Credito d’imposta 4.0 anche per le società tra professionisti

L’Agenzia delle entrate ritiene che, poiché per le società tra professionisti è determinante la veste giuridica societaria e non l’esercizio dell’attività professionale dei soci, le STP possano accedere agli incentivi riservati alle imprese, come il credito d’imposta per l’acquisto dei beni strumentali 4.0.

Pubblicato il 17 Set 2021

dentista


Gli incentivi per l’acquisto di macchinari e altri beni strumentali 4.0 sono stati riservati, sin dalla loro introduzione nel 2017, alle sole imprese, mentre i professionisti si sono sempre dovuti “accontentare” dei meno spinti incentivi per i beni non 4.0, superammortamento e credito d’imposta che fosse.

Esiste però un caso in cui questa regola viene sostanzialmente derogata, cioè quando i professionisti si organizzano in società, costituendo una STP, società tra professionisti.

Il caso è stato recentemente oggetto di una risposta a un’istanza di interpello da parte dell’Agenzia delle Entrate (la 600/2021).

La società istante è una STP che opera in ambito odontoiatrico e intende acquisire dei beni sfruttando i più sostanziosi incentivi per i beni 4.0 rispetto a quelli spettanti ai soci professionisti, nonché al credito d’imposta per gli investimenti effettuati nel Mezzogiorno ex articolo 1, commi 98 – 108, della legge n. 208 del 28 dicembre 2015.

Il tema di fondo è se il reddito prodotto dalla società tra professionisti vada considerato reddito d’impresa – consentendo quindi l’accesso alle agevolazioni spettanti a queste tipologie di contribuenti – oppure reddito da attività professionale, considerando che le fonti di ricavo per la società tra professionisti sono appunto i proventi delle attività professionali dei suoi soci.

Nella sua risposta a interpello, l’Agenzia delle Entrate ricorda che le “società professionali non costituiscono un genere autonomo con causa propria, ma appartengono alle società tipiche disciplinate dai titoli V e VI del libro V del codice civile e, pertanto, sono soggette integralmente alla disciplina legale del modello societario prescelto, salve le deroghe e le integrazioni previste dalla disciplina speciale contenuta nella Legge n. 183 del 2011 e nel regolamento attuativo”.

Per questa ragione “ai fini della qualificazione del reddito prodotto dalle società tra professionisti non assume alcuna rilevanza l’esercizio dell’attività professionale, risultando a tal fine determinante il fatto di operare in una veste giuridica societaria (cfr. Risoluzione n. 35/E del 2018)”.

La società tra professionisti quindi potrà legittimamente accedere agli incentivi previsti per le imprese, compreso il credito d’imposta per l’acquisto dei beni strumentali 4.0.

L’azienda chiede inoltre se, a fronte di un programma di investimenti in beni strumentali, possa beneficiare sia del credito d’imposta Industria 4.0 sia del credito d’imposta per gli investimenti effettuati nelle regioni del Mezzogiorno.

Anche in questo caso, la risposta è affermativa.

L’ambito soggettivo di applicazione di questo incentivo, infatti, sono “i soggetti titolari di reddito di impresa, indipendentemente dalla natura giuridica assunta” e la cumulabilità delle due misure agevolative è ammessa “a condizione che tale cumulo non porti al superamento del costo sostenuto per l’investimento”.

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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