Intralogistica, Elettric80 cresce e diventa E80 Group

Il Gruppo Elettric80, multinazionale emiliana specializzata nella progettazione e installazione di soluzioni intralogistiche fondata da Enrico Grassi e Vittorio Cavirani, diventa E80 Group. La trasformazione fa seguito all’ingresso nel capitale dell’azienda, con una quota del 25%, di Ruck, holding formata da un gruppo di investitori nazionali e internazionali guidata da Luigi Berlusconi e di cui fanno parte anche Barilla e Marzotto.

Pubblicato il 01 Set 2021

La sede di E80 Group nella Valle di Viano.


Promuovere l’innovazione per una crescita sempre più sostenibile: con questo obiettivo il Gruppo Elettric80, la multinazionale di Viano (RE), si trasforma in una nuova realtà, l’E80 Group.

La nascita del nuovo gruppo è un’evoluzione della strategia della multinazionale – specializzata nella progettazione e installazione di soluzioni intralogistiche automatizzate ed integrate per le imprese produttrici di beni di largo consumo – che nel 2020 ha accolto nella propria compagine sociale Ruck Srl come azionista di minoranza.

Dal 2021, inoltre, il Gruppo Elettric80 ha integrato Bema S.r.l, come divisione robotica, oltre ad aver stretto ulteriori importanti partnership strategiche.

La nuova realtà è rappresentata dalla holding dei fondatori del Gruppo, il Presidente Enrico Grassi e il Vicepresidente Vittorio Cavirani, con una maggioranza pari al 75% delle quote, e da Ruck, holding formata da un gruppo di investitori nazionali e internazionali, entrata con una partecipazione del 25%.

“L’operazione è frutto dell’integrazione di queste realtà, che con E80 Group mira a valorizzare la nostra storia e la nostra identità proiettandoci verso una destinazione comune, un futuro condiviso permeato dai valori che da sempre ci contraddistinguono come squadra: innovare, osare, risolvere, valorizzare e connettere” dichiarano il Presidente Enrico Grassi e il Vicepresidente Vittorio Cavirani.

Ruck è un veicolo societario espressione di H14, compagnia di venture and growth capital guidata da Luigi Berlusconi che ha raccolto l’adesione di storiche famiglie imprenditoriali italiane come Barilla (tramite Co.Fi.Ba. Srl) e Marzotto (tramite PFC Srl), insieme ad altri nomi nazionali ed internazionali.

L’investimento conferisce ulteriori risorse e solidità al Gruppo, che l’anno scorso ha raggiunto i 288,9 milioni di euro di ricavi (+6,8%) e prevede di conseguirne oltre 330 (+14,3%) nel 2021. La proiezione del tasso di crescita annuale dal 2019 è pari al 10,5%.

E80 Group è principalmente presente nel settore food & beverage e tissue, e annovera clienti come Barilla, Acqua Sant’Anna, Parmalat (Gruppo Lactalis), Danone, Evian, Nestlé Perrier, Bonduelle, Coca-Cola, Sofidel Group, Carozzi, Constellation Brands, Niagara e molti altri.

“Insieme ad un gruppo di famiglie imprenditoriali abbiamo deciso di investire e sostenere lo sviluppo di un’eccellenza italiana leader nel mondo che da sempre punta sul territorio e sui giovani. Enrico e Vittorio hanno saputo anticipare i mutamenti del mercato grazie ad una visione di Industria 4.0 maturata con decenni di anticipo rispetto alla concorrenza. Oggi ci mettiamo al fianco di chi negli anni ha avuto il coraggio di rivoluzionare un settore, continuando a crescere attraverso l’innovazione”, ha detto Berlusconi.

Il modello smart manufacturing del Gruppo E80

Grazie a innovazioni hardware e software sviluppate sin dagli anni Novanta, E80, insieme a Bema, ha saputo accompagnare i cambiamenti dell’industria, riuscendo a rispondere alle sfide di una produzione sempre più smart e orientata alla mass customization.

Il modello di smart factory sviluppato da E80 Group è basato su soluzioni progettate su misura per gestire flussi e i sistemi all’interno di fabbriche e centri di distribuzione, attraverso veicoli automatici a guida laser, robot di pallettizzazione, sistemi di controllo pallet, etichettatrici e fasciartici robotizzate, magazzini ad alta densità, sistemi di picking e repacking.

Tutto il flusso è gestito da un’unica piattaforma software Smile80 (Smart Integrated Logistics), che assicura la conduzione ottimale di tutte le operazioni – dall’ingresso delle materie prime allo stoccaggio, fino alle spedizioni –, la totale tracciabilità dei prodotti movimentati e l’integrazione tra i vari sistemi.

Alla piattaforma si aggiungono i servizi di consulenza e di assistenza digitale del gruppo, che assicurano massimi livelli di innovazione, affidabilità e riduzione dei margini di errore.

Una lunga storia di innovazione: il modello della filiera corta

Il primo impianto in ottica 4.0 fu realizzato per la Costerplast di Caldonazzo (Trento) nel 1992 e da allora il Gruppo ha installato più di 300 fabbriche integrate, con oltre 2 mila sistemi robotizzati, più di 5 mila veicoli automatici a guida laser e, dal 2016, 35 magazzini automatici ad alta densità.

Ad oggi la multinazionale è presente in cinque continenti, conta mille dipendenti in 13 filiali nel mondo e si accinge ad aprire la quattordicesima in Giappone.

Buona parte del successo di E80 Group è stato costruito su un modello di filiera corta, dove i fornitori sono diventati anche partner del Gruppo attraverso investimenti finanziari strategici in tali aziende, come GorFar (per la carpenteria dei veicoli Agv/Lgv), Flash Battery, per le batterie al litio, ricaricate con la tecnologia a induzione di iN²POWER.

Un modello che ha permesso di sviluppare know-how interno e le competenze necessarie per garantire ai clienti un livello elevato di innovazione, sicurezza e servizio costante, grazie a un controllo puntuale sulla produzione, con una drastica riduzione di tempi di intervento, inefficienze, errori e sprechi.

“Tutto questo converge verso un modello di sostenibilità economica, sociale e  ambientale, che condividiamo con clienti, partner, collaboratori e territorio: da diversi anni abbiamo avviato un programma di riqualificazione edilizia ed efficientamento energetico di stabilimenti ormai in disuso– spiegano il Presidente Grassi e il Vicepresidente Cavirani– Per quanto riguarda le fasi più correlate alla produzione e assemblaggio, abbiamo diminuito il consumo interno di energia del 19%, gli scarti di lavorazione del 13%, l’inquinamento acustico del 7% e i tempi di produzione e montaggio del 23%. Tutto questo mentre la nostra attività è cresciuta anno dopo anno”.

Una spinta costante al progresso tecnologico Made in Italy, che si è tradotta in 34 sistemi brevettati in 40 anni di attività, anche grazie all’attenzione alla formazione continua e ai giovani.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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