Dagli attuatori meccatronici ai cobot: la robotica made in Italy di AutomationWare

Con sede a Martellago, in provincia di Venezia, AutomationWare è un’azienda italiana che si occupa della progettazione e realizzazione di attuatori elettrici ad elevate prestazioni che confluiscono nei settori della meccatronica avanzata e della robotica. Il direttore di Innovation Post, Franco Canna, ha ripercorso la storia dell’azienda in un’intervista a Fabio Rossi, Ceo di AutomationWare.

Pubblicato il 11 Ott 2021

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Fondata nel 2002 a Martellago, in provincia di Venezia, e parte oggi del gruppo Hind, AutomationWare è un’azienda che si occupa della progettazione e realizzazione di attuatori elettrici ad elevate prestazioni che confluiscono nei settori della meccatronica avanzata e della robotica.

Il direttore di Innovation Post, Franco Canna, ha ripercorso la storia dell’azienda in un’intervista a Fabio Rossi, manager con lunghi trascorsi in aziende americane che si occupavano di strumentazione elettronica e oggi Ceo di AutomationWare.

“La nostra è un’azienda piena di giovani, abbiamo un’impronta molto fresca”, commenta Rossi, “e circa il 35% del nostro personale si occupa di ricerca e sviluppo”.

Non è quindi un caso se AutomationWare vanta di essere la prima azienda italiana ad avere realizzato un giunto meccatronico, elemento fondamentale per movimentare con precisione i bracci robotici, e ad offrire anche dei cobot su misura.

“La costruzione di questi oggetti ha richiesto notevoli investimenti”, conferma Rossi. “Si è trattato di una delle sfide più difficili della mia esperienza lavorativa. La chiave di volta è nel firmware e nel software: controllare un giunto robotico – che sostanzialmente è un attuatore con un carico continuamente variabile – in modo che non abbia oscillazioni, modularlo e scalarlo è molto complesso. Una sfida molto importante, che è stata portata avanti da un gruppo di progettazione molto eterogeneo, che ha dovuto interagire quotidianamente”.

Proprio “fare squadra”, secondo Rossi, è uno degli aspetti fondamentali per avere successo in questo settore, dove è necessario trovare l’amalgama perfetto tra competenze specifiche e molto diverse tra loro – meccanica, meccatronica, cinematica e anche telecomunicazioni.

Il recente ingresso nel gruppo Hind va proprio in questa direzione, avendo come obiettivo l’aggregazione di un polo di robotica e meccatronica entro il 2024, ovvero aggregare partner e aziende per raggiungere un volume di business di circa 50 milioni di dollari.

“In questo momento abbiamo in corso due acquisizioni, che speriamo di completare entro la fine dell’anno”, anticipa Rossi, che nell’intervista cita anche importanti e inediti sviluppi in vista sul fronte della sicurezza “preventiva”, grazie alla collaborazione con un partner italiano, e la creazione di cobot per la pallettizzazione del vetro destinato ai vaccini anti Covid.

Qui potete vedere l’intervista integrale:

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Daniela Garbillo

Giornalista pubblicista con 30 anni di esperienza di redazione, coordinamento e direzione maturata presso case editrici, gruppi e associazioni in diversi settori, dalle tecnologie innovative alle energie rinnovabili, dall'occhialeria al beauty, all'architettura. All'attivo anche importanti esperienze in comunicazione, organizzazione di eventi e marketing.

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