Un percorso formativo gratuito rivolto a quindici giovani Neet (Not in Education, Employment or Training) dai 18 ai 25 anni e finalizzato al loro inserimento lavorativo nel mondo del manifatturiero: è il progetto “Al lavoro 4.0”, promosso da Digital360 e organizzato assieme a Caritas Ambrosiana e Fondazione San Carlo, cui hanno già aderito diverse aziende.
Tra queste, la filiale italiana di Sew Eurodrive, multinazionale tedesca attiva nella produzione e commercializzazione di prodotti e sistemi per l’automazione industriale, logistica e di processo.
In un’intervista rilasciata a Franco Canna, direttore di Innovation Post, Mirko Otranto, HR Manager & Compliance Officer di Sew Eurodrive, racconta i motivi che hanno portato l’azienda a sposare il progetto.
“Di recente Istat ha reso noti i dati sui giovani Neet: si tratta di una platea sterminata di ragazzi che hanno perso fiducia: a quei giovani noi vogliamo dare un’opportunità di riscatto”, dice il manager.
L’impegno di Sew prevede tre fasi: “innanzitutto offriamo docenze su tematiche tecnologiche relative a Industria 4.0, poi diamo a questi giovani l’opportunità di visitare la nostra smart factory e infine li ospitiamo in stage, dei veri e propri training on the job”.
Caritas Ambrosiana e Fondazione San Carlo si sono occupate dell’identificazione dei giovani interessati attraverso la loro rete capillare di centri di assistenza e di ascolto. Su cinquantacinque candidature pervenute, sono stati selezionati 15 giovani che hanno un’età media di 21 anni e appartengono a diverse nazionalità.
Secondo Otranto i progetti come “Al lavoro 4.0”, che hanno un indubbio valore etico, andrebbero letti anche in chiave di vantaggio economico: “Investire sui giovani vuol dire investire sul futuro e scommettere sulla capacità dell’impresa – e del Paese – di continuare a crescere negli anni. Ma non può esserci crescita senza inclusione sociale”, aggiunge il manager.
“Industria 4.0 sollecita tutta l’organizzazione a ripensarsi in logica 4.0 e i giovani sono portatori sani di cultura 4.0, quella fatta di agilità, sostenibilità e trasformazione digitale”.
L’intervista integrale è disponibile qui: