta avanti queste iniziative avvalendosi anche di importanti collaborazioni, tra cui quella con UniCredit e Joule, la scuola di Eni finalizzata a sostenere il percorso di crescita di chi vuole fare impresa in modo sostenibile. Soggetti aggregatori di idee, progetti e risorse sono: associazioni di categoria, fondazioni bancarie, grandi imprese che vogliono sviluppare progetti di innovazione per le Pmi.

Tanti progetti innovativi da Venezia alla Sicilia

In Sicilia, Upskill 4.0 sta aiutando i giovani diplomandi degli ITS di Caltagirone a creare e fare nuove imprese tecnologiche, anche con la collaborazione del colosso italo-francese STMicroelectronics, in modo da sviluppare un nuovo polo di imprenditorialità digitale nell’area di Gela e Caltagirone. In Sardegna, sono stati avviati 6 progetti per trasformare altrettanti artigiani locali in nuovi artigiani digitali.

A Venezia, si sta lavorando a 8 progetti che coinvolgono altrettante realtà culturali e artigiane, sempre in ottica digitale e 4.0. Gli studenti di un ITS, per esempio, stanno collaborando con Orsoni Venezia 1888, ultima storica fornace dell’isola specializzata nella produzione artigianale di mosaico in smalti veneziani e foglia d’oro.

Aiutiamo queste imprese sul territorio a diventare sia tecnologicamente evolute, sia a inserire questo avanzamento tecnologico all’interno di un modello di business sostenibile”, fa notare Micelli, in pratica, l’innovazione non può essere fine a se stessa, ma deve anche risultare profittevole e vantaggiosa nel medio e lungo periodo: “è importante imparare a innovare tecnologicamente, e anche a tradurre tutto questo in valore economico”, perché nel mondo delle imprese “non ci sono e non ci devono essere solo i ‘campioni’ delle nuove tecnologie, c’è un mondo là fuori che se aiutato può migliorarsi e produrre grande valore”.

Uno spin-off universitario dell’Università Ca’ Foscari

Attraverso la metodologia del Design thinking, Upskill 4.0 costruisce un ponte tra Istituti tecnici superiori e Pmi per lo sviluppo di nuove competenze e nuove tecnologie in tutti i principali settori del Made in Italy.

Upskill 4.0 è uno spin-off universitario dell’Università Ca’ Foscari nato nell’ottobre 2020, e il suo team di lavoro ha sviluppato il progetto ITS 4.0, promosso dal Dipartimento di Management di Ca’ Foscari e dal MIUR nel corso degli ultimi quattro anni. “I risultati ottenuti confermano il potenziale di progetti formativi in grado di connettere in modo efficace scuola e impresa”, rileva il docente di Economia e gestione delle imprese dell’ateneo veneziano.

Tre fasi per le imprese: Esplora, Imposta e Sviluppa

Ecco come funziona il progetto dal lato delle aziende, si suddivise in tre diverse fasi: Esplora, Imposta e Sviluppa. La prima fase ‘Esplora in velocità’, dura 5 giorni, e serve a verificare la fattibilità di un’idea. Esplora un problema per capire come procedere. L’azienda coinvolge un ITS in un programma rapido di 5 giorni per ottenere spunti e proposte.

La seconda tappa è: ‘Imposta un percorso’ e dura 5 settimane. Affronta un progetto di innovazione. Valuta le diverse alternative. Considera punti di vista originali per avviare un percorso di successo. Fai squadra con un ITS per sviluppare un piano di attività.
La terza e ultima fase si chiama ‘Sviluppa una tecnologia’, in un periodo di 5 mesi. In sostanza: trova un partner con cui sviluppare un progetto tecnologico per la tua impresa. Trova giovani tecnici in grado di affiancare i tuoi collaboratori in un percorso di implementazione di soluzioni innovative in campo 4.0. Il risultato è che impresa e giovani tecnici degli ITS sviluppano insieme una nuova tecnologia, soluzione o applicazione per dare una risposta concreta alle esigenze aziendali.

Nel corso di questi anni il progetto ITS 4.0 ha ottenuto diversi riconoscimenti a livello nazionale e internazionale. I più recenti sono la segnalazione del progetto all’interno del documento della Commissione Europea DESI 2020, l’inclusione dell’iniziativa come best practice nell’ambito dell’Osservatorio sul Design Thinking del Politecnico di Milano e dell’osservatorio Censis Inapp per la formazione professionale.

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Stefano Casini

Giornalista specializzato nei settori dell'Economia, delle imprese, delle tecnologie e dell'innovazione. Dopo il master all'IFG, l'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Milano, in oltre 20 anni di attività, nell'ambito del giornalismo e della Comunicazione, ha lavorato per Panorama Economy, Il Mondo, Italia Oggi, TgCom24, Gruppo Mediolanum, Università Iulm. Attualmente collabora con Innovation Post, Corriere Innovazione, Libero, Giornale di Brescia, La Provincia di Como, casa editrice Tecniche Nuove. Contatti: stefano.stefanocasini@gmail.com

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