La strategia di Kuka per il 2025: stop alla quotazione e più investimenti in Germania

Kuka si prepara a chiudere il 2021 con un bilancio positivo e delinea insieme al suo principale azionista, il gruppo cinese Midea, la sua strategia di crescita per il futuro. L’obiettivo è portare l’azienda a una posizione di leadership nell’automazione basata sulla robotica, consolidando la sua presenza nei mercati in rapida espansione. Per fare ciò, l’azienda tornerà ad essere privata e verrà incrementata la spesa in ricerca e sviluppo presso il sito di Augusta (Germania).

Pubblicato il 27 Nov 2021

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Kuka si prepara a chiudere il 2021 con un fatturato di 3.1 miliardi di euro e definisce la sua strategia di crescita a lungo termine insieme a Midea Group, azienda cinese che dal 2016 è il principale azionista (95%) del costruttore tedesco di robot.

La strategia condivisa mira a ridare a Kuka una ownership completamente privata (si procederà infatti al delisting). Inoltre la Germania – e in particolare la sede di Augusta – resteranno al centro delle attività di ricerca e sviluppo.

La strategia delineata da Kuka e Midea Group, che possiede il 95% delle azioni dell’azienda tedesca, guiderà l’evoluzione delle due compagnie fino e altre il 2025. Kuka sfrutterà le sue competenze e know-how in ambito di robotica per migliorare ulteriormente i suoi prodotti e la sua posizione sul mercato globale.

Per fare questo, l’azienda si baserà su un portfolio generale di prodotti e soluzioni adattati a livello regionale per le industrie in crescita nella robotica e nella logistica, come l’e-commerce e la vendita al dettaglio.

Inoltre, Kuka e Swisslog – l’azienda svizzera che sviluppa soluzioni di automazione per la logistica, acquistata prima da Kuka nel 2014 e passata anch’essa sotto la guida di Midea nel 2016 – rafforzeranno la loro posizione nei mercati in crescita, con una strategia di cooperazione tra i vari Paesi ancora più allineata.

A tal fine, gli investimenti in ricerca e sviluppo ad Augusta saranno aumentati di almeno il 15% entro il 2025. Come parte della strategia, Midea sta anche pianificando, come accennato, il delisting di Kuka dalla borsa, dopo un cosiddetto processo di “Squeeze-Out”.

Una visione congiunta per Kuka

Nonostante la contrazione del fatturato registrata nel 2020, Kuka ha beneficiato dell’aumento della domanda di automazione, che le permette di chiudere il 2021 con un bilancio positivo.

“Kuka ha realizzato il risanamento e ha intrapreso un chiaro percorso di crescita. Prevediamo un fatturato di circa 3,1 miliardi di euro e un EBIT di circa 60 milioni di euro nel 2021. Le prime indicazioni ci danno anche motivo di essere ottimisti sullo sviluppo degli affari anche oltre il 2021. Per il 2022 siamo ottimisti sul fatto che questo trend positivo continuerà”, commenta Peter Mohnen, Ceo di Kuka AG.

L’obiettivo per il 2025, spiega il Ceo, è quello di imporsi come leader nell’automazione basata sulla robotica. Per questo, Midea Group ha deciso di incrementare la spesa nelle attività di ricerca e sviluppo per la sede di Augusta.

Una decisione che permetterà all’azienda di rafforzare la sua posizione “in casa” – la “a” di Kuka sta proprio ad indicare Augusta, città dove la società nacque nel 1898 – ponendosi come azienda con un forte focus su tecnologia e innovazione, in grado di attirare e trattenere i migliori talenti.

Inoltre, la strategia di crescita concordata con il Midea Group è orientata al raggiungimento dello scopo di Kuka di rendere, entro il 2030, l’automazione accessibile a tutti senza bisogno di competenze specifiche. Goal che l’azienda sta perseguendo lavorando a un sistema operativo semplice e intuitivo per le soluzioni di automazione industriale.

La sede centrale di Augusta come centro di R&S e base di produzione

All’interno di questo piano di crescita si inserisce anche la decisione di tornare a una ownership privata. L’attuale quotazione di Kuka, spiega l’azienda in una nota, non comporta alcun vantaggio materiale, poiché il volume medio giornaliero di scambi è basso. Inoltre, dato il suo basso valore di mercato, Kuka non fa più parte di importanti indici.

Come azienda privata, Kuka non dovrà più sottostare ai requisiti burocratici di una quotazione e sarà più agile e meglio concentrata sull’implementazione della strategia e sul business operativo.

“Con la decisione congiunta di portare l’azienda ai privati, stiamo anche aprendo la strada per una maggiore efficienza, velocità e competitività per raggiungere gli obiettivi di crescita di Kuka in Europa, nelle Americhe e soprattutto nella regione in crescita della Cina”, commenta Andy Gu, Chairman del Supervisory Board di Kuka e Vice Presidente del Midea Group.

Gu assicura, inoltre, che il gruppo continuerà a rispettare gli accordi di investimento e separazione presi nel 2016, che stabilivano che non ci sarebbe stato alcun contratto di dominazione e che la sede centrale di Kuka sarebbe rimasta ad Augusta. “La ‘A’ di Kuka continuerà a stare per Augusta, che riconosciamo come proprietario responsabile e orientato al lungo termine”, aggiunge.

Augusta rimarrà anche il centro di ricerca e sviluppo Kuka, con progetti innovativi chiave come lo sviluppo del nuovo sistema operativo e dell’ecosistema iiQKA. Il sito produttivo di Augusta sarà inoltre mantenuto come parte integrante della base produttiva Kuka per l’EMEA e altre regioni.

“Con la nuova strategia è stato raggiunto un compromesso. Rinunciamo a una quotazione in borsa poco efficace in cambio di un piano di crescita comune e di una visione aziendale, nonché di impegni a lungo termine per Kuka con un focus sulla produzione e sulle tecnologie. Questo focus è una priorità per assicurare il futuro di Kuka. L’obiettivo dell’accordo è quello di proteggere il sito di Augusta e quindi i posti di lavoro nella regione oltre il 2023”, aggiunge Michael Leppek, Deputy Chairman e rappresentante degli impiegati del Supervisory Board di Kuka.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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