Fiducia dei consumatori in crescita: l’indice Istat tocca il massimo dal 1998

A settembre torna a crescere la fiducia dei consumatori, dopo il calo di agosto. L’indice, infatti, passa da 116,2 a 119,6, raggiungendo così il valore più elevato dal 1998. In ulteriore lieve calo, invece, l’indice che registra la fiducia delle imprese (da 114,0 a 113,8). Il peggioramento è dovuto a una lieve riduzione della fiducia nell’industria manifatturiera e a uno più marcato del commercio al dettaglio.

Pubblicato il 24 Set 2021

fiducia consumatori e imprese settembre

Dopo il calo di agosto, a settembre prosegue per il secondo mese consecutivo la diminuzione della fiducia delle imprese, mentre quella dei consumatori registra un aumento.

I dati Istat parlano infatti di una crescita dell’indice che misura la fiducia dei consumatori (da 116,2 a 119,6), che raggiunge così il valore più elevato dall’inizio della serie storica (gennaio 1998).

Il deciso aumento dell’indice di fiducia dei consumatori riflette un diffuso ottimismo: infatti, tutte le nove serie componenti l’indice di fiducia sono in miglioramento, con esclusione delle attese sulla situazione economica generale e su quella personale.

Aumenta decisamente la fiducia dei consumatori sulla situazione economica generale e su quella corrente. In particolare, il clima economico e quello corrente registrano gli incrementi più marcati – passando rispettivamente, da 132,4 a 143,6 e da 112,0 a 116,1– mentre il clima personale e quello futuro evidenziano aumenti più contenuti (da 110,8 a 111,5 il primo e da 122,5 a 124,7 il secondo).

Le imprese

Per il secondo mese, l’indice composito  del clima di fiducia delle imprese è stimato in lieve diminuzione (da 114,0 a 113,8), pur rimanendo su livelli storicamente elevati.

Al calo contribuisce una lieve riduzione della fiducia nell’industria manifatturiera (con l’indice che passa da 113,2 a 113,0) e un calo più ampio nel commercio al dettaglio, dove l’indice della fiducia delle imprese passa da 113,6 a 106,8.

La flessione dell’indice per l’industria manifatturiera è dovuta a un moderato peggioramento dei giudizi sugli ordini e delle aspettative sulla produzione.

Nel commercio al dettaglio si rileva un deterioramento del quadro complessivo: tutte le componenti dell’indice registrano una dinamica negativa. Tuttavia, a livello di circuito distributivo, la fiducia è in peggioramento solo nella grande distribuzione (dove l’indice cala da 118,5 a 109,3), mentre nella distribuzione tradizionale l’indice aumenta da 101,9 a 102,3.

Tendenza opposta per il settore delle costruzioni e dei servizi, dove l’indice è in aumento rispettivamente da 153,8 a 155,5 e da 111,8 a 112,3). Per quanto attiene alle costruzioni, tutte le componenti dell’indice sono in miglioramento.

In relazione ai servizi di mercato, invece, i giudizi sugli ordini e quelli sull’andamento degli affari sono in peggioramento, mentre le attese sugli ordini segnalano un netto recupero.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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